Cup, Cupinlinea e Farmacup, precisazioni dell’assessore regionale Martorano dopo un’interrogazione del consigliere Mattia (PDL): Sistema aperto ai privati. Già incluse le aziende che, contattate, hanno aderito, altre interessate possono farsi avanti”.
“Le associazioni categoria della Sanità privata sanno bene quanto impegno é stato dedicato dal Dipartimento Salute e da sottoscritto affinché si addivenisse ad un accordo che consentisse ai Centri Privati Convenzionati di entrare nel sistema Cup Regionale. Innumerevoli eccezioni, tutte puntualmente osservate dagli uffici, in molteplici incontri e riunioni, non sono bastate a diradare dubbi e perplessità. Nella ferma convinzione della utilità della scelta per i cittadini e degli stessi centri privati, il Dipartimento ha proseguito nella propria azione, ritrovando la disponibilità di molti operatori del settore privato della sanitá che ha scelto di operare in tal senso.” Lo ha precisato l’assessore regionale alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, in relazione a un’interrogazione sull’argomento presentata dal consigliere regionale Franco Mattia.
“Il sistema – ha proseguito Martorano – è per sua natura ‘aperto’ per cui se ci sono altre strutture convenzionate col Sistema sanitario regionale e non ancora inserite nel Cup che vogliano aderire possono ovviamente farlo”.
Il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) ha presentato un’interrogazione per conoscere dall’Assessore alla Salute Attilio Martorano “i motivi della mancata inclusione nel “vecchio” Cup e nel nuovo servizio “Cupinlinea” delle strutture della sanità privata accreditate al SSR e cosa intende fare per superare, il più rapidamente possibile, la situazione che si ripercuote direttamente e quindi negativamente sul cittadino-utente”.
Nel sottolineare che “il nuovo servizio “Cupinlinea” risponde all’obiettivo di rendere al cittadino-utente più celere ed agevole la prestazione sanitaria diagnostica, riabilitativa, di prevenzione e cura, soprattutto puntando alla riduzione delle liste di attesa”, Mattia evidenzia che “a questo nuovo servizio come a quello tradizionale telefonico del Cup (Centro Unico di Prenotazione) non aderiscono le strutture della sanità privata accreditate al Servizio Sanitario Regionale”
Nell’interrogazione il consigliere Pdl rileva che “le associazioni di categoria più rappresentative – Anisap, Fenasp, Federbiologi, Federlab, Sanità Furtura – hanno sempre manifestato la volontà di aderire, volontà ribadita nell’ultimo incontro (novembre 2012) presso il Dipartimento Salute, in occasione del quale da parte degli operatori della sanità privata accreditata allo scopo di contribuire alla riduzione delle liste di attese e di migliorare i servizi e le prestazioni di diagnosi e prevenzione sono state presentate proposte tecniche riferite al programma informatico del “vecchio” Cup. Si tratta – aggiunge – di questioni non certamente irrilevanti al fine di consentire alle Aziende Sanitarie di raggiungere, nell’ambito del Piano Attuativo regionale per il contenimento delle liste di attesa, l’obiettivo di ridurre, se non superare con gradualità, i tempi di attesa e sicuramente superare il fenomeno della saturazione impropria delle liste per le priorità”.
Per Mattia “è sempre più necessario procedere verso l’equiparazione-integrazione tra sistema pubblico e sistema privato, oltre che attraverso il Cup, attraverso la realizzazione di una rete regionale dei laboratori, l’equiparazione di certificazioni e la refertazione on line”.
Antonia Losacco, Fenasp: “Cupinlinea non è sufficiente, fisioterapia destinata solo a campioni calciatori”.
