All’inizio delle manifestazioni per l’Ospedale di Tinchi i dimostranti erano uniti e gli intenti convergevano. Gli animi si sono divisi quando sono prevalsi i pregiudizi e i sospetti. Chi ha voluto e vuole soltanto l’Ospedale è ancora lì sul tetto più alto, di giorno e di notte, dal 1 luglio 2010.
È ancora presente quella gente onesta e semplice che ogni sera sosta e veglia per il proprio Ospedale. Tra questa c’è sempre Antonio Dibiase il preadolescente diversamente abile che sorride a tutti, ed è simbolo, ormai, dell’intera lotta per l’Ospedale.
Sono ancora presenti le tante Associazioni libere e solidali, i tanti cittadini che non demordono, i tanti universitari lontani da Pisticci e da Marconia. Le 12.000 firme sono stabilmente affisse alle pareti del presidio. C’è un dialogo costruttivo con le Autorità, mediato da politici saggi e responsabili. Questo ha reso palese la validità di un programma sanitario per l’ASM che è convincente. Gli Ospedali di Tinchi, Stigliano e Tricarico non chiudono, conservano la loro dignità di Ospedali Distrettuali territoriali, acquisiscono delle specificità funzionali alla rete ospedaliera provinciale, praticano una sanità per non acuti più dinamica ed efficiente, fanno da supporto alla più complessa sanità per acuti prevista per gli Ospedali di Matera e di Policoro.
In un progetto così evoluto sono già all’opera i responsabili della sanità provinciale, coerentemente con le direttive sanitarie nazionali e regionali.
Dunque, è tempo di collaborazione, non di disfattismo. Occorrono per tutti la serenità e la fiducia. Il rancore e l’astio non servono.
A chi vuole la guerra “comunque e ad ogni costo” il Comitato Difesa dell’Ospedale di Tinchi rammenta che è sempre possibile arruolarsi nella Legione Straniera.
Il Comitato Difesa dell’Ospedale di Tinchi