Pio Abiusi (Associazione Ambiente e Legalità) in una nota fa il punto sullo stato dell’arte per la gestione dei rifiuti in Basilicata ed in particolare nella città di Matera. Di seguito la nota integrale.
Abiusi (Ambiente e Legalità): “La gestione dei rifiuti”
La guerra degli inceneritori era stata preannunciata tempo fa da giornalisti attenti ed i segnali c’erano tutti nel momento in cui andavano in fumo depositi di rifiuti non già in Campania, cosa che taluni considerano normale , ma a Milano, quasi nel cuore della città.La Basilicata, è in pace, parliamo di piccole quantità perchè produciamo in tutta la regione meno di 200 mila tonn. di rifiuti pari a 346 kg/anno ad abitante rispetto ai 489 kg della media nazionale. Negli scorsi anni siamo stati proprio degli asini con il tanto deprecabile Tour della munnezza e la programmazione del ciclo che era quasi giornaliera tra discariche che aprivano ed altre che chiudevano perchè colme o sequestrate dall’A.G. o perchè vedevano ritirata l’autorizzazione ad operare per gravi inadempienze, non c’era pace; ne paghiamo le conseguenze con le 23 discariche a rischio infrazione comunitaria e proprio in questi giorni vi è stata la prima udienza presso la Corte di Giustizia. Oggi la Basilicata può fare a meno delle discariche. Un primato la Basilicata lo ha ed è quello relativo all’unico inceneritore presente : Fenice, piccolo, roba da archeologia industriale risalente agli anni ’90 ma che ha inquinato le falde acquifere , di bonifica non se ne parla e finalmente dopo 8 anni di conferenze dei servizi accanto al capezzale dell’ammalato qualcuno ha detto pubblicamente che :”Io chiederei di convocare una Conferenza di Servizi per una rivisitazione critica di tutto il procedimento, a partire dalla messa in sicurezza alla bonifica”, parole chiare! L’inceneritore lo si potrebbe chiudere e poi basterebbe impegnarsi per capire fin dove è arrivato l’inquinamento delle falde e dimostrarne le cause cosa che non è stata ancora fatta.
I cementifici dovranno essere monitorati ma Arpab è latitante; da Novembre 2017 hanno avuto l’ A.I.A.e sono autorizzati a bruciare CSS- rifiuti per 50 mila tonn. e CSS-combustibile per 10 Mila tonn il cementificio di Barile mentre Italcementi è stato autorizzato a bruciare 60 mila tonn. di CSS -Combustibile. E’ necessario fare un primo bilancio sui Cementifici dopo un anno di esercizio al co-incenerimento e questo spetta all’Arpab che però è latitante. Descritta l’impiantistica esistente diciamo che in Basilicata al momento non esistono impianti di compostaggio per trattare l’umido, uno è in via di realizzazione da parte della provincia di Potenza a Venosa per 18,4mila tonn;con il Bando per la gestione della frazione umida e verde dei rifiuti urbani si vuole favorire la diffusione del compostaggio di piccola scala, ossia l’autocompostaggio domestico e di comunità. Il bando ha suscitato molto interesse è potrebbe essere rifinanziato.In un tempo brevissimo il quadro regionale circa gli impianti per il trattamento dell’umido dovrebbe essere completamente rivoluzionato ma nelle dimensioni adeguate alle nostre esigenze perchè a regime con la raccolta differenziata noi dovremmo produrre 60/70 mila tonn. di umido annuo. Passiamo alla raccolta differenziata che è il punto di orgoglio per Potenza e quello dolente per Matera.
La Basilicata ha fatto un balzo in avanti passando dal 25,8 del 2013 al 45,3 del 2017, l’incremento si è accentuato nel 2017 ed il ciclo virtuoso si è avviato con esclusione della pecora nera che è Matera; Su base provinciale siamo sostanzialmente ad un trend di crescita senza traumi, la Provincia di Potenza dal 29,0 del 2013 passa al 49,5 del 2017, la Provincia di Matera invece dal 20,7 per il 2013 va al 38,9 per il 2017. Come avevamo anticipato Potenza il 2017 era attestata al 47,8% di raccolta differenziata e la percentuale per il 2018 dovrebbe aggirarsi sul 60%. Per Matera è stato possibile con la piattaforma ORSO conteggiare quello è stato realmente la quota di differenziata che è il 17,5% e per il 2018 sarà identica. Sono finiti i tempi dei numeri dati a caso per guadagnarsi meriti inesistenti.Matera chiuse il 2016 con un 25,645% ma con una specifica annotazione :”L’implementazione della piattaforma WEB Orso consentirà una elaborazione di maggior dettaglio dei dati di produzione di RSU ed RD in ambito comunale, risolvendo attraverso verifiche incrociate l’attuale principale problematica nell’elaborazione che riguarda la corretta computazione nelle % di RD dei rifiuti” Si scopre così che i dati forniti dal comune di Matera antecedenti al 2017 erano gonfiati e questo era permesso perchè non vi erano crociature . Oltre alla alle percentuali farlocche di raccolta differenziata risultano essere farlocchi anche i dati sulla quantità dei rifiuti trattati. Si è sempre detto che le quantità di rifiuti prodotti dalla città sono aumentati e quindi la TARI è lievitata per effetto delle maggiori quantità trattate oggi emerge che le quantità sono passate da una media di 30 mila tonn. annue dal 2011 al 2016 ad una quantità più contenuta di 25.972 tonn. per il 2017 sempre per effetto della predetta crociatura del dato. Potrebbe significare che è stato creato un tesoretto attingendo dalle tasche dei cittadini , tesoretto sul cui utilizzo dovrà essere fatta chiarezza!