Un sussulto di responsabilità per rilanciare la Basilicata e imprimerle la giusta spinta propulsiva sulle grandi sfide che sta affrontando: dall’acqua a Matera capitale della cultura 2019, fino alla Fiat Sata di Melfi, che si candida ad essere centro europeo dell’automotive.
È la richiesta lanciata dal presidente della Regione Marcello Pittella che questa mattina ha incontrato nella sala Verrastro i giornalisti per fare il punto sui permessi di ricerca e coltivazione di idrocarburi, sgombrando il campo da dati erronei, come quello dei 300 pozzi, “presenti nell’immaginario collettivo dei lucani ed alimentati da trasmissioni nazionali che non hanno detto la verità”.
A quattro mesi dalla conferenza di novembre 2014 sullo stesso tema sono stati snocciolati, con l’assessore all’Ambiente e Territorio Aldo Berlinguer e il direttore generale del Dipartimento Carmen Santoro, i dati sulla situazione attuale dei pozzi e dei permessi di ricerca e sul lavoro istruttorio fatto dagli uffici.
Prima di illustrare i dettagli, una doverosa premessa riguardante il dibattutissimo art 38 dello Sblocca Italia sul quale è intervenuto nelle ultime ore il Ministero dello Sviluppo Economico con una nota informale, in attesa che venga diramata una apposita circolare .
“Grazie ad una faticosissima opera di interlocuzione avviata con Il Governo – ha sottolineato Pittella – siamo riusciti a far prevalere la nostra interpretazione della norma, ottenendo che fino alla definizione del piano delle aree rimanga tutto come prima, con le competenze in capo alle Regioni e non allo Stato”.
Nonostante questa vittoria, il dipartimento, con grande impegno di tutti, ha accelerato il lavoro come se il passaggio di consegne dovesse avvenire a fine marzo prossimo. La situazione attuale è la seguente: 59 pozzi previsti nell’ambito dell’accordo con Eni del 1998, ridotti a 46 nel 2005 (di cui 40 realizzati, 27 in produzione, altri 4 in attesa di nulla osta da sovrintendenza e 2 pozzi di reiniezione previsti (solo 1 in esercizio); 6 pozzi già perforati a Tempa Rossa; 10 permessi di ricerca vigenti (7 con decorso temporale sospeso e 3 rigettati in seguito alla definizione della Via – Valutazione di impatto ambientale); 18 istanze di permessi di ricerca in terra ferma (i cui esiti sono tutti a vario titolo negativi, tranne una attualmente in Commissione idrocarburi e risorse minerarie); 20 concessioni di coltivazione rientranti nel programma di sviluppo concessione Val d’Agri del 1998; 1 permesso di ricerca a mare (parere contrario del Comitato tecnico). Il dipartimento, inoltre, sta portando avanti un programma di bonifica e ripristino ambientale dei pozzi chiusi minerariamente”.
“Invece di impugnare lo Sblocca Italia davanti alla Corte Costituzionale – ha dichiarato Berlinguer – abbiamo avviato un serrato confronto con il Governo che alla fine ha premiato, riaffermando il principio che le decisioni non devono passare sulla testa dei territori”.
“Su temi sensibili come il petrolio – ha concluso Pittella – occorre rifuggire dai luoghi comuni, a favore di un approfondimento tecnico-scientifico che conduca alla verità. Riaffermare con forza che i pozzi non sono 300 è funzionale ad un’idea di Basilicata che vuole farcela, che vuole riaffermare la propria credibilità. Se ci sono stati errori nel passato, dobbiamo riconoscerli e correggerli, ma non possiamo impantanarci nell’autofustigazione. Noi stiamo facendo sforzi notevoli, provando a determinare anche un cambiamento di approccio e a spingere sulla trasparenza, ma occorre un sussulto comune di ulteriore responsabilità per un rilancio costruttivo. A tal proposito a fine settimana con il sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico Simona Vicari definiremo due questioni cruciali per il nostro territorio: la card benzina e il reddito minimo”.
Sempre nell’intento di far chiarezza sulla questione petrolio nei prossimi giorni il presidente della Regione incontrerà domani, presso l’Ateneo, a partire dalle 9,30, docenti e studenti dell’Università di Basilicata e i sindaci della Basilicata, convocati per una riunione congiunta venerdì prossimo, con inizio alle ore 15, a Calvello.