IL SINDACO ADDUCE: NO ALLE RACCOMANDAZIONI
Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha ufficialmente chiesto alla società che si occupa della raccolta di rifiuti in città di assumere il personale utile al rafforzamento del servizio facendo ricorso alle liste di collocamento.
“Conosco bene – afferma Adduce – le difficoltà dei tanti disoccupati che cercano un lavoro, e il Comune deve continuare a fare la sua parte attraverso iniziative concrete rivolte alle fasce più deboli e disagiate per mantenere la coesione sociale e ad alleviare le sofferenze delle famiglie. Vogliamo che il Palazzo di città sia un amico, un fratello dei cittadini ampliando le diverse forme di condivisione, ascolto e partecipazione. Ma di fronte alla opportunità che ci viene prospettata dalla società che si occupa della raccolta di rifiuti di assumere nuove unità abbiamo espresso la necessità che questo avvenga in una dimensione di assoluta correttezza e trasparenza, allontanando ogni tentazione clientelare e riportando l’azione politica in un contesto di assoluta trasparenza. Abbiamo quindi invitato esplicitamente la società ad assumere il personale richiesto facendo ricorso all’ufficio di collocamento che deve, fra l’altro, ritrovare il senso della sua stessa esistenza. Stesso metodo adotteremo con tutte, dico tutte le aziende che hanno un rapporto con l’Amministrazione comunale”.
A tal proposito, il sindaco Adduce ha incontrato l’antropologa Dorothy Zinn,che nel passato si é occupata anche con grande successo e clamore mediatico del fenomeno della “raccomandazione”, per avere la sua collaborazione nell’allestimento di un programma di iniziative da organizzare in città, a partire dalle scuole, sul tema della cultura della legalità e della valorizzazione del merito.
“Insieme a Dorothy Zinn – afferma Adduce – abbiamo convenuto sulla necessità di rafforzare la cultura della legalità fra i cittadini per evitare errori del passato che, oggi più che mai, in un tempo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, metterebbero ancora più a rischio la coesione sociale. Anche in questo modo – conclude Adduce – intendiamo restituire dignità a quei cittadini che si affannano alla disperata ricerca di un posto di lavoro, e, perchè no, anche alla politica”.
Comunicato del consigliere Giovanni Angelino
Matera, 15 giugno 2010
Apprendiamo con piacere, e rinnovata fiducia in un processo di rigenerazione della macchina politica e amministrativa del Comune di Matera, la notizia della battaglia personale intrapresa dal Sindaco, Salvatore Adduce, contro la ormai routinaria pratica della “raccomandazione” per l’ottenimento di posti di lavoro, almeno nei settori e nei servizi che dipendono o sono appaltati dal Palazzo di Città.
Un esempio “spontaneo” di moralizzazione degli usi e dei costumi della classe dirigente, come quello prospettato da Adduce nelle dichiarazioni di sabato scorso, non può che suscitare apprezzamento, a prescindere dai colori o dalle posizioni politiche, purché alle parole, almeno per una volta, seguano anche i fatti.
Ma affinché questo succeda, forse, è il caso di cominciare ad essere coerenti con sé stessi e con le proprie parole, non puntando soltanto il dito contro gli altri, bensì giudicando criticamente anche la propria posizione.
Non si può, infatti, intraprendere una “crociata morale” contro i raccomandanti ed i raccomandati ed inneggiare ad un maggiore rispetto delle istituzioni preposte e dei regolamenti vigenti in termini di occupazione e lavoro quando, come noto, si ricoprono contestualmente più “incarichi d’oro”.
Al tempo stesso, infatti, Adduce è Sindaco di Matera e non soltanto Presidente, ma anche Amministratore Delegato, della società regionale “Metapontum Agrobios”.
Quest’ultimo doppio incarico, tra l’altro, è una contraddizione in termini: Adduce alla “Agrobios” figura al tempo stesso come organo volitivo ed esecutivo, dando luogo ad un conflitto di interessi non di poco conto per un ente sub-istituzionale.
Ed il portavoce del Sindaco non è da meno.
Già da tempo, infatti, abbiamo sottolineato la doppia veste di Roberto Cifarelli che, oltre ad affiancare Adduce al Comune, è ancora Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana.
