Il Forum dei movimenti per l’acqua, subito dopo le sentenze di ammissibilità della Corte, aveva inoltrato una lettera al Presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio ed al ministro degli Interni chiedendo che il voto dei referendum si svolgesse in contemporanea con il voto delle amministrative. Il ministro Maroni ha dichiarato di voler fissare la data dei referendum domenica 12 giugno, ovvero l’ultima data utile prevista dalla legge
La proposta del 12 giugno è irricevibile!
La fissazione della data del 12 giugno è un’evidente scelta irrazionale (duplicazione delle spese) strumentale ed inopportuna, in quanto mira di fatto a svilire la consultazione elettorale e a non far raggiungere il necessario quorum richiesto dalla legge,
Bene ha fatto il Governatore De Filippo che nel su diario ha dichiarato quanto segue:
DE FILIPPO SCENDE IN CAMPO PER FARE ACCORPARE IL REFERENDUM DI GIUGNO ALLE AMMINISTRATIVE DI MAGGIO 2011
E’ oggettivamente poco comprensibile, in un momento come questo, unanimemente ritenuto tra i più cupi per la finanza pubblica italiana, la scelta fatta dal ministro degli Interni di non accorpare la tornata referendaria del 12 giugno con le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio prossimi.
In tutta Italia saranno chiamati al voto gli elettori di ben 22 capoluoghi di provincia e di diverse centinaia di centri minori, impegnati tra l’altro a rinnovare, oltre alle rispettive assemblee municipali, una decina di consigli provinciali. Tra i grandi centri interessati spiccano Milano e Torino, Napoli e Bologna e poi a seguire Reggio Calabria, Trieste, Ancona, Cagliari e Varese.
Anche in Basilicata le urne si apriranno in oltre 30 paesi, tra cui Melfi, Pisticci, Lagonegro, Lauria, Sant’Arcangelo per citarne solo alcuni tra i più popolosi.
Vi sono pertanto le condizioni per risparmiare, dati alla mano, diverse centinaia di milioni di euro semplicemente evitando che a distanza di meno di un mese, una buona parte dell’elettorato italiano sia costretto a ritornare alle urne per esprimersi sul quesito referendario del 12 giugno promosso dal Forum dei movimenti per l’acqua.
Di questo referendum, come si ricorderà, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, è stato uno dei sottoscrittori, essendosi da sempre battuto, in tutte le sedi, contro la “privatizzazione” del bene acqua.
Al governatore lucano non è ovviamente sfuggito il tentativo, tecnicamente subdolo e democraticamente scivoloso, di “sabotare” di fatto il referendum di giugno, mettendolo in “coda”, a distanza di poche settimane, alle amministrative del 15-16 maggio, prima, e al successivo turno di ballottaggio del 29 e 30 dello stesso mese, poi.
Un tour de force elettorale di questo tipo avrebbe il solo merito di “sfiancare” gli aventi diritti al voto, nel dichiarato tentativo di impedire, attraverso il mancato raggiungimento del quorum, la prevedibile vittoria dei “sì”.
Il presidente De Filippo ha già mosso gli opportuni passi in sede di Conferenza delle Regioni, sapendo di sfondare una porta aperta con molti dei suoi colleghi governatori, in un momento nel quale i sacrifici finanziari imposti dal grave momento che il Paese sta attraversando mal si conciliano con la frammentazione dei momenti elettorali e, di conseguenza, con l’ingiustificato, ulteriore costo posto a carico delle casse dello Stato.
Nino Grasso
Portavoce Presidente Regione