Durante la conferenza stampa convocata nella mattinata del 1° febbraio presso il Comando dei Carabinieri di Matera sono stati illustrati i particolari merito all’aggressione subita nella notte tra sabato e domenica nel centro storico di Grassano, da Maurizio Mafaro, residente a Grassano di 53 anni. La vittima è personaggio già noto ai militari, poiché pregiudicato ed attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. In conferenza stampa era presente il capitano della stazione dei Carabinieri di Tricarico Giuseppe Prudente e il maresciallo Giovanni Giacomobello, comandante della stazione dei Carabinieri di Grassano.
L’agguato sarebbe avvenuto intorno a mezzanotte e mezzo, nei pressi del bar Pontillo, in vico IV Meridionale, nel centro storico di Grassano. Un residente ha notato la presenza di un uomo a terra sanguinante. Si tratta di Maurizio Mafaro, pregiudicato del posto. Gli autori avevano dato appuntamento alla vittima presso un bar di Grassano per un chiarimento. Dopo i primi convenevoli, usciti dal bar, ecco l’aggressione. Dapprima con colpi di bastone ed a seguire sono usciti fuori i coltelli.
La vittima, anch’essa armata di coltello, si è difesa, ma a nulla è servito, poiché è stato sopraffatto dal numero degli aggressori, che gli hanno inferto 15 coltellate, di cui una alla gola. La segnalazione di un residente fa scattare subito l’intervento del 118: da Potenza parte un elicottero che trasporterà d’urgenza Mafaro presso l’Ospedale di Potenza. Sarà piantonato dai Carabinieri e per lui scatterà l’arresto per aver violato l’obbligo dei domiciliari a cui era sottoposto per reati precedenti. A quel punto cominciano le indagini delle forze dell’ordine per risalire agli aggressori. I militari hanno individuato nel giro di poche ore prima Daraio Francesco Paolo, di 29 anni. L’uomo si è spogliato e ha già inserito in lavatrice i vestiti macchiati di sangue per cercare di cancellare le tracce dell’aggressione. I carabinieri durante la perquisizione all’interno dell’abitazione hanno rinvenuto alcuni suoi indumenti recanti un taglio e tracce ematiche e successivamente è stato verificato che sul corpo Daraio Francesco Paolo c’era anche una recentissima ferita da arma da taglio all’addome. In casa era conservato anche un coltello a serramanico utilizzato durante la colluttazione e che si presentava con diverse macchie di sangue. Attraverso alcune testimonianze raccolte ed alcune perquisizioni, sono state raggiunti a casa e arrestati altri due aggressori: Daraio Salvador, cognato di Daraio Francesco Paolo (la sorella di quest’ultimo ha sposato Salvador- ndr), di 27 anni e Nicola Abate, di 41 anni. Anche nelle loro abitazioni sono stati rinvenuti indumenti di vestiario intrisi del sangue della vittima. Nicola Abate inoltre aveva già messo da parte settemila euro perchè, sostengono gli inquirenti, probabilmente stava pensando ad una fuga per evitare l’arresto. Mentre Mafaro si trova già all’ospedale di Potenza, i carabinieri ritrovano dopo qualche ora in un cassonetto anche un coltellino del genere multiuso, un’imitazione dello svizzero Victorinox, che usato con due lame aperte, diventa ancora più pericoloso. Il pregiudicato Maurizio Mafaro, attualmente ricoverato e piantonato dalle forze dell’ordine, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di rissa aggravata perchè al momento dell’aggressione doveva trovarsi in casa in quanto era agli arresti domiciliari per una rapina ai danni di un anziano che fu aggredito nella propria abitazione qualche mese fa. Le indagini hanno permesso di appurare anche che a quella rapina, che fruttò circa 400 euro, avrebbe partecipato anche Salvador Daraio, uno dei quattro pregiudicati che ha aggredito Maurizio Mafaro nella notte tra sabato e domenica a Grassano. Non è dunque escluso che questo episodio possa essere correlato con la rapina organizzata insieme in quella circostanza.
Ecco la dinamica dell’aggressione secondo le indagini effettuate dai Carabinieri. I quattro pregiudicati avevano dato appuntamento alla vittima, pure pregiudicata, presso un bar di Grassano per un chiarimento.
Dopo i primi convenevoli, usciti dal bar, ecco l’aggressione. Dapprima con colpi di bastone ed a seguire sono usciti fuori i coltelli.
La vittima, anch’essa armata di coltello, si è difesa, ma a nulla è servito, poiché è stato sopraffatto dal numero degli aggressori, che gli hanno inferto 15 coltellate, di cui una alla gola.
Attualmente Maurizio Mafaro è all’ospedale civile di Potenza in prognosi riservata ed, ironia della sorte, nuovamente in stato di arresto per l’evasione dagli arresti domiciliari.
Attualmente i Carabinieri stanno cercando di definire le posizioni di altri soggetti indicati come coautori o testimoni dell’aggressione, continuando a svolgere le ricerche di almeno altri due soggetti collegati ai drammatici eventi di questa notte.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera, la quale ha disposto il trasferimento presso il carcere del capoluogo dei soggetti arrestati. E dopo aver sequestrato gli indumenti macchiati di sangue e aver ascoltato alcuni testimoni, il pubblico ministero Valeria Farina Valaori continuerà ad occuparsi di questa aggressione per verificare nuovi particolari su questa aggressione che ha naturalmente scosso l’intera comunità di Grassano.
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