Ma c’è anche un altro caso che abbiamo più volte fatto presente, quello del consigliere comunale di maggioranza, Angelo Sardone, che è anche Amministratore Unico dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale.
Se rigore e moralità ci devono essere, quindi, è bene che ci siano fino in fondo e soprattutto a partire da chi si è candidato a dare il buon esempio.
Dopo le dichiarazioni pubbliche contro le raccomandazioni e contemporaneamente alle iniziative in tal senso rivolte alla cittadinanza e soprattutto ai giovani, pertanto, attendiamo con fiducia che il Sindaco innanzitutto rinunci agli incarichi presso “Agrobios”, perché in questo momento critico Matera ha bisogno di un Sindaco a tempo pieno, e che poi svolga una funzione di sensibilizzazione verso il suo portavoce e verso il consigliere della sua maggioranza. Che coerenza sia.
Il capogruppo della “Lista Tosto Sindaco” Giovanni Angelino
L’ Associazione Città Plurale, apprezza e sostiene la posizione espressa dal Sindaco Salvatore Adduce sul tema delle raccomadazioni. Rimettere al centro il ruolo dell’ufficio di collocamento rappresenta, per lo stesso ufficio, il riconoscimento di svolgere un’azione di fondamentale importanza. Azione che deve essere condotta con la massima trasparenza e nel rispetto dei criteri delle varie graduatorie. La dichiarazione, inoltre, che verrà adottato lo stesso metodo nei confronti di tutte le aziende che hanno o avranno un rapporto con l’amminastrazione comunale, assume un significato di grande rilevanza e nello stesso tempo di grande responsabilità.
L’incontro, infine, con l’antropologa Dorothy Zinn per definire un programma di interventi sul tema della cultura della legalità e del merito è la dimostrazione che il Sindaco intende affrontare seriamente il problema.
Questo significativo intervento, su un tema così delicato, rappresenta una vera novità nel panorama politico cittadino e anche regionale.
Città Plurale si auspica e sollecita tutte le altre amministrazioni locali ad intraprendere la stessa strada della legalità e della trasparenza nell’assegnazione di posti di lavoro. Il clientelismo, prassi intollerabile, sta uccidendo la coesione sociale e in una situazione di forte crisi economica va sconfitto con ogni mezzo, denunciando chi ancora vuole praticare tale metodo. Ai cittadini materani e lucani chiediamo di battersi per questo cambiamento. Ai giovani diciamo che i politici sono al servizio della comunità e non il contrario e mettano in campo tutto il loro potenziale di idee per chiedere progetti che innescano concretamente produzione di lavoro.
Approfondimenti & Dossier: fondi pubblici spesi per la raccolta differenziata che non c’è
Redazione Olawatch
Annunciando nel 2004 l’attivazione della raccolta differenziata in Basilicata veniva enfatizzata la svolta che avrebbe dovuto portare benefici all’ambiente e alle famiglie. Ad oltre 7 anni da quell’annuncio, qual’ è oggi la situazione in Basilicata? Il disastro rifiuti oggi è sotto gli occhi di tutti con discariche comunali non bonificate per inerzia dei sindaci che non spendono i fondi regionali finanziati allo scopo, nuovi ampliamenti e chiusure di discariche per gravi problemi di inquinamento (vedi discarica di località Pallareta di Potenza), costosi e dispendiosi tour regionali della monnezza, con una raccolta differenziata che dal 5% del 2005 raggiunge appena il 9,1% (fonte ISPRA) nel 2009 con un aumento di poco più di quattro punti percentuali. Ma il progetto di raccolta differenziata regionale in Basilicata a livello comprensoriale non doveva consentire di raggiungere “in tempi ristretti” – così come veniva detto in atti regionali – gli obiettivi minimi fissati dal decreto Ronchi (40 per cento), per garantire ai comuni interessati un livello di economicità tale da poterlo assicurare anche nei prossimi anni?.
La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti con una raccolta differenziata ferma nonostante ingenti risorse economiche regionali e comunitarie spese, mentre il problema delle gestione dei rifiuti si aggrava e continuano a sparire ingenti risorse economiche, risucchiate nel baratro dell’inefficienza se non addirittura nei giochi di clientelismo e malaffare.
