La replica del sindaco Salvatore Adduce al consigliere regionale Vincenzo Santochirico
“Dotare la Regione Basilicata di una sede adeguata nella città di Matera deve entrare a far parte degli obiettivi prioritari delle nostre istituzioni. Per questo condivido nel metodo e nel merito la sollecitazione del Consigliere Regionale Enzo Santochirico”. Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce. “Nell´ambito delle importanti decisioni urbanistiche che la città deve assumere rientrerà a pieno titolo questo progetto. Le valutazioni fatte già in anni passati su tale argomento devono trovare la piena partecipazione e condivisione della comunità e delle istituzioni.
Per questo riaprirò con il Presidente della Regione una confronto immediato per dare concretezza a questo ambizioso traguardo mettendo in campo tutte le energie disponibili “.
Casa della Regione a Matera. Santochirico scrive a De Filippo e Adduce
“Nel momento in cui si lavora alla definizione di provvedimenti tesi a disegnare il capoluogo dei prossimi decenni, si ricercano nuove relazioni fra territori e istituzioni, bisogna fare un passo avanti, dando seguito all’idea di individuare il contenitore per la Casa della Regione a Matera”: è quanto afferma il consigliere regionale Vincenzo Santochirico, che sulla questione ha scritto una lettera al presidente della Regione, Vito De Filippo, ed al sindaco di Matera, Salvatore Adduce.
In queste settimane si vanno definendo il disegno e le funzioni della città del futuro sotto il profilo urbanistico. E’ stato presentato il Regolamento urbanistico, si è discusso del Piano strutturale e di quello strategico, da tempo in elaborazione: scelte delicate, che impongono una visione complessiva, organica e coerente dello sviluppo della città di Matera, uno dei due capoluoghi della Basilicata.
Poco meno di tre anni fa, nel maggio 2008, lanciai la proposta di una sede della Regione a Matera che potesse essere un contenitore non soltanto di uffici regionali, ma di servizi ai cittadini, alle imprese e agli enti locali. Una proposta coerente con l’idea di un approccio che vede la città di Matera svolgere funzioni di area vasta, interprete avanzata delle speranze e delle aspettative di crescita della regione. Un percorso da costruire tessendo reti e patti tra città, promuovendo alleanze tra territori, investendo su presenze eccellenti e intuizioni lungimiranti: dal centro di geodesia spaziale all’università, dalla scuola di restauro al centro logistico e di produzioni cinematografiche, dal museo demoantropologico alle iniziative di sviluppo nei Sassi, solo per fare alcuni esempi.
Sostenni, allora, che laddove ci sono innovazione e cultura devono esserci anche funzioni istituzionali: una regione in rete, anziché una regione frammentata, richiede la creazione di sedi istituzionali e di interazione che restituiscano funzioni al territorio; se Matera ha una vocazione produttiva e culturale, deve esserci in città anche un segno che ne materializzi la proiezione sul piano istituzionale. E’ per questo che ho proposi, con forza, la realizzazione, a Matera, del Palazzo della Regione Basilicata.
La proposta assunse concretezza prima in Giunta e poi nel Consiglio regionale, in occasione dell’assestamento del bilancio, con lo stanziamento di una prima somma per bandire un concorso di idee per la progettazione del Palazzo della Regione. Anche a seguito del dibattito pubblico che seguì, fu presa in considerazione l’opportunità di non realizzare nuove volumetrie in città, ma di destinare a nuova sede regionale edifici già esistenti.
Il punto, oggi, è dare seguito a quella opzione: proprio nel momento in cui si lavora alla definizione di provvedimenti tesi a disegnare il capoluogo dei prossimi decenni, si ricercano nuove relazioni fra territori e istituzioni, la Regione avvia il Piano di razionalizzazione delle sedi sul territorio, si cerca di ridare impulso al Campus universitario (approvazione del plano volumetrico dell’area, prossimo bando per lo studentato e – si spera – avvio lavori di ristrutturazione del padiglione Plasmati dell’ex ospedale, con la ovvia conseguenza di ridislocare gli uffici regionali), questa scelta non è più rinviabile. La candidatura di Matera a Capitale della cultura 2019 arricchisce ed esalta le ragioni di tale scelta.
Per fare un passo avanti, occorre individuare il contenitore per la Casa della regione a Matera. La competenza sulla destinazione degli immobili e dei servizi è innanzitutto dell’Amministrazione comunale. Ritengo giusta e ragionevole l’idea di non appesantire il perimetro urbano con nuove volumetrie e nuove edifici, così come ritengo che sia possibile valorizzare ‘contenitori’ che appartengono alla storia della città, capaci di ospitare non soltanto gli uffici ma anche quanti vi si dovranno recare per lavorare o per ottenere servizi.
Anche per questo, nel recente passato l’attenzione di Regione e Comune parvero orientarsi verso l’ex Mulino Alvino, che potenzialmente sembra avere le caratteristiche giuste per una destinazione di questo tipo, sia per la qualità intrinseca che per il sito (non lontano dal centro, ma in corrispondenza di quello già individuato come “ingresso monumentale” alla città dei Sassi) nonché per la valenza simbolica di ponte verso altri territori, che unisce e cementa vocazioni, sinergie, legami virtuosi di un Mezzogiorno che rivendica protagonismo e nuove prospettive.
Ma importante e strategico, oggi, è dare forza e concretezza alla scelta di realizzare la Casa della Regione a Matera, in un frangente in cui coincidono scelte urbanistiche e riscrittura delle relazioni fra istituzioni e territori.
Per queste ragioni, ritengo di affidare alla responsabilità del Presidente della Regione e al Sindaco di Matera la definizione del percorso istituzionale che porti a formalizzare l’impegno per la realizzazione della Casa della regione a Matera, indicando tempi, risorse, modalità.
Conoscendone la sensibilità, sono certo che sapranno dare una risposta positiva e tempestiva a Matera e alla Basilicata.
Vincenzo Santochirico consigliere regionale PD