“Nella sanità si può risparmiare eliminando gli sprechi senza ridurre l’offerta di salute”. E’ la conclusione che ci affida il Rapporto Oasi 2012 della Bocconi di Milano che è stato diffuso in contemporanea con la presentazione del nuovo servizio “Cupinlinea” che, secondo le intenzioni, dovrebbe risolvere ogni problema del Servizio Sanitario Regionale, anche se, per il momento, vede assenti le strutture della sanità privata accreditate. C’è dunque una diversa valutazione dei problemi perché si sottovaluta che tagli e crisi economica rischiano di ridurre l’offerta di servizi alle persone. Un allarme che il Rapporto Oasi ha confermato con fatti e cifre: i ticket sui farmaci sono aumentati del 40% lo scorso anno; il 55% degli assistiti paga oramai da se le visite specialistiche e accertamenti diagnostici, sia per aggirare le lunghe liste d’attesa, sia perché i ticket per la specialistica sono oramai così alti da spingere verso un privato sempre più low cost; il welfare “fai da te” è sempre più esteso, tant’è che oramai ci sono più badanti (774mila) che dipendenti di Asl e ospedali (646mila). E come se non bastasse per non tingere di rosso i propri bilanci o per evitare disavanzi peggiori le Regioni ripianano i bilanci a suon di tasse, oppure, come accade per la Basilicata, rinviando alle “calende greche” la rimodulazione dei ticket per la specialistica ambulatoriale. Il silenzio impera, gli sprechi continuano, la speculazione delle strutture di fisioterapia perdura, la punizione verso i cittadini utenti che scelgono noi prosegue (si ricorda che i cittadini che scelgono le nostre strutture sono costretti, diversamente da quanto avviene nelle altre strutture di riabilitazione che erogano le stesse prestazioni a tariffe più alte a pagare l’esoso ticket), la necessità di riordino dei servizi riabilitativi rimarrà forse solo un sogno come la revisione della LR 28/2000, mettendo fine alle discriminazioni-penalizzazioni tra “figli” e “figliastri”.
La FENASP Basilicata, a nome degli associati, rinnova la propria disponibilità a collaborare e difendere le strutture di fisioterapia e con esse gli assistiti, i posti di lavoro e le risorse professionali, una disponibilità che però necessita di interventi concreti ed immediati per superare lo stato di disagio più volte denunciato.
Poiché noi continuiamo a sostenere che se un Patto sulla Salute deve essere, perché lo sia davvero, ha bisogno dell’ascolto anche di quanti la Sanità la vivono tutti i giorni sul campo, è sempre più urgente il superamento della vecchia e inopportuna distinzione tra le strutture di riabilitazione (ex 26 ed ex 25) che sono da equiparare sul presupposto imprescindibile del possesso dei requisiti minimi strutturali, organizzativi e professionali, in quanto operano nella stessa branca di Medicina Fisica e Riabilitazione. Questa prospettiva consentirebbe a tutte le strutture che ne hanno i requisiti di effettuare e assicurare prestazioni di riabilitazione estensiva a costi inferiori nel rispetto della qualità e della congruità, consentirebbe quindi una riduzione di spesa immediata in quanto patologie ora trattate con percorsi multidisciplinari a costi elevati sarebbero trattati a costi inferiori, nonché si adempirebbe al principio posto a presidio del diritto del cittadino di scegliere liberamente la struttura cui rivolgersi per la cura della sua patologia, (principio codificato nell’art.8 bis del d.lgs n. 502/92). E’ da tempo inoltre che chiediamo l’inserimento delle Strutture Private Accreditate nel Servizio ADI (Assistenza domiciliare integrata) con l’affidamento dell’erogazione di prestazioni. I soggetti naturali preposti alla erogazione delle prestazioni sanitarie in ADI sono le strutture private autorizzate ed accreditate. Noi, inoltre, non ci rassegniamo all’idea di prevedere l’utilizzo dei risparmi di settore come previsto dalla DGR n. 2105/2006 e s.m.i. prioritariamente sul territorio distrettuale che li ha prodotti e l’eventuale esubero sul restante territorio dell’ASL di appartenenza e di prevedere delle premialità alle strutture in base al livello di soddisfazione del cliente, comfort della struttura, rapporto tra fatturato e personale, certificazione di Qualità. In sostanza, non vorremmo che anche da noi la fisioterapia diventi una prestazione da erogare solo a campioni-calciatori al punto, come è accaduto da parte di una Asl della Toscana, solo ed esclusivamente allo scopo di risparmiare, di rifiutare prestazioni riabilitative ad utenti della terza età invitandoli ad “andare a fare ginnastica oppure a passeggiare di più nei parchi”.
