Il consigliere comunale della Lista Stella, Enzo Acito, interviene sul dibattito legato alla candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 con una rflessione destinata a far discutere. Di seguito la nota integrale
Matera 2019. Dov’è il progetto?
Conosciamo l’ obiettivo 2019.
Non sappiamo come e soprattutto con quali energie arrivarci.
Sembra di vedere il traguardo attraverso un binocolo che non ci consente di definire i contorni del tragitto. O, meglio, non sappiamo in quanti arriveremo al 2019 sopravissuti ad una difficile crisi che attanaglia il sistema produttivo della Città.
Non basta definire cosa fare e quali ricadute attendersi, è urgente individuare il percorso del come fare a costruire un tessuto economico in grado di cogliere le ricadute attese.
E soprattutto sollecitare gli attori principali a fornire il proprio contributo di idee e di competenze.
La storia della Città è satura di programmi e di obiettivi, di proclami, quasi sempre preelettorali, di asse ferroviario (RFI) di collegamento Ferrandina – Matera – Bari, a chiusura dell’anello ferroviario Tirreno/Adriatico, in territorio lucano, in direzione dell’hub di Bari, di asse ferroviario “metropolitano” (FAL) che, partendo dal terminal-nodo di scambio (con RFI) di Venusio, interessa l’intera estensione urbana della città, fino all’Ospedale/S. Francesco; di una viabilità di circonvallazione extra-urbana, raccordo tra la viabilità interregionale N-S (Murgia/Pollino) ed E-O (itinerario bradanico-salentino), di convergenza di attività e risorse della “città murgiana”, di un conseguente nodo logistico intermodale (gomma/ferro) geograficamente collocato all’intersezione degli assi ferroviari e stradali summenzionati.
Nessun dubbio sulla utilità di tutto quanto, ma manca, in maniera evidente, la realistica definizione delle priorità in funzione delle risorse disponibili e del potere contrattuale della nostra classe politica rispetto al governo centrale, a qualunque colore appartenga.
L’ elenco dei sogni infranti sulla roccia della indisponibilità finanziaria o del ridotto potere contrattuale potrebbe pericolosamente arricchirsi con la sensazione che Matera 2019 possa diventare un’ altra chimera da tramandare alle future generazioni come una ulteriore opportunità immaginata ma non colta (polo della pasta, Val Basento, Bando Matera–Treviso, Felandina, polo del salotto, ecc. insegnano).
Non saremmo agli ultimi posti, in termini di PIL, se non avessimo fatto incetta di fallimenti ad orologeria e se non avessimo puntato, in periodi diversi, sulla monocultura industriale, con un sistema incapace di diversificare l’ economia del territorio in diverse e contemporanee attività produttive.
La generosa previsione delle ricadute positive sulla economia reale della Città, con la candidatura, potrebbe trasformarsi in un’ altra debacle se non si attivano collegamenti diretti, tra settori non tradizionalmente connessi alla cultura, per creare le condizioni della diversificazione produttiva.
Non si riscontrano però, al momento, collegamenti diretti tra i settori produttivi trainanti questa asfittica economia ed il percorso di candidatura.
E nemmeno crediamo sia opportuno attendere l’ esito della prima fase o dell’ esito finale della candidatura per attivare, solo allora, i processi economici che si potrebbero innescare.
Agricoltura, agroalimentare, artigianato, industria delle costruzioni, telecomunicazioni e tecnologia dell’ informazione, pezzi importanti della economia della città, assistono impotenti, ed anche indifferenti, alla candidatura non intravedendo, in questa fase, alcun collegamento diretto e nemmeno indotto con la promozione della cultura quale prossima frontiera di sviluppo.
Sappiamo benissimo cosa vogliamo, cosa ci aspettiamo in termini di ricaduta della candidatura, non sappiamo, o forse non è ancora esplicito, come attivare le ricadute economiche, come attivare i processi di coinvolgimento delle attività produttive assenti dalla filiera “ culturale” produttrice di reddito.
Manca la sensibilizzazione degli operatori economici “ non allineati” e manca soprattutto una strategia del come coinvolgerli.
Come ricercare, nelle attività ordinarie dell’agricoltura, dell’agroalimentare, dell’artigianato, dell’industria delle costruzioni, delle telecomunicazioni e della tecnologia dell’ informazione quelle nicchie inesplorate o poco utilizzate per creare il collegamento con la risorsa “ cultura”.
Questa azione di regia attiene all’ amministrazione comunale che dovrebbe assumere il ruolo del coordinamento strategico perché insieme al cosa si definisca e si delinei il come.
