Il presidente del Consiglio regionale: “Il nostro sforzo è quello di ricostruire la storia collettiva della Basilicata. Entro l’anno la nuova normativa regionale sui lucani nel mondo”.
“In una fase difficile come quella che stiamo attraversando l’incontro dei lucani nel mondo in corso a Rifreddo contribuisce a farci ritrovare il senso di comunità e a mettere in evidenza il ruolo delle istituzioni regionali, che in questo contesto trovano la motivazione profonda per cui sono indispensabili e per cui vanno profondamente rinnovate. Esse sono momenti indispensabili di rappresentanza, di democrazia, di collegamento con chi ha fatto la storia di questa regione e con chi continua a farla qui e fuori dai confini regionali”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico, concludendo il dibattito dell’assemblea annuale dei lucani nel mondo.
“A conclusione di questi due giorni – ha aggiunto il presidente – mi sembra che esca confermata l’intuizione di fondo di questo incontro: occorre rafforzare la rete dei lucani nel mondo, per avere maggiore condivisione ottimizzando le risorse; ed occorre fare sistema anche in Basilicata, dove i diversi soggetti istituzionali ed associativi devono agire in sinergia fra di loro, coordinando e condividendo i progetti in maniera rigorosa, sapendo individuare gli ambiti, stabilire chi fa cosa, in quali tempi. La programmazione serve anche per verificare i risultati. Paradossalmente le difficoltà di funzionamento in cui si è imbattuta la Commissione dei lucani all’estero nei mesi scorsi possono aiutarci ad aprire una fase più matura, arrivando alla definizione di una nuova legge entro la fine dell’anno”.
“Siamo nel pieno di una fase travagliata e complessa, ricca di colpi di scena – ha detto ancora Santochirico -, e con la discussione sul nuovo Statuto stiamo cercando di disegnare una nuova organizzazione della nostra Regione, che per affrontare nuove sfide: partecipazione democratica, trasparenza, ruolo di enti locali e mondo associativo sono i temi principali di questa discussione, che riguarda anche il ruolo delle associazioni dei lucani nel mondo”.
A parere di Santochirico “occorre sedimentare una coscienza e una memoria collettiva da trasmettere alle future generazioni. E per fare questo bisogna seguire e comprendere l’emigrazione, termine che forse non esprime più semanticamente la mobilità di oggi. Dobbiamo capire come inquadrare meglio questo fenomeno, anche per mettere nelle condizioni i nostri corregionali di essere un riferimento reale. Le Regioni più piccole spesso non hanno piena consapevolezza di se, anche perché sono mancate grandi istituzioni culturali, perché spesso le migliori intelligenze sono cresciute e si sono affermate fuori dai propri confini e non c’è un storia riconosciuta. Il nostro sforzo, che viene disegnato anche in una collaborazione efficace con l’Università, è quello di ricostruire questa coscienza, questa storia collettiva della Basilicata, che in parte è qui e in parte è fuori dai nostri confini. Ed è importante che la conosciamo, che la conoscano le nuove generazioni, che spesso per la velocità del cambiamento meno hanno memoria di quello che è stato”.
“Noi sentiamo che chi è fuori dai confini regionali – ha aggiunto Santochirico – è parte integrante della nostra realtà. E non è solo il riconoscimento dei lucani che vivono fuori dalla nostra regione: essi sono anche momento di collegamento e di relazione dinamica con altre parti del mondo. C’è chi va fuori e ritorna in Basilicata per fare attività che ha già sperimentato altrove, che chi porta fuori dalla Basilicata la sapienza e la conoscenza che ha accumulato nella nostra realtà. E’ una realtà di grande interesse che dobbiamo coltivare. E la maturazione di questo processo si deve anche alla presenza di tanti altri soggetti: non solo l’istituzione regionale, ma l’Università, la Film Commission, l’Apt, la Camera di commercio, che danno l’idea della complessità di questo lavoro e dell’esigenza che ci siano tante energie concentrate a cooperare. In una regione piccola ma volenterosa, audace, coraggiosa, abbiamo bisogno dell’apporto e delle intelligenze di tutti”.