Antonia Losacco, Fenasp
Sanità; tagli sì, ma alle file. Più celeri prenotazione, accertamenti e ritiro referti.
Da Regione e Aziende sanitarie un piano a tutto campo che va dalla prescrizione agli esiti di visite ed esami. Ricetta rossa direttamente dagli specialisti, Prenotazioni non solo a telefono, ma anche su web e in farmacia (e si può pagare anche in ticket), programmi di riduzione delle liste di attesa e referti anche via internet
Rendere più celere e agevole il percorso tra la prestazione di un accertamento sanitario e l’ottenimento del responso. E’ l’obiettivo che si propone un programma messo in campo dal Dipartimento Salute della Regione Basilicata, in collaborazione con le Aziende sanitarie regionali, presentato oggi a Potenza in Regione dal presidente Vito De Filippo e dall’assessore alla Salute Attilio Martorano. Erano presenti, tra gli altri, i direttori generali delle Aziende sanitarie regionali.
Si tratta di un progetto complessivo, che va dal momento in cui al paziente viene prescritto un esame strumentale o una visita specialista, passa per il momento della prenotazione e dell’effettuazione della prestazione e arriva fino alla consegna del referto.
Parola d’ordine, per tutte queste fasi, è “salta la fila”, intesa sia come tempi di attesa che come difficoltà nei vari passaggi. Si parte dalla prescrizione con quella che è una semplice buona pratica: le ulteriori visite o gli accertamenti strumentali e di laboratorio devono essere prescritte dai medici di strutture pubbliche direttamente sulla “ricetta rossa” e non su carta bianca. In questo modo si salterà a piè pari il passaggio (diversamente indispensabile) dal medico di famiglia (ossia i Medici di medicina generale o i pediatri di libera scelta) semplicemente per far trasferire la prescrizione dal foglio bianco al ricettario del servizio sanitario regionale.
Con la “ricetta rossa”, infatti, si passerà direttamente alla fase della prenotazione che, ancora una volta, diviene più facile e veloce. Per tutte le strutture pubbliche e anche per le private accreditate, la si potrà infatti continuare a fare a telefono, chiamando il numero del Cup (chiamando i numeri 848.821.821 da rete fissa e 0971.471373 da cellulare) ma da ora sarà possibile effettuarla anche da soli in internet 24 ore su 24 (dal sito www.cupinlinea.it) e in farmacia. Sul web e in farmacia sarà inoltre possibile anche pagare il ticket, saltando quindi, ancora una volta a piè pari, la fila alle casse delle strutture sanitarie. Nello specifico, il “farmacup” partirà da subito in 9 farmacie, anche per la definitiva fase di test (il cui costo di 1,5 euro sarà a carico della Regione) e sarà esteso entro due mesi a una rete capillare che interesserà tutta la regione.
