“Sono 100 i Sindaci e i Consigli comunali che hanno già deliberato l’adesione alla proposta per l’istituzione della Zona franca energetica in Basilicata. Ringrazio l’Anci e il suo presidente, Salvatore Adduce, che sostengono questa importante iniziativa i cui beneficiari, se giungerà a compimento, saranno tutti i cittadini lucani residenti, le attività produttive locali e quelle esterne che potranno investire su tutto il territorio lucano. Si tratta di una di quelle misure straordinarie di cui la Basilicata ha bisogno per contrastare lo spopolamento demografico e l’invecchiamento della popolazione che, secondo i dati illustrati oggi dal professor Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, si avvia a diventare drammatico nei prossimi 20 anni”.
Lo ha dichiarato questa mattina l’assessore regionale all’Ambiente, territorio, infrastrutture, opere pubbliche e trasporti, Aldo Berlinguer, promotore del progetto che intende istituire la Zona franca energetica in Basilicata, attraverso una modifica normativa nazionale sulle accise e conseguente riduzione diretta del prezzo dei prodotti petroliferi al consumo pari a circa il 20-30 per cento, nel corso di un incontro che si è tenuto nella Sala Inguscio della Regione Basilicata.
Si tratta di un percorso iniziato alcuni mesi fa e che si pone l’obiettivo di raggiungere a breve l’adesione di tutti i Comuni lucani.
“Per condividerlo e sostenerlo con la forza dovuta, nei confronti del Governo nazionale e del Mise in particolare – ha sottolineato Berlinguer – diamo vita oggi ad un’associazione che avrà sede presso l’Anci Basilicata che si occuperà principalmente delle tematiche fiscali e infrastrutturali collegate all’istituzione della Zfe. Chiederemo al presidente del Consiglio Renzi di sostenere la proposta perché la Basilicata rappresenta un unicum sul tema estrazioni petrolifere e servono interventi che rendano giustizia di questo. Dando il dovuto in primo luogo a tutti cittadini lucani”.
L’esponente del Governo regionale ha ribadito che la Zona franca energetica non significa assolutamente via libera a nuove estrazioni né che la stessa vada ad inpattare sul tema royalties. Si tratta infatti di un meccanismo nuovo che guarda ai consumi, non alle estrazioni, e porta benefici diretti ai lucani.
Altrettanto importante l’incontro di oggi, con la partecipazione di così tanti Sindaci. “Questo è un esempio di come le cose in una regione grande territorialmente ma scarsamente popolata si devono affrontare insieme, in una logica di aggregazione e condivisione con i cittadini e le istituzioni locali, in cui la politica deve pensare e occuparsi di progetti e programmazione e non di mera intermediazione di risorse. Dobbiamo adottare misure coraggiose condividendole col territorio, altrimenti la Basilicata non ce la potrà mai fare”.
L’assessore Berlinguer ha detto inoltre che bisognerà affrontare e risolvere alcuni grandi nodi legati alla questione estrazioni petrolifere: il tema dei controlli ambientali e del ruolo dell’Arpab, con una maggiore presenza dello Stato in prima linea con l’Ispra e non solo il Ministero dello sviluppo economico; della formazione, con l’Unibas che potrebbe istituire un corso di laurea specialistica sulle attività estrattive per consentire ai giovani di acquisire un livello più alto di conoscenza sulla materia; il tema delle royalties e della loro gestione, che non ha funzionato, ad iniziare dal ruolo degli enti pubblici locali.
All’incontro di questa mattina sono intervenuti, in qualità di relatori, il presidente dell’Anci Basilicata Salvatore Adduce, co-organizzatore dell’evento; il presidente del Consiglio Regionale, Francesco Mollica, che ha dato merito all’assessore Berlinguer di aver attivato una proposta condivisibile assicurando il sostegno del Consiglio Regionale anche con eventuali atti che si dovessero ritenere necessari; il professore Lorenzo Bellicini, del Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia (CRESME) che si è soffermato, in particolare, sui risultati relativi alle prospettive di spopolamento e invecchiamento in Basilicata con una previsione in forte accelerazione, nei prossimi 20 anni, in assenza di interventi speciali come quello avanzato dall’assessore Berlinguer.
Al dibattito sono intervenuti, tra gli altri, il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Roberto Cifarelli e il presidente di Legacoop Basilicata e di Pensiamo Basilicata Paolo Laguardia. In sala tantissimi primi cittadini che hanno rinnovato interesse per la proposta per il percorso associativo appena avviato.
Adduce (Anci) su proposta istituzione Zona franca energetica in Basilicata
“La proposta di istituire in Basilicata una zona franca energetica riducendo il costo delle accise sui prodotti energetici consumati in Basilicata avrebbe un costo per lo Stato di soli 80/90 milioni di euro e potrebbe rendere la nostra regione più attrattiva per persone e imprese. 100 comuni lucani hanno già deliberato l’adesione e altri lo faranno nei prossimi giorni. Con l’assessore Aldo Berlinguer abbiamo deciso di costituire una associazione ad hoc con tutti i sindaci per sostenere con forza la proposta che servirà a contrastare il fenomeno della desertificazione demografica che interessa la Basilicata più di altre aree dell’Italia. La descrizione fatta dal prof. Bellicini direttore del Cresme dei dati statistici sulla popolazione lucana dimostrano che senza una inversione di tendenza la Basilicata è destinata al rapido invecchiamento della popolazione e contemporaneamente alla perdita delle persone più giovani. La zona franca energetica può costituire una misura anticiclica di contrasto alla povertà e alla perdita della popolazione”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Anci Basilicata, salvatore, Adduce, nel suo intervento all’incontro che si è svolto nella sala Inguscio della Regione Basilicata.
Pietro Sanchirico, coordinatore regionale Italia Unica: “Diradare la nebbia che si è addensata in viale Verrastro”
La “sceneggiata” offerta ieri dall’ (ex) assessore Berlinguer ai sindaci lucani, con la recita da ultimo giorno da assessore, che come le recite dei nostri ragazzi nell’ultimo giorno di scuola provoca tanta tenerezza e commozione, fa il pari con la polemica scoppiata in questi giorni se la “sagra dei raskatiell di Fardella” vale di più della “sagra del canestrato di Moliterno”. La politica ha toccato il fondo al punto da farci rimpiangere le feste di partito della Prima Repubblica nelle quali almeno si mangiava cibo genuino come le idee politiche che erano genuine. I bene informati riferiscono che l’assessore Berlinguer a tavola preferisce i pici di Siena e pertanto sarebbe un bene per la nostra regione che gli si offrisse, il più rapidamente, la possibilità di far ritorno alla tavola di casa. A rimetterci da questa situazione di confusione è la credibilità dell’istituzione regionale con il risultato di produrre ulteriore sfiducia. Se poi ci si mette anche il leader maximo di opposizione Pd che, pur di cavalcare la polemica sulle sagre, escogita l’immancabile mozione presentata in Commissione, è ancora più evidente lo scollamento tra società vera (o civile come si voglia chiamare) e la politica del Palazzo che non può certamente occuparsi di quale sagra è migliore. Diradare la nebbia che si è addensata in viale Verrastro è perciò compito prioritario.