IL COMUNE DI MATERA ALLA FESTA DEL PRIMO MAGGIO
Il sindaco, Salvatore Adduce, con il gonfalone della città di Matera, parteciperà alla manifestazione organizzata dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per festeggiare il primo maggio. “La partecipazione a questa iniziativa non è solo simbolica, ma rappresenta un impegno preciso dell’amministrazione comunale per ridare speranza alle tante lavoratrici e lavoratori materani che sono stati purtroppo espulsi dalle fabbriche, dai laboratori artigiani,dalle attività commerciali”, afferma Adduce. E aggiunge: “Purtroppo quella che doveva essere una giornata di festa, dovrà necessariamente trasformarsi in una giornata di riflessione e anche di lotta considerato il pesante aumento dei disoccupati che la crisi economica ha determinato soprattutto nel Mezzogiorno e particolarmente nella nostra città. Una volta lo slogan era “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”. Oggi questo slogan sembra un lontanissimo miraggio perché la festa del lavoro arriva in un momento in cui il lavoro non c’è o non c’è a condizioni adeguate. E poi se nell’ ‘800 erano solo gli operai a scendere nelle piazze, oggi non c’è categoria che non sia stata colpita dalla congiuntura economica o, peggio ancora, dalle forbici del governo. Motivo in più, questo, perché il Primo maggio acquisti un significato più profondo. Occorre non perdere di vista il valore sociale del lavoro che non è solo reddito, ma anche realizzazione personale. Questa giornata deve essere, insomma, interamente dedicata anche e soprattutto a chi un lavoro non ce l’ha, alle donne in cerca di occupazione, ai precari, a chi vive in condizioni di disagio economico. A tutti questi sarà dedicato il massimo impegno dell’amministrazione comunale. Con la collaborazione della Regione, della Provincia vogliamo riportare i lavoratori nelle fabbriche per riportare la speranza fra le nostre cittadine e i nostri cittadini e la fiducia in un futuro migliore. E la presenza del Comune alla manifestazione dei sindacati si muove proprio in direzione di questo impegno. Penso cosí di interpretare il pensiero di tutti i materani”.
TORTORELLI (presidente Camera di Commercio): “Primo Maggio, Si lavori a Un patto per la ripresa”
Un patto per la ripresa della provincia di Matera, che coinvolga Enti locali, associazioni imprenditoriali e forze sociali. E’ quanto chiede il presidente della Camera di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, in occasione del 1 maggio e alla luce di alcuni segnali che potrebbero favorire il consolidamento di comparti tradizionali o l’avvio di nuovi. I bandi industriali per la provincia di Matera, la proposta di accordo di programma avanzata da Natuzzi, le potenzialità dell’industria turistica e agroalimentare, dei settori dell’innovazione e dell’energia sono alcune delle “voci’’ sulle quali confrontarsi per concretizzare, in tempi definiti, nuove opportunità di rilancio finalizzate all’occupazione. “ La ricorrenza della festa del lavoro -ha detto Tortorelli- deve costituire l’occasione per un più stretto confronto operativo con i diversi soggetti territoriali che hanno a cuore le sorti dell’economia locale. L’insediamento del nuovo governo regionale e l’occasione rappresentata dalla celebrazione della giornata dell’economia, che si terrà il 7 maggio a Potenza, possono alimentare un primo confronto sui percorsi da attivare per sostenere in maniera adeguata il sistema delle imprese, a vari livelli, sulla strada della competitività e della ripresa. Lo si può fare attraverso un patto, che comprenda il soddisfacimento della domanda di infrastrutture, di servizi e di sostegno al credito, che costituiscono le priorità dei nostri imprenditori. E, allo stesso tempo per rispondere alla domanda di occupazione qualificata, soprattutto di quella giovanile, costretta ad abbandonare la provincia di Matera e la Basilicata. La Camera di commercio svolgerà,in proposito, una azione di proposta e di stimolo per raggiungere questi obiettivi’’.
sono sicuro che ridarà speranza ai lavoratori e lavoratrici licenziati,cassa integrati ecc. ma sono altrettanto sicuro che non gli ridarà un lavoro