Parallelamente a queste misure per migliorare l’accesso alle prestazioni, Regione e Aziende Sanitarie hanno messo in campo anche interventi per l’abbattimento delle liste di attesa. Il progetto è partito in fase sperimentale da alcuni mesi nelle quattro aziende (Asp, Asm, San Carlo e Crob) interessando solo alcune prestazioni “pilota” e ora, avendone costatato la riuscita, sarà esteso a tutte le altre. La Regione tramite il Cup e le singole strutture monitoreranno in continuo l’andamento delle liste d’attesa, e quando queste si avvicineranno a tempi di attesa critici, avvicinandosi o superando i limiti previsti dalle linee guida del ministero, saranno messe campo misure straordinarie (turni extra, spostamenti di personale ecc.) per far rientrare il dato nella normalità. Una procedura che si affianca a quella delle prenotazioni con classi di priorità (con cui già oggi è possibile saltare la fila nei casi di giustificata urgenza) e che mira ad accorciare i tempi delle prestazioni per tutti, ossia non solo per le emergenze ma anche per i controlli, per così dire, di routine. E gli stessi tempi di attesa, oggi censiti e diffusi analiticamente per quel che riguarda le principali prestazioni, saranno totalmente trasparenti sul web: ogni lucano, andando sul sito Cupinlinea per prenotare la prestazione, potrà anche conoscere i tempi di attesa presso ciascuna struttura regionale ed effettuare la propria scelta in conseguenza.
Tagliati i tempi per accedere alle prestazioni, tagliati i tempi per ottenerli Regioni e Aziende sanitarie non hanno trascurato l’ultima fase, ossia quella del ritiro dei referti. Ed ora, parallelamente alle modalità tradizionali offerte dalle singole strutture (ritiro o invio a domicilio) inizia ad essere disponibili anche la modalità “referti on line” con cui i pazienti potranno ottenere i propri referti direttamente via web. Il progetto, in questa fase, è stato avviato in fase test e riguarda solamente alcune delle prestazioni, e precisamente quelle di laboratorio, eseguite all’Ospedale San Carlo di Potenza, ma già è avviato il processo per estenderlo a tutti i servizi erogati e a tutte le aziende. Il modo per tagliare l’ennesima fila e rendere l’accesso alle prestazioni sanitarie meno complicato e più veloce.
Focus liste d’attesa: Sperimentazioni portano a miglioramenti. Ecco le criticità
Migliorano i tempi per le visite oncologiche (San Carlo), per un esame mammografico (Villa d’Agri), per visite endocrinologiche (Tinchi) e urologiche (Crob Rionero). E crescono anche le prestazioni per pazienti di fuori regione
La sperimentazione ha funzionato: monitoraggi continui e misure di emergenza hanno consentito di abbattere le liste di attesa delle prestazioni comprese nel programma e ora il sistema può essere esteso anche alle altre. Il tutto mentre la sanità lucana si mostra sempre più attrattiva per l’utenza extraregionale, non solamente per le eccellenze e i centri di alta specializzazione, ma anche per diagnostica e visite mediche facendo registrare, nella forbice temporale 2011-2012, un’incidenza dell’utenza extraregionale sulle prestazioni in aumento del 6,7 per cento.
Motivi per affrontare con più slancio l’operazione “taglia liste d’attesa” coniugando i risultati ottenuti alla massima trasparenza sulle criticità su cui si lavorerà ora. I dato rilevati nei primi giorni di marzo del 2013 sono comunque incoraggianti: i giorni di attesa per una visita oncologica, ad esempio, si sono abbattuti significativamente rispetto allo stesso periodo del 2012: da 87 giorni di attesa si è passati a un minimo di 1 giorno a un massimo di 4, dunque ben al di sotto dei 30 giorni di attesa stabiliti per le visite. Questo accade al San Carlo, dove si sono ridotti significativamente anche i tempi di attesa per una risonanza magnetica del cervello e del tronco encefalico, passata da un minimo di 294 giorni nel 2012 a un minimo di 56 ai primi di marzo di quest’anno.
In ambito Asp, dove in tempi d’attesa sono calcolati in base alla prima data utile presso una delle strutture, per una mammografia bilaterale occorrono 5 giorni (nella struttura di Villa d’Agri), nel 2012 la prima data disponibile era fissata a 20 giorni dal momento della prenotazione (struttura di Melfi). Nello stesso ambito dell’Azienda sanitaria del Potentino, in particolare nell’ospedale di Melfi, per effettuare un test cardiovascolare da sforzo con pedana mobile occorrono 3 giorni, mentre la stessa prestazione un anno fa a Lagonegro si effettuava in 25 giorni.
