Il Presidente dell’Ente Parco Murgia Materana, Pierfrancesco Pellecchia, in una nota lancia un allarme a seguito della notizia che riguarda l’arrivo di 53 mila tonnellate di pet-coke all’Italcementi di Matera. Di seguito la nota integrale.
In merito a quanto appreso dalla stampa locale circa l’arrivo e l’utilizzo di notevoli quantità di pet-coke destinate all’impianto produttivo Italcementi di Matera, si esprime, come già in altre occasioni evidenziato e ribadito, forte preoccupazione per la salubrità dei luoghi, la salute della popolazione e l’integrità dell’intero ecosistema ambientale. E’ risaputo che il pet-coke, come ultimo scarto del petrolio, contiene sostanze altamente tossiche, molto pericolose per l’uomo e per la natura. Il suo utilizzo e impiego negli impianti produttivi è quindi estremamente rischioso. La difesa e salvaguardia dell’ambiente e, soprattutto, il benessere dei cittadini materani è pertanto un interesse da garantire e tutelare sopra ogni cosa. L’Ente Parco della Murgia Materana, ha sollevato più volte la questione della compatibilità dell’impianto produttivo della cementeria con l’ambiente circostante e la confinante area protetta, prestando particolare attenzione al tema delle emissioni inquinanti e dannose per la salute dell’uomo e l’integrità dell’ambiente. Come Istituzione preposta alla tutela e valorizzazione di un’area protetta tra le più belle del mondo, come attestato dal riconoscimento Unesco, ma anzitutto a difesa del benessere psico-fisico della nostra comunità, si sente il dovere di attivarsi per approfondire la questione, insieme agli altri organismi preposti, al fine di controllare che siano adottate tutte le misure necessarie a tutelare e garantire il bene collettivo e la salute come diritto inviolabile dell’uomo.
Visto il rilievo della questione, si coglie l’occasione per ricordare che risulta urgente, per prima cosa, analizzare e valutare la reale incidenza dell’attuale attività dell’Italcementi in termini emissivi sulla qualità dell’ambiente, e sui conseguenti rischi per la collettività.
Pertanto, occorre che:
– si dia effettiva e completa attuazione sia al protocollo d’intesa sottoscritto in data 7 maggio 2013, sia al protocollo operativo siglato in data 24 ottobre 2011 tra Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera e Italcementi, per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell’acqua, dell’aria, del rumore, delle acque sotterranee, delle acque superficiali e dei sedimenti, del suolo e sottosuolo all’esterno dell’impianto Italcementi, in modo da poter valutare i reali effetti delle emissioni dannose “a terra” con la quantità di combustibile attualmente autorizzata;
– si rediga la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) rappresentante uno strumento per valutare la situazione attuale e i rischi, per la salute della comunità;
– diventi reale ed effettivo il coinvolgimento e la condivisione dei sottoscrittori del protocollo d’intesa (art. 4 del protocollo del 7 maggio 2013);
– diventi prassi necessaria, opportuna e obbligatoria, non sporadica e occasionale, l’istituzione, tra i sottoscrittori del protocollo d’intesa, di un Tavolo Tecnico-Scientifico (art. 1 del protocollo d’intesa del 7 maggio 2013) in modo che la contemporanea presenza dei soggetti interessati oltre ad esperti, professionalmente competenti e qualificati in materia, possa aiutare il confronto e sia utile a determinare soluzioni condivise in grado di conciliare eventuali interessi contrapposti.
Ci attiveremo con tutte le nostre energie per difendere l’area protetta, la salute dell’ambiente e il benessere individuale e collettivo.
Ago 28
il tormentone di fine estate!
Apriamo gli ???????
Da parecchi giorni avevo già evidenziato al Comune di Matera questo pericolo per la nostra Città. Purtroppo come succede sempre lo stesso hanno fatto orecchie da mercante. A questo punto ci dobbiamo ricrederci per i personaggi che abbiamo scelto per tutelarci.
Pasquale Fontana