Se le azioni di coordinamento strategico fossero messe in campo già nella prima fase, si potrebbe fornire un contributo produttivo integrativo al filone culturale, completando l’ offerta e generando un indotto che coinvolgerebbe settori tradizionalmente lontani dal turismo.
La valorizzazione dei prodotti tipici non può limitarsi all’ aspetto promozionale, dovrebbe comportare l’ adozione di sistemi di incentivazione alla produzione coinvolgendo gli operatori economici del settore e potenziando il progetto strategico del turismo eno-gastronomico, indotto del turismo “culturale”. Serve coinvolgere gli operatori economici del settore ed esplorare, tra i finanziamenti comunitari, quelli che potrebbero favorire le produzioni tipiche. Anche questa è cultura.
Il patrimonio dei Sassi potrebbe ospitare sistemi di edilizia innovativa, interventi sperimentali di produzione di energie alternative senza impattare con i vincoli storico-architettonici, adeguamenti sismici con progetti compatibili, adozione di soluzioni di bioarchitettura. Interventi sperimentali per costituire il prototipo e per esportare le soluzioni in altri centri storici con gli stessi vincoli e con le stesse difficoltà operative. Coinvolgere gli operatori del settore per sperimentare le tecnologie innovative ed individuare fondi comunitari che potrebbero consentire la realizzazione del prototipo. Esiste una nicchia, oltremodo interessante, attratta dalle applicazioni innovative nell’ edilizia e nello sviluppo sostenibile. Anche questa è cultura.
L’ artigianato artistico, per ceramica e cartapesta, meriterebbe maggior attenzione ed una azione concordata per la nascita di scuole specifiche ed azioni di attivazione utilizzando l’ incubatore di impresa di Sviluppo Basilicata che, pur presente nei Sassi, non ha dato sinora i risultati attesi, oppure attivando Basilicata Innovazione i cui risultati non sono francamente visibili. Anche questa è cultura.
L’ innovazione tecnologica potrebbe interessare le centinaia di piccole e micro imprese del territorio provinciale con un’ azione di trasferimento tecnologico attivata dalla vicina Agenzia Spaziale Italiana. Lo studio redatto dall’ università Bocconi nel 2009 prevede 800-1000 posti di lavoro con la creazione di un distretto tecnologico nel settore dell’ Osservazione della Terra. Potrebbero essere 800-1000 posti di lavoro, di cervelli non più costretti ad emigrare o addirittura da richiamare. La città della scienza di Napoli richiama(va) 350.000 visitatori all’ anno e questa sarebbe solo una parte della ricaduta che si potrebbe innescare. La creazione di nuove piccole imprese altamente tecnologiche, la creazione di un cluster in grado di seguire l’ Agenzia Spaziale sui mercati mondiali potrebbe costituire l’ innesco della sempre tanto invocata e quasi mai realizzata internazionalizzazione delle PMI. Sarebbe anche una opportunità di diversificazione degli investimenti per tanti imprenditori che, in assenza di alternative credibili, continuano a puntare sull’ ormai decotto settore delle costruzioni e che, invece, affiancati dai cervelli da trattenere o da richiamare, potrebbero inaugurare una nuova stagione per l’ economia della Città, l’economia della tecnologa avanzata e dei mercati internazionali. Anche questa è cultura.
Manca, evidentemente, un progetto globale per Matera 2019, manca una strategia di coordinamento tale da attivare tutti i processi in parallelo e la candidatura a capitale europea della cultura, senza questa opportunità, corre il rischio di naufragare nel mare della autocelebrazione e delle onerose quanto inutili operazioni di facciata.
Poi la considerazione per niente banale: il 2019 non è proprio dietro l’ angolo, non vorremmo che a festeggiare, eventualmente, rimangano solo i sopravvissuti.
Matera, 12 marzo 2013
Il consigliere comunale della Lista Stella, Enzo Acito
Matera 2019, assessore Alberto Giordano: d’accordo con Acito
In merito al comunicato stampa diffuso oggi dal consigliere comunale Enzo Acito, interviene l’assessore alla Cultura, Alberto Giordano:
“Sono d’accordo con Enzo Acito a proposito dell’obiettivo Matera 2019.
Il sempre acuto consigliere comunale scrive che “sappiamo benissimo cosa vogliamo, cosa ci aspettiamo in termini di ricaduta della candidatura, non sappiamo, o forse non è ancora esplicito, come attivare le ricadute economiche, come attivare i processi di coinvolgimento delle attività produttive assenti dalla filiera culturale produttrice di reddito”. E’ vero, forse non siamo riusciti a rendere esplicito il percorso, le azioni.