Nelle strutture dell’Azienda sanitaria locale di Matera, per una visita endocrinologica si è passati dagli 82 giorni dell’ospedale di Matera nel 2012 ai 2 giorni degli inizi di marzo di quest’anno all’ospedale di Tinchi, per una esofagogastroduodenoscopia si è passati dai 62 giorni di attesa ai 33 giorni nella struttura di Tricarico.
All’Irccs Crob di Rionero per una visita Oncologica occorrono 27 giorni, due in meno se si prende a riferimento lo stesso periodo dello scorso anno. Sempre al Crob, una visita urologica a marzo di quest’anno si è ottenuta in 20 giorni, lo scorso anno in 27.
Per ottenere questi risultati, non certo definitivi nella complessiva strategia per l’abbattimento delle liste d’attesa, la Regione Basilicata ha attivato strumenti che hanno consentito miglioramenti in alcune branche specialistiche. Ha introdotto le classi di priorità e sistemi automatici di remind delle prenotazioni per i cittadini, mediante sms ed e-mail, sistemi di disdetta, il Centro unico recall per le richiamate degli utenti già prenotati per alcune prestazioni critiche, il monitoraggio da parte delle aziende dell’appropriatezza prescrittiva, la definizione di percorsi diagnostico terapeutici.
Ha, per alcune patologie, definito protocolli diagnostico-terapeutici tra gli specialisti ambulatoriali, ospedalieri ed i medici, avviando percorsi formativi sui meccanismi della domanda, dell’offerta per i medici. Nella fase sperimentale, le aziende sanitarie regionali hanno potenziato l’offerta per le prestazioni critiche afferenti, rispettivamente, alle branche specialistiche quali cardiologia, oncologia, urologia, endocrinologia, ecografia e risonanza magnetica. Hanno sviluppato e integrato i sistemi di accesso alle prenotazioni, hanno monitorato le attività e verificato i risultati.
E il sistema si estende ora a tutte le prestazioni senza sottacerne le criticità. Criticità legate principalmente al tempo per ottenere le prestazioni presso la prima struttura disponibile (il parametro previsto dalle linee del Ministero), ma che puntano anche a una generale riduzione dei tempi di attesa per evitare eccessivi spostamenti agli utenti. Per questo motivo si lavora a livello di singole aziende e su base territoriale. Una nuova sfida aperta i cui risultati saranno, con trasparenza,s otto gli occhi di tutti grazie anche alla pubblicazione quotidiana dei dati sulle attese sul sito Cupinlinea.
De Filippo: Qualità dei servizi è parte di diritto alla salute
“Anche i servizi pubblici hanno il dovere di essere competitivi, e noi siamo su questa strada. Sanità lucana tra le migliori del Paese, attrattiva per le regioni vicine, ancora migliorabile, ma distinguere diritti da pretese”
“E’ errato pensare che i servizi pubblici non abbiano il dovere della competitività e questo concetto deve essere ancor più chiaro nella misura in cui le condizioni economiche e le previsioni normative spingono a chiedere sempre più marcate compartecipazioni alla spesa ai cittadini”. Così il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo in occasione della presentazione del programma di facilitazione e velocizzazione dell’accesso alle prestazioni sanitarie.
“Abbiamo a che fare – dice De Filippo – con un diritto fondamentale dell’uomo, il diritto alla Salute e non dobbiamo pensare che nell’assicurare questo diritto il fattore qualità è indifferente, anzi sia quasi naturale chiedere alle persone di sopportare un certo numero di disagi. Per questo siamo intervenuti con decisione “sburocratizzando” il percorso dalla prescrizione al referto, efficientandolo con l’utilizzo di nuove tecnologie, potenziandolo con interventi mirati qualora emergono criticità e questo dopo che già avevamo messo in campo un sistema in grado di assicurare prestazioni celeri per i casi di urgenza”.