“In questo modo – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – riaffermiamo anche ruolo e funzioni delle istituzioni regionali , che sono presidi di democrazia, di governo e di rappresentanza della comunità e del territorio. Quella comunità e quel territorio che non si racchiudono nei confini regionali ma che abbracciano in un grande afflato tutti i lucani impegnati per il benessere della nostra regione e delle sue generazioni”.
Presidente della Commissione dei lucani all’estero Luigi Scaglione: “Interscambi e nuova legge al centro
Il presidente dell’organismo consiliare fa un bilancio positivo della due giorni dedicata ai lucani nel mondo. Tra le priorità gemellaggi, potenziamento del progetto “Sportelli Basilicata” e sostegno agli anziani e agli indigenti
“Promuovere ed agevolare scambi, attivare e sollecitare la curiosità verso la nostra regione, creare interscambi e gemellaggi sono non un elemento di novità, ma l’elemento nuovo su cui pensiamo di strutturare i finanziamenti e i sostegni nel prossimo futuro e questo anche per un uso razionale e produttivo delle esigue risorse disponibili”. E’ quanto ha sottolineato il presidente della Commissione dei lucani all’estero Luigi Scaglione, a margine della riunione della conferenza annuale tenutasi nei giorni scorsi a Potenza.
Tra i primi obiettivi che si è dato Scaglione la rimodulazione della legge regionale istituiva della Commissione, a partire – ha detto – dalla sua denominazione che come è stato deciso dall’esecutivo sarà, d’ora in poi ‘Commissione dei Lucani nel mondo’. Un riconoscimento per una rappresentatività che diventa sempre più ampia e valida, fatta di tante storie personali che tutte insieme diventano una presenza qualificata, in continuo divenire, capace di generare preziosi contributi per i Paesi ospitanti e per la nostra regione. Per giungere ad una legge più al passo con i tempi, e che meglio rappresenti le istanze delle Associazioni e Federazioni proporremo l’istituzione di uno specifico gruppo di lavoro interistituzionale che possa preparare il nuovo testo”.
“E poi – ha continuato – sulla scia di quanto fatto dal precedente presidente, Antonio Di Sanza, che ha provato nei due anni e mezzo di attività a dare corpo a quel progetto di rinnovamento del sistema della rete associativa dei lucani, pur dovendo fare i conti con i tagli di bilancio, lavoreremo per immaginare un futuro diverso sul metodo di relazione con le nostre Associazioni”.
“In riferimento alla rete degli ‘Sportelli Basilicata’, i veicolatori del made in Basilicata – ha sottolineato Scaglione – riteniamo che si debba pensare ad una rimodulazione della loro azione nel novero delle correlazioni con il sistema produttivo, così da favorire in maniera decisiva la creazione di contatti tra gli imprenditori lucani residenti in Basilicata e quelli presenti all’estero. La Commissione riserverà particolare attenzione a questo progetto che riteniamo possa rappresentare anche un’occasione per rinnovare il ruolo delle Associazioni di Lucani emigrati all’estero. Gli ‘Sportelli Basilicata’ – ha ribadito Scaglione – se ben gestiti possono diventare strumento di sviluppo locale e di processi di internazionalizzazione della regione, attraverso interscambi economici, culturali ed istituzionali, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni di lucani emigrati all’estero”.
“E proprio perché consapevoli di quanto investire in risorse umane qualificate sia un prerequisito indispensabile per lo sviluppo di un paese, e per rivolgere la giusta attenzione ad una delle pedine più importanti della rete delle Associazioni e Federazioni – ha precisato Scaglione – abbiamo pensato di perfezionare il progetto ‘Horatius’, che diventerà ‘Horatius-Studiare in Basilicata’, finalizzato a legare i giovani discendenti residenti all’estero con la terra di origine dei propri avi. Attraverso un protocollo operativo con il Convitto Nazionale Salvator Rosa si offrirà la possibilità a 20 studenti di scuola media superiore discendenti di lucani, selezionati dalle Associazioni e dalle Federazioni di trascorrere un anno di studi in Basilicata”.
“La dovuta attenzione – ha concluso Scaglione – sarà rivolta, ovviamente anche ai progetti di sostegno agli anziani di origine lucana e agli indigenti. A tal proposito è prevista una misura di sostegno ad una casa di riposo per gli anziani lucani residenti a Buenos Aires”.