In realtà questo era lo scopo del documento di apertura del confronto pubblico approvato dalla Giunta per gli indirizzi strategici degli strumenti di pianificazione in itinere. Nei prossimi giorni apriremo un vasto confronto con tutte le forze politiche, economiche, sociali, con la cittadinanza. Si partirà da questo documento e dalla revisione del piano strategico per aprirsi al contributo di tutti, in modo da poter giungere in breve tempo ad una visione condivisa della Matera di domani.
Deve essere chiaro a tutti, a noi per primi, che dobbiamo indicare cose concrete, fattibili. Ma che devono far parte di un disegno strategico che coincide solo in parte con la candidatura di Matera a capitale della cultura 2019. La candidatura è un’occasione. Che ci costringe nell’immediato a rappresentare la visione strategica e le modalità di attuazione. E noi ne vogliamo, ne dobbiamo, approfittare.
Ma è anche l’occasione di uno sforzo di coesione che deve vedere tutti partecipare, ognuno per la sua parte, la sua competenza. Non è più il tempo delle divisioni, né delle contrapposizioni che paralizzano.
L’unica risposta possibile al malcontento diffuso è il fare. Ma per poter fare meglio occorre condividere la strategia generale, gli obiettivi più immediati e il percorso.
Accolgo in questo senso l’intervento di Enzo Acito e per questo lo ringrazio. Come egli stesso scrive: anche questo è cultura”.
Ma vi state svegliando solo oggi cari consiglieri comunali?
Richiedete Bilancio ufficiale di SPESA di questa perdita di tempo per favore e pubblicatelo….e per favore non come la faccenda “bandierine” MATER IN FIERA finita nel calderone del nulla…
LA PEGGIOR AMMINISTRAZIONE DI SEMPRE…MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE..
ANDATE A CASA fatelo per MATERA OGGI….no nel 2019
bravo enzo solo tu hai il coraggio di diffondere la verità di questa amministrazione subdola
eccola la capitale
http://www.ravenna2019.eu/features/presentate-le-prove-tecniche-marzo-maggio-2013/
Matera non dorme, anzi:
http://issuu.com/abcsera/docs/le_5_stagioni_di_matera?mode=window
bella purquaria
ma da che pulpito viene la predica, il consigliere acito è in degno rappresente di questa classe politica, le sue critiche a chi sono riferite, forse gli servono per farsi una verginità oramai persa. La vostra credibilita è uguale a zero, chi rappresenta la lista Stella,del nostro presidente della provincia, che non si è risparmiato per difendere gli interessi di questa classe politica, quando è soppraggiunto il pericolo della soppressione delle province.Forse con la soppressione della provincia di Matera, molti avrebbero smesso di mangiare a sbaffo della collettività, forse avrebbero cominciato a capire cosa significa lavorare o trovare un vero lavoro.
Consigliere Acito, si faccia un esame di coscienza, coinvolgendo anche il suo presidente,ricordatevi della vostra ipocrisia e della vostra indifferenza,. Siete fatti tutti della stessa pasta, per i vostri interessi personali e dei vostri amici, non vi risparmiate a convocare sindaci , manifestazioni, per difendere i propri interessi, ma non con i vostri soldi, sempre con i nostri soldi.
Come non vedere, in tutto questo parlare di “cultura”il solco profondo che divide da una parte questi amministratori, questa elite che, conscia delle proprie qualità, a volte eccezionali, cede alla tentazione di un’illimitata affermazione di sé: da qui l’ambizione e il carrierismo degli ipocriti, che sono dei veri scalatori sociali e, grazie alla loro furbizia, adulatori nati, riescono a raggiungere posti elevati, magari dando ad intendere di non desiderarli, lisciando i potenti i quali a certo punto se li pongono a fianco per aver compreso, si tratta qui di potenti a loro volta ipocriti, di aver trovato dei degni colleghi con i quali spartire un potere fatto di soprusi e prepotenze. Dall’altra un popolo silenzioso che crede ad una” cultura” non di slogan e di convegni, ma ad una “Cultura”per riscoprire sè stessi, cioè la propria vitalità e la propria identità liberandosi dai condizionamenti che dissacrano l’esistenza favorendo la perpetuazione di caste oligarchiche che da secoli ci gravano sul collo. La vera “cultura” ha bisogno di spiriti liberi, fieri della propria indipendenza che porta a sottoporre tutto al vaglio di ciò che è buono e giusto nel quadro della vita universale. .