Ma nel ribadire il diritto dei cittadini, il presidente ha marcato anche con decisione il limite delle possibili polemiche. “Il sistema sanitario lucano – ha detto – è uno dei migliori del Paese e lo dimostrano anche i dati in crescita sull’arrivo di utenza da fuori Regione. Ma non è possibile nemmeno pensare che ciascuno abbia tutto sotto casa in tempo reale. Abbiamo i dovere di migliorare la situazione, e lo stiamo facendo, ma chiedere al servizio pubblico di accontentare alla lettera i desiderata di tutti finisce con l’essere una pretesa”.
Cupinlinea e FarmaCup, Martorano: “Sanità accessibile e trasparente”
“Velocità, trasparenza e riduzione delle file agli sportelli rappresentano un forte elemento di innovazione del sistema sanitario regionale
“Con l’attivazione dei nuovi servizi Cupinlinea e FarmaCup, il sistema sanitario regionale offre ai cittadini un metodo ancora più facile e veloce di prenotazione e pagamento delle visite e delle prestazioni strumentali prescritte con ricetta rossa. Grazie all’innovazione apportata dalla tecnologia e dalla rete e con la fattiva collaborazione dei farmacisti lucani, il Dipartimento salute offre uno straordinario servizio che integra e ottimizza il Centro unico di prenotazione regionale”.
Così l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano ha presentato oggi a Potenza l’avvio dei nuovi servizi Cupinlinea e FarmaCup che andranno ad integrare il tradizionale Cup telefonico.
“Velocità, trasparenza e riduzione delle file agli sportelli rappresentano un forte elemento di innovazione del sistema sanitario regionale, nell’ottica dell’innalzamento dei qualità dei servizi offerti al cittadino. È notevole lo sforzo della sanità lucana di assicurare a tutti visite, esami e cure in una performance più ottimale possibile anche sulle liste d’attesa. Grazie all’attivazione di nuove politiche da parte di tutte aziende sanitarie regionali e con il meritorio lavoro del personale medico e paramedico, i tempi di attesa per alcune branche specialistiche registrano una significativa riduzione dei giorni d’attesa, con conseguente miglioramento del successo diagnostico e di cura. C’è ancora tanto da fare in questo senso, ma tutti gli sforzi messi in campo finora ci consentono di dire che ad ogni cittadino sono assicurate visite, prestazioni ambulatoriali e cure all’interno del sistema sanitario regionale”.
Scheda: obbligo prescrizioni su ricetta rossa e consegna farmaci post ricovero
La ricetta rossa è obbligatoria anche per i medici specialistici delle strutture pubbliche. Questa semplice misura consente di evitare inutili file e lunghe attese negli studi dei medici di famiglia. Gli specialistici del servizio sanitario regionale, perciò, sono tenuti a prescrivere sul ricettario rosso le prestazioni e strumentali ambulatoriali necessari.
Nella ricetta rossa, il medico che prescrive (lo specialista ma anche il medico di medicina generale e il pediatra) deve specificare il sospetto clinico/quesito diagnostico per cui si richiedono gli approfondimenti clinici e, se necessario, la priorità della prestazione, contrassegnata da una lettera (U- B – D – P) che identifica la classe di accesso in relazione alla gravità dei sintomi o alla prognosi del paziente. Si va così dalle prestazioni mediche caratterizzate dall’urgenze da eseguirsi entro 72 ore nei Pronto Soccorsi Attivi, a quelle di classe B (breve) che possono essere eseguite entro 10 giorni fino alle indagini giudicate differibili (classe D) o programmabili (classe P) perché che non influenzano la prognosi.
Modalità più dirette e veloci anche per le prescrizioni di farmaci dopo i ricoveri in strutture pubbliche: all’atto della dimissione del ricovero dovrà essere infatti la stessa struttura a dispensare direttamente i farmaci relativi al primo ciclo di terapia.