Con una modifica al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti adottata nel 2002, la Regione Basilicata decise di differire al 2005 il termine entro il quale raggiungere l’obiettivo del 35% per la raccolta differenziata. A questo proposito la Giunta Regionale presieduta da Filippo Bubbico incaricò due docenti dell’Università della Basilicata (ndr gli ingegneri Mancini e Masi) di redigere una proposta progettuale che prospettava un modello organizzativo di raccolta differenziata capace di conseguire il 35% entro un anno dall’inizio delle attività. Essa prevedeva di coinvolgere tutte le aree della regione e servire una popolazione di 180.000 abitanti. Per questo incarico i due progettisti percepirono complessivamente 40.000 euro. Il progetto regionale fu approvato a fine 2004. Esso prevedeva la fornitura di automezzi, strumenti e lavori per un totale di oltre 7 milioni di euro. La copertura finanziaria di questo progetto fu fatta ricadere nella misura 1.3 – azione B del POR Basilicata 2000-2006.
Il progetto individuava 5 bacini per la raccolta differenziata (Lagonegrese,Vulture, Alto Bradano, Fascia Ionica – Ambito 1, Fascia Ionica – Ambito 2). Con grande ritardo rispetto alle azioni programmate, bisogna però attendere il 2008 per vedere attuati i primi interventi ed erogate le somme necessarie che si stabilì di affidare alle Comunità Montane nei cui ambiti ricadevano i bacini comunali individuati dal progetto. Furono allestite le prime isole ecologiche, acquistati i cassonetti per la raccolta differenziata, sacchetti e contenitori per la realizzazione del porta a porta.
Solo però dal 2008 la Regione Basilicata con la presidenza di Vito De Filippo inizia ad erogare i fondi per la raccolta differenziata, mentre emergono problematiche relative all’affidamento in gestione della raccolta differenziata nei vari ambiti territoriali che vengono lasciati a se stessi nella più completa anarchia, in assenza di verifiche circa lo stato di attuazione dei programmi. La situazione si presenta a macchia di leopardo, con gran parte dei comuni che di fatto non realizzano la raccolta differenziata o la realizzano solo parzialmente. Poche sono le situazioni positive, per lo più legate ad una accettabile gestione dei rifiuti comunale pregressa. Una situazione che evidenzia l’assenza di un ruolo attivo della Regione Basilicata. Giova in proposito evidenziare la situazione della raccolta differenziata nel Lagonegrese (vedi situazione denunciata dalla Ola in altro intervento visionabile sul sito web) dove sugli impegni disattesi pesa la decisione di realizzare l’ampliamento della mega discarica di località Carpineto a Lauria e le questioni legate al bando di gara sulla raccolta differenziata. V’è di più: la Regione decide in alcuni casi di rifinanziare il progetto di raccolta differenziata anche con i fondi del P.O. FERS Basilicata 2007-2013 – Asse VII – 3.1 A, differendo di anno in anno i termini di ultimazione dei progetti comprensoriali, senza però prima aver operato le dovute verifiche circa il mancato raggiungimento degli obiettivi iniziali previsti da progetto di raccolta differenziata che alla data attuale è ben lungi dall’obiettivo iniziale annunciato del 35% dopo il primo anno.
Riportiamo di seguito quanto ebbe ad affermare l’ex assessore Vincenzo Santochirico allorquando secondo il “cliché” dell’apparenza annunciava, nel tentativo di mascherare il “flop” della raccolta differenziata: “Comportamenti virtuosi, protratti nel tempo, danno diritto a pagare meno tasse locali, per cui i cittadini non sono tassati in ragione della potenziale produzione di spazzatura, ma premiati in proporzione al contributo che danno al suo trattamento. Se saremo in grado di realizzare questa svolta – ha concluso Santochirico -, quello che oggi si presenta come un problema, presto potrà rappresentare una concreta opportunità, da cui ricavarne grandi benefici“.
Cosa affermerà oggi il neo assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi su questa ed altre questioni ? Vorremmo che la parola non venisse passata al suo successore.
Pio Abiusi