“L’incremento degli indici di mortalità per cause tumorali e del numero di malati oncologici nella provincia di Matera si è attestato, in maniera preoccupante, sulla media nazionale. Un dato sconfortante, soprattutto se rapportato al passato, quando era nettamente inferiore, e al futuro, quando è previsto un accelerata che ci vedrà superare pericolosamente la media.”
Il presidente Stella e la giunta provinciale intervengono sulla questione con un provvedimento che intende chiarire le ragioni di un trend così negativo.
In particolare, i presidi sanitari e i medici di famiglia segnalano un importante e crescente incremento di neoplasie che interessano alcuni organi e sistemi (tiroide, midollo osseo, intestino, reni e sistema nervoso) che fanno pensare a un territorio con matrici ambientali da verificare e monitorare in direzioni diverse da quelle che normalmente e periodicamente vengono effettuate dalla Provincia e dalla Regione.
“La Provincia di Matera ritiene necessario e improcrastinabile comprendere le cause che hanno determinato un aggravamento di tali proporzioni. Siamo convinti, e i dati scientifici lo dimostrano, che la percentuale in netta ascesa delle patologie tumorali sono verosimilmente associabili a esposizioni di sorgenti radioattive – ha sottolineato il presidente Stella – o al consumo di alimenti prodotti in ambienti le cui catene alimentari appaiono compromesse. Pertanto non è più differibile la verifica dei dati ambientali e alimentari del territorio, che costituiscono la base di partenza per indicare le eventuali misure di prevenzione. Azione che l’Ente sta predisponendo nell’interesse del territorio.”
Nota diffusa da CasaPound Italia sul provvedimento annunciato dalla Provincia di Matera
“Finalmente almeno la Provincia di Matera si è attivata per un monitoraggio delle cause dell’aumento del numero dei malati
oncologici nella collina materana, speriamo che presto anche Comune e Regione si diano da fare per arrestare questo incremento che rischia di superare ben presto la media nazionale”, così CasaPound Italia commenta i provvedimento annunciato oggi dal presidente Franco Stella.
“Sebbene – spiega Stefano Dubla, coordinatore di Cpi – a giudicare dalle scelte fatte nei mesi scorsi non sembra esserci una reale attenzione ai problemi ambientali della nostra città. Basta infatti guardare i dati diffusi dallo stabilimento Italcementi che sorge nel cuore del Parco della Murgia e delle Chiese Rupestri per scoprire come la tanto sbandierata campagna ‘Io non mento sul cemento’ sia semplicemente una bufala. Negli ultimi 75 giorni, cioè da inizio dicembre ad oggi, i valori delle emissioni diffusi dallo stabilimento risultano o ‘non attendibili’ o ‘non validi’ per ben 63 giorni, cioè l’84% del totale”.
“E’ quindi evidente – conclude Cpi – che pretendere un maggiore rispetto da parte di Italcementi del protocollo di intesa stipulato nel maggio scorso sia il primo passo verso una migliore tutela della salute dei cittadini per poi procedere allo spostamento dell’impianto come previsto da un protocollo di intesa del 2008 e come ormai chiedono da anni numerose associazioni di cittadini, sia per tutelare i materani dai sicuramente non benefici fumi emessi dal cementificio, sia per preservare una grande risorsa storica e naturalistica come il Parco della Murgia”.