Schede su Cupinlinea e Farmacup
Al tradizionale Centro Unico i Prenotazione (Cup) telefonico si aggiungono il Cupinlinea, via Web, e il Farmacup, nelle farmacie e prenotare le visite mediche e gli esami strumentali di colpo diventa più facile. Si tratta di modalità che si affiancano al Cup telefonico a cui si potrà comunque continuare ad accedere sempre chiamando i numeri 848.821.821 da rete fissa e 0971.471373 da cellulare e fornendo agli operatori il numero della ricetta rossa.
Il Cupinlinea
Saltare la fila e prenotare con un clic ora è possibile: basta collegarsi ad internet h24 al sito www.cupinlinea.it, evitando lunghe file agli sportelli e le attese telefoniche.
Prenotando via Web, (sito www.cupinlinea.it) l’utente potrà in modo autonomo individuare la prestazione e la struttura regionale che dovrà erogare la prestazione, la data disponibile e l’ora, fornendo i tempi di attesa di tutte le strutture. Con lo stesso click, il sistema consentirà di pagare con la carta di credito il ticket richiesto. Il sito, inoltre, consente anche di acquisire informazioni sia sulle prestazioni non ancora eseguite che su quelle effettuate negli ultimi cinque anni.
Per prenotare con Cupinlinea la procedura richiede l’identificazione mediante il codice fiscale, il numero della tessera sanitaria e il numero della ricetta rossa prescritta dal medico di famiglia, dal pediatria e dallo specialista di strutture pubbliche e per effettuare il pagamento del ticket occorre la carta di credito. Nella fase sperimentale, l’utente può prenotare le ricette contenenti una sola prestazione non in classe di priorità. Pertanto le prestazioni in priorità, identificate sulla ricetta con la classe U e B e D, non possono essere prenotate on-line, ma tramite il Cup telefonico e gli sportelli aziendali. Il nuovo sistema consente anche di disdire le prenotazioni effettuate in tutte le modalità.
Il Farmacup
Al fine di potenziare l’offerta degli sportelli di prenotazione e pagamento delle prestazioni sanitarie, il progetto mette in campo anche le farmacie, dove basterà presentarsi muniti della “ricetta rossa” per poter effettuare la prenotazione e, per chi vuole, anche il pagamento.
L’iniziativa prevede, nel periodo di avvio, il coinvolgimento di nove farmacie. In questa fase, il costo del servizio di 1,5 euro sarà a carico della Regione Basilicata. A regime, entro circa due mesi, il progetto prevede il coinvolgimento delle altre con l’obiettivo di garantire una presenza capillare sul territorio regionale.
Le farmacie coinvolte già nella fase iniziale sono:
Farmacia Mastrorocco, p.zza S. Rocco 16 75017 – Salandra
Farmacia Guerricchio, via Don Luigi Sturzo 55/A 75100 – Matera
Farmacia Di Marzio, via Lucana 289 75100 – Matera
Farmacia Stigliano Maddalena via Caltanissetta 3 75025 – Policoro
Farmacia Giacovazzo via Fratelli Perito 7 85010 – Pignola
Farmacia Blasone p.zza San G. Bosco 18 85100 – Potenza
Farmacia Caiazza Franco via Tirreno 3/13 85100 – Potenza
Farmacia Verrastro via Piano S. Nicola 7 85100 Potenza
Farmacia Trerotola via F. Nitti 85100 Potenza
SCHEDA: I referti on line
Il sistema informatico per la gestione dei referti on-line è stato prodotto dalla Regione Basilicata, Ufficio Società dell’Informazione (SISR). Il sistema è stato completato nel novembre del 2012 e da dicembre è stato installato e reso operativo presso l’Azienda Ospedaliera San Carlo. Tale operatività è stata finalizzata ad una necessaria e propedeutica fase di test e verifica che ha evidenziato alcune criticità comunque risolte con apposite interlocuzione con il SIRS.
