“Una vicenda allarmante – dichiara il consigliere regionale Alfonso Ernesto Navazio – quella resa nota dal Quotidiano della Basilicata nel numero uscito lo scorso 7 marzo e che vede il rischio del collasso per oltre 20 aziende produttrici di impianti fotovoltaici nella nostra regione”.
A distanza di pochi giorni dalla notizia, Navazio pone la questione come oggetto di un´interrogazione rivolta al Governatore Vito De Filippo e presentata oggi al Presidente del Consiglio.
“Sulla vicenda, è necessario ed urgente – spiega Navazio – che l´organo Regione faccia luce al fine di salvaguardare le cinquanta, fra piccole e medie imprese, per la maggior parte iscritte alla Confapi di Matera, e che avanzano da 500 mila fino ad 1 milione di euro dalla SAEM Energie Alternative, azienda di Altamura (Ba), dopo aver realizzato impianti fotovoltaici.
La SAEM Energie Alternative srl, spiega Navazio nell´interrogazione, risulta essere, da diversi anni, di proprietà della AION Renewables S.p.A. società quotata in borsa a Milano e a sua volta controllata dalla AVELAR ENERGY; società svizzera, appartenente al colosso energetico russo Renova, che tramite la Energetic Source Spa ha ottenuto la concessione dalla Regione Basilicata per lo sfruttamento di giacimenti esauriti per lo stoccaggio del gas naturale a Ferrandina e Salandra. Progetto denominato GEOGASTOCK.
Nel corso della prima metà del 2012, la SAEM Energie Alternative srl ha realizzato per conto della stessa AION Renewables S.p.A. più di 50 impianti fotovoltaici da 1 MW subappaltando alle aziende locali gran parte dei lavori. I pagamenti però sono apparsi, già dalle prime scadenze, molto difficoltosi ed erogati con il “contagocce” fino alla totale sospensione. La società AION Renewables S.p.A., tiene a precisare Navazio, da alcune settimane ha fatto richiesta di concordato preventivo mettendo di fatto con le spalle al muro la stessa SAEM Energie Alternative srl (essendone il principale debitore) e tutti i suoi creditori. A nulla sono valse le azioni legali intraprese dalle aziende locali costrette nel frattempo a far fronte al pagamento di dipendenti, fornitori, tasse e spese legali.
“Impressionanti i numeri dell´intera vicenda – sottolinea Navazio. In questo complesso sistema di società, tra Italia ed estero, la cosa certa è che ci sono oltre 10 milioni di euro di crediti vantati dalle imprese impiantistiche locali; una media di crediti di 500mila euro ad impresa, con punte anche di 1 milione, che mettono seriamente a rischio il futuro degli operatori”.
Il consigliere regionale, attraverso l´interrogazione, tiene a precisare, che “la maggior parte di esse difficilmente sopravvivrebbe a tali perdite e nonostante i grandi sforzi messi in atto dagli imprenditori e da tutti i dipendenti non è stato possibile evitare i primi licenziamenti. Molte altre aziende, pur di rimanere a galla, hanno dovuto accettare loro malgrado le offerte di transazione pervenute da SAEM Energie Alternative srl con relativa riduzione degli importi dovuti di oltre il 50%.”
Ecco che, Navazio chiede al Presidente della Regione che si intervenga immediatamente, per scongiurare il rischio ulteriore che analoghi comportamenti commerciali possano ripetersi nella realizzazione del progetto Geogastock.
Nello specifico di conoscere quali azioni la Regione intende porre in essere al fine di evitare che anche per la realizzazione dello stesso Geogastock non si ripeta un eguale depauperamento economico del territorio, oltre alle azioni che dovranno essere intraprese per salvaguardare le tante piccole e medie imprese nei rapporti commerciali con la AION Renewables S.p.A