La giornata nazionale di mobilitazione contro l’abolizione delle Province non deve risolversi in una semplice ritualità ma deve rappresentare una importante occasione per compiere significativi passi in avanti su questioni che assumono una rilevanza fondamentale sul piano politico, istituzionale e democratico.
“Per arrestare la preoccupante deriva di fronte alla quale ci troviamo – ha affermato il capogruppo del movimento Lucania Viva, Nicola Manfredelli, nel corso del suo intervento nella riunione del consiglio straordinario provinciale – bisogna abbandonare le facili scorciatoie del populismo e delle semplicistiche strumentalizzazioni politiche per recuperare, invece, attraverso un rinnovato senso di responsabilità dei partiti e delle pubbliche amministrazioni, la credibilità necessaria per rilanciare le difficili realtà sociali e territoriali lucane.
Le province vanno difese non per partito preso ma in quanto rappresentano lo snodo fondamentale per superare la lunga fase di transizione politica ed istituzionale e per riformare correttamente l’assetto amministrativo, ponendo fine all’ingiustificato ed anacronistico “centralismo regionale” che continua a mortificare il protagonismo delle autonomie locali.
E’ fondamentale, tuttavia, che le province stesse abbiano maggiore coraggio nel difendere e valorizzare le proprie prerogative superando i vincoli ed i fattori limitanti che ne hanno finora condizionato l’operato.
L’auspicio di Manfredelli è che il consiglio provinciale straordinario sulla riorganizzazione istituzionale rappresenti una specie di “sussulto di orgoglio” di fine consiliatura per mettere in discussione le strategie, le pratiche e le imposizioni, rivelatesi infruttuose e di scarsa efficacia, seguite in questi anni.
Oltre all’ordine del giorno proposto dall’Upi, che richiama con precisione e puntualità le questioni di pertinenza delle province, il capogruppo di Lucania Viva, ha avanzato la proposta di costituire una specifica Commissione interistituzionale di confronto e di concertazione con la Regione per definire nei prossimi due mesi, in modo concreto e puntuale, il quadro dei compiti e delle funzioni che in Basilicata devono essere delegate alle Province.
Ciò è necessario per superare il paradosso rappresentato dalle province di Potenza e Matera, che pur disponendo del più elevato valore pro-capite italiano di risorse finanziarie disponibili, oltre 240 €/persona, registrano, allo stesso tempo, il più basso grado di autonomia finanziaria, cioè appena il 27%, configurandosi, pertanto, come le province che presentano il maggior grado di dipendenza dai trasferimenti della regione verso la quale persiste una condizione di subalternità, alla stessa stregua dei tanti enti strumentali istituiti nel corso di questi anni.
In ciò risiede il punto di maggior criticità delle nostre province, strette tra l’insufficienza dell’autonomia finanziaria e la sovrapposizione di strutture ed enti regionali che oltre a sottrarre competenze e funzioni proprie delle province, si configurano, per lo più, come rilevante fonte di sperpero ed inefficienza della pubblica amministrazione.
Con l’occasione della giornata di mobilitazione delle province, bisogna riaffermare, a parere di Manfredelli, l’importanza di costruire un impianto istituzionale di tipo ascendente, Comuni-Province-Regione, partendo dai cittadini e non dal potere centralizzato che finisce per non tener conto dei bisogni e delle aspettative delle popolazioni locali.
Su tali questioni occorre, tuttavia una maggiore coerenza da parte delle forze politiche che non sempre tengono conto degli interessi della collettività. E’ criticabile, ad esempio, che in Parlamento siano state presentate ben otto proposte di legge per l’abolizione delle province e che soltanto il Partito Democratico, la Lega Nord e il Movimento per l’Autonomia del Sud, si siano dichiarati contro l’abolizione della più antica istituzione italiana, al contrario dell’Italia dei Valori e dell’Udc che continuano a sostenerne l’eliminazione.
In ogni caso è positivo, ha concluso Manfredelli, che la Provincia di Potenza abbia dedicato una sessione straordinaria del proprio consiglio alla difesa ed al rilancio di un Ente che deve saper raccogliere non soltanto le sfide della nuova impalcatura istituzionale conseguente all’avvio del federalismo fiscale e del nuovo codice delle autonomie, ma anche importanti sollecitazioni, come quelle dei Vescovi lucani ad adoperarsi per il bene della collettività e non per la difesa degli interessi di parte.
Feb 03