Contestualmente all’attivazione dei referti on line presso l’Azienda è stato attivato apposito sportello per la ricezione delle richieste di utilizzo del sistema da parte dei singoli utenti; tale fase, in linea con quanto prescritto dal Garante per la Privacy, è necessaria per garantire la fruibilità informatica dei dati sanitari. Allo stato presso lo sportello si sono registrati circa mille utenti.
Il sistema, nell’attuale fase di test, è stato attivato per i soli referti di laboratorio. La fase successiva, per l’Azienda Ospedaliera San Carlo, prevede l’estensione del sistema ad altre aree di refertazione digitale quali la diagnostica radiologica e quella cardiologica, mentre per le altre aziende si procederà all’attivazione man mano che saranno resi disponibili i referti digitali nell’ambito dei sistemi informatici delle singole realtà.
Cupinlinea e FarmaCup, nota di Luca Braia, Consigliere regionale PD
Dopo l’importante annuncio di questa mattina fatto dal Presidente De Filippo insieme all’Assessore Attilio Martorano ed ai Direttori Generali delle aziende sanitarie regionali sulle iniziative Cupinlinea e FarmaCup, finalizzate alla riduzione delle file agli sportelli e che rappresentano un forte elemento di innovazione del sistema sanitario regionale, attendiamo che le stesse abbiano effetti positivi sull’annoso problema delle liste di attesa che per alcune patologie fanno registrare ancora dati allarmanti nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi mesi.
Fondamentale sarà, nelle prossime settimane, presentare il piano degli investimenti anche strumentali, di breve e medio periodo, per dare sicurezza e qualità al nostro sistema sanitario regionale con una particolare attenzione a quanto dovrà necessariamente essere previsto per l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera e l’ASM in generale che vive un momento di difficoltà anche dal punto di vista organizzativo, mancando di numerose risorse umane sia mediche che sanitarie.
A tal proposito colgo l’occasione per sollecitare con forza la Direzione Generale Sanitaria ed Amministrativa della stessa ASM a provvedere nel più breve tempo possibile, di concerto con il Dipartimento Regionale, ad istituire anche nell’ospedale di Matera oltre che una unità operativa dove effettuare le attività radioterapiche, una sezione da dedicare alla realizzazione di un Hospice con un numero adeguato di posti letto, ove accogliere adeguatamente i malati affetti da patologie tumorali in stato avanzato .
Luca Braia, Consigliere regionale PD
Era ora che anche in Basilicata si potessero prenotare e pagare tickets per le prestazioni sanitarie presso le farmacie. A Bologna questo avviene già da oltre un decennio.
Spero che alla fase di rodaggio segua la fase di consolidazione del sistema. Due domande: i referti online vanno inviati solo ai pazienti o anche ai medici di famiglia che hanno prescritto gli esami e/o le visite specialistiche? Dalla prenotazione online delle varie prestazioni perchè vengono esclusi i medici di famiglia? Comunque complimenti, era ora! speriamo bene.
L’innovazione, oltre alle modalità di accesso alle prenotazioni riducendo i tempi, comprende anche la riduzione dei tempi di attesa VERGOGNOSI per le prestazioni sanitarie, specie nell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera?
Per alcune prestazioni siamo anche a 14 mesi di lista d’attesa! E non è che uno ci si prenota per divertimento, anche per un controllo molte volte non combaciano i tempi dati da un medico e quelli dati dal CUP, come ci si deve regolare, con la raccomandazione?
Mina hai perfettamente ragione. Comunque diverse prestazioni per le quali presso l’ospedale bisogna aspettare molti mesi, si effettuano nel giro di qualche giorno o un paio di settimane presso centri convenzionati presenti sul territorio materano. Di questo sono stato diretto testimone in più di un’occasione.