Il federalismo non è affatto un’operazione di redistribuzione delle risorse a costo zero, ma prevede che l’IMU, la nuova Imposta Municipale Unica che sostituirà l’ICI, aumenti sugli immobili produttivi provocando un innalzamento della pressione fiscale
“Il Decreto Legge approvato giovedì 3 febbraio dal Consiglio dei Ministri sul federalismo fiscale non ci piace perché andrà ad aumentare il peso fiscale per le imprese”. E’ quanto afferma Leo Montemurro, segretario regionale della CNA di Basilicata.Dopo tutto il tempo trascorso dalla prima legge delega sul federalismo fiscale, le preoccupazioni espresse in più occasioni dalla CNA trovano conferma.
“Il federalismo così impostato non è affatto un’operazione di redistribuzione delle risorse a costo zero, così come era stato presentato – prosegue Leo Montemurro – ma prevede che l’IMU, la nuova Imposta Municipale Unica che sostituirà l’ICI, aumenti sugli immobili produttivi provocando un innalzamento della pressione fiscale sulle imprese. Il gettito fondamentale di tali imposte è dato da tutte le superfici di immobili strumentali delle imprese, siano esse industriali, artigianali e commerciali. Secondo le ipotesi del Governo, l’aliquota media dell’IMU si attesterà al 7,6 per mille a fronte di una aliquota media precedente del 6,4 per mille. L’aliquota è chiaramente sottostimata, com’è scritto nei documenti dei Servizi studi di Camera e Senato, con una conseguente grave perdita di risorse per i Comuni. Essa è probabilmente destinata ad aumentare, ma anche al livello attuale determina un incremento ingiustificato della pressione fiscale sulle imprese e i lavoratori autonomi.
Nella nuova versione del testo del Decreto sul fisco municipale approvato ieri dal Governo è scomparso l’obbligo di riduzione alla metà dell’IMU per gli immobili produttivi delle imprese o dati in locazione. L’obbligo di riduzione si è trasformato in una facoltà per i Comuni, che alle prese con i drastici e considerevoli tagli decisi dal Governo Centrale, preferiranno chiedere alle imprese una parte considerevole delle entrate mancanti, facendo in tal modo aumentare la pressione fiscale sulle stesse. Come CNA siamo fortemente preoccupati e chiediamo con forza che venga ripristinata la precedente formulazione, ribadendo la necessità che il federalismo fiscale sia l’occasione per ridurre il carico tributario sulle imprese. Nella nostra Regione, con le aliquote previste, l’aumento sarà davvero pesante e si tradurrà in parecchie centinaia di euro per le superfici medie dei siti produttivi”.