E sino a quando,questi Ipocrati nascosti dietro cariche pubbliche, titoli accademici cercano di carpire la buona fede del prossimo, ponendosi nei suoi confronti in modo studiatamente fasullo è qualcosa per la quale io non trovo nessun tipo di attenuante;e che mi porta purtroppo, inesorabilmente,in tempi più o meno rapidi,allo scontro diretto e frontale con questa gentaglia
Ecco perché se da un lato si deve parlare “cultura”dobbiamo liberarci prima di tutto di questa gentaglia, questo significa soprattutto agire nell’interesse di tutti e non l’interesse né dei singoli né delle fazioni. Non hanno capito che le sorti della cultura non si decidono in quei pochi orticelli lontani dalla realtà del paese, ma nelle fabbriche del consenso!
Un cittadino arrabbiato
Caro Mario,
è un pò contraddittorio il tuo ragionamento. A parte la filippica ingiusta contro Enzo Acito che, al contrario, credo stia facendo battaglie intelligenti e coraggiose in consiglio comunale, alla fine fai delle considerazioni alla “Chiurazzi” quando osanni le fabbriche del consenso. Sono fabbriche del consenso Folino s.rl., Chiurazzi SNC, Antezza S.p.A.. e non mi risulta che da queste fabbriche escano fuori suggestioni di interesse culturale o spendibili per il bene comune. Anzi da queste fabbriche del consenso spesso la cultura, il bene comune, la passione civile vengono miseramente brutalizzati. Spero solo che Scalcione sia stato infelice nell’esprimersi altrimenti quello che propone è immondizia pura rispetto alla qualità dell’impegno di Enzo
Forse in confronto a tanti studiosi, ingegneri, intelettuali, professori, che parlano di cultura come una fonte di reddito solo economica.Io penso nella mia ignoranza la cultura è dentro di noi, come ci dobbiamo confrontare con il nostro vicino.quale ricchezza ci puo dare essere solidali , avere il senso di appartenenza ad una comunita, cosa ci puo regalare l’amicizia,rispettare il prossimo, ascoltare chi chiede aiuto.
Voi pensate questi valori della cultura universale, siano di secondo piano alla cultura sprettamente rivolta ad un tornaconto economico.? Lascio alla vostra coscienza decidere La mia critica al consigliere e al presidente riguarda il loro esseri uomini, prima di essere consiglieri o presidenti.
siccome anche ad un’altro post mi sono dovuto spiegare, ripeto la stessa cosa.
Avendo inviato al consigliere e tutti gli altri consiglieri comunali una lettera personale di protesta, non avendo avuto nessuna risposta, da nessun consigliere comunale di matera, neanche per mandarmi a quel paese, mi posso permettere di dire quello che penso di questi signori, che prima di essere consiglieri dovrebbero essere uomini, la loro cultura è solo una presa per il c……. .
http://www.google.it/imgres?q=sassi+di+matera+rifiuti&hl=it&sa=X&rlz=1W1ADFA_it&biw=1280&bih=565&tbm=isch&tbnid=9jFzhykITYzgMM:&imgrefurl=http://community.gogreen.virgilio.it/articolo/sassi-di-matera-patrimonio-dell-unesco-o-discarica&docid=EDYL6exgr1JZ7M&itg=1&imgurl=http://community.gogreen.virgilio.it/uploads/cache/3/1/5_rifiuti-matera_119x119_c.jpg&w=119&h=119&ei=_S4_Uc-SHKXa4ASVuoEg&zoom=1&iact=hc&vpx=182&vpy=343&dur=93&hovh=95&hovw=95&tx=99&ty=86&page=1&tbnh=95&tbnw=90&start=0&ndsp=19&ved=1t:429,r:13,s:0,i:119
ECCO IL NOSTRO PROGRAMMA!!!
E’ quanto mai opportuno l’intervento del consigliere Acito.
Visto che l’opposizione è assolutamente latitante, salvo qualche sporadico intervento di pedicini, gli interventi critici di Acito e di Paterino sono il sale della democrazia. Quanto ai censori che sparano a zero su questo post, fanno solo comprendere di essere prezzolati e di tentare di zittire chi ci mette la faccia non curante delle ripercussioni non sempre positive cui va incontro, tentanto di perseguire un solo fine: METTERE A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI ELETTORI LA PROPRIA FACCIA ED IL PROPRIO RUOLO COSI’ COME PROMESSO IN CAMPAGNA ELETTORALE.
Tanti altri consiglieri cosa fanno? Sembra solo che tentino di fare i propri affarucci ellettorali e non solo….
