Fiammate Centro Oli di Tempa Rossa, Verdi-Europa Verde. “Oltre il danno, la beffa”. Di seguito la nota integrale.
Dopo fantasmagoriche sceneggiate che per settimane hanno prepotentemente occupato le prime pagine della comunicazione locale con roboanti proclami all’insegna del “pugno di ferro!”,del “cambiamento”, “minacce di chiusura dell’impianto”, sigilli, sequestri, sopralluoghi personali, delegati, di super specialisti, dell’Arpab, della Regione, diffide, messe in mora ecc…. La montagna ha partorito il topolino: 30.000 euro di sanzioni alla Total, la multinazionale del petrolio trattata alla stregua di un povero ristoratore beccato a versare l’olio esausto nel lavandino.
Con nota del 23 febbraio dell’Ufficio Compatibilità ambientale, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata ha notificato alla Total E&P Italia spa, gestore del Centro Olio Tempa Rossa, la determina del 18 febbraio 2021 con la quale vengono comminate alla società petrolifera sanzioni per 30 mila euro, riferite agli eventi anomali verificatisi dal 14 al 18 gennaio. Le contestazioni riguardano l’inosservanza di quattro prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), così come previsto nella dgr n. 1888 del 2011.Alla Total E&P Italia, in particolare, è stata contestata la violazione dell’obbligo di una corretta comunicazione in quanto non è stato possibile valutare in maniera certa l’entità degli eventi e dei malfunzionamenti.
L’epilogo di questa grottesca vicenda non dice nulla circa la causa degli sforamenti: dopo il “cappotto”, il cappottino e l’impermeabile, è arrivato ai cittadini il contro-paccotto!
E cosa significa che “non è stato possibile verificare il rispetto dei valori limite”: i controlli sono visite di cortesia o la TOTAL li ha in qualche modo resi evanescenti? Si può assolvere un omicida se ne occulta il cadavere o semplicemente non si fa trovare in casa, magari perché cortesemente preavvisato della visita!?Quali garanzie hanno i lucani ed i lavoratori a tutela della propria salute perché non si ripetano in futuro simili avvelenamenti? Eppure l’assessore ci informa che sono in corso i controlli per gli sforamenti del mese di Febbraio, ma anche qui “non sarà possibile valutarein maniera certa l’entità degli eventi e degli sforamenti”?
Ci si chiede dove sono stati i controlli durante le prove? Perché non vi è certezza sulle cause del fenomeno dello sforamento dei valori? Chiediamo dati certi e accessibili su quanto è accaduto la salute e la vita di cittadini e lavoratori non hanno prezzo e non possono essere burlati da una pagliacciata di sanzione.
Chiediamo ancora una volta che gli organi competenti sospendano le attività in attesa di dati certi e verificabili da parte dei cittadini e lavoratori anche perché il fenomeno inquinante, le cui cause sono incertee allo stato non chiarite, persiste.