Grazie Enzo, vai avanti così, siamo in molti ad apprezzare il tuo lavoro.
ottimo intervento, peccato sia isolato… quest’amministrazione ha assunto un programma propagandistico per la candidatura a un obiettivo così importante. E’ solo fumo negli occhi dei cittadini che si è fumatko centinaia di migliaia di soldi pubblici. Adduce, non ti dimetterai mai perchè stai troppo bene così, ma ti manderanno a lavorare i cittadini stremati dal nulla della tua amministrazione!
sassi di matera = discarica a cielo aperto,
senza servizi (mezzi di trasporti),
parcheggio gratuito h24 in ogni dove.
questa è matera 2019 capitale di questo……………..
Aducce smettila di Fare il sindaco altrimenti quando salgo al nord TUTTI MI PRENDONO IN GIRO
poi se vi interessa potete andare a leggere i post sul forum del comune,rivolto a tutta la classe dirigenziale locale, senza destinzione di appartenenza , perchen sono fatti tutti della stessa pasta.
Dove l’indifferenza è la virtu predominante
Caro Mario,
non ti nascondo che la tua lettera mi ha profondamente colpito. Non conosco la tua storia, o forse l’avrai segnalata in una nota che credo avrai inviato a mezzo mondo, ma francamente non conosco il motivo di tanta acredine né mi rivedo, come è facile immaginare, nelle tue pesanti accuse. La verità è che si ritiene che il ruolo del consigliere comunale sia tale da poter risolvere tutti i problemi, da quelli singoli a quelli della collettività intera. Niente di più falso. Ma non lo dico io, lo dice la legge che, ci piaccia o meno, assegna al consiglio comunale solamente il ruolo di programmare e controllare l’operato dell’amministrazione. Poi, se lo sport più praticato in questo momento è sparare ad altezza d’uomo contro chiunque, contro i politici di professione e contro quelli che sacrificano il proprio tempo, la propria famiglia ed il proprio lavoro per lo scopo unico di dare una mano alla città che ami, io non ci sto. Mi dirai che non me l’ha ordinato il medico di fare il consigliere comunale, ma forse la coscienza è più forte di tutto il resto. C’è tuttavia l’ amarezza di venire a conoscenza di situazioni come la tua, che ripeto non conosco ma immagino sia difficile, e che mi fanno sentire impotente perché non ho gli strumenti per risolverli. Non hai certamente bisogno di conferme, ma la situazione è drammatica e buona parte della gente che ci circonda vive difficoltà mai affrontate sinora. Allora mi ripiego, come consigliere comunale, su quello che la legge consente di fare: controllare e programmare per il bene della collettività dove ci siamo dentro tutti, quelli come te e come me, che hanno problemi forse più grandi di loro e che hanno deciso di sacrificare un pezzo di se stessi della propria famiglia per cercare di migliorare una situazione che la collettività vive al limite del dramma. Auguri veri. Enzo Acito
si annuncia che anche la sagra del tartufo salterino farà parte della candidatura a capitale nEuropea della sottocultura
tutti bravi e pronti a criticare. Complimenti. Meno male che qualche consigliere ci racconta ancora come stanno i fatti !! Caro Mario, non tutte le istanze dei cittadini popssono trovare risposta. Io conosco il tuo problema, ne ho parlato con qualche consigliere, ma sembra che i fatti non stiano proprio come li racconti tu. La mala giustizia non colpisce solo te, e se hai veramente ragione, per quanto la giustizia possa essere “mala”, fino alla fine troverai risposta alle tue domande. Perchè la giustizia è lenta, malandata, ma prima o poi arriva. E se qualcuno ha abusato della sua posizione contro di te non puoi incolpare tutti i consiglieri perchè non hanno voluto darti una mano e interessarsi del tuo problema. Sai quanti problemi che ci sono ? Ogni giorno decine di persone perdono il posto di lavoro, decine di persone hanno bisogno di assistenza medico-sanitaria, decine di persone hanno bisogno di una casa, di un piccolo sostegno, decine di commercianti hanno biosgno di ridurre i costi della loro attività, ecc. ecc. Pensi che tutto questo sia nel “potere” dei consiglieri ? Ti sbagli di grosso. Entra nella macchina amminsitrativa e allora capirai che se è vero che il consiglio comunale può molto, è altrettanto vero che non può “tutto”. E all’interno di un consiglio, ricorda, comanda la maggioranza che tu hai votato. Perchè lo so che hai votato questa maggioranza.. E non rispondermi male altrimenti la notte vengo ai piedi del tuo letto e ti faccio il solletico!!!