Pio Abiusi (Associazione Ambiente e Legalità) torna ad occuparsi della gestione dei rifiuti di Matera e in una nota inserisce “un appunto riservato esclusivamente ai pochi consiglieri comunali che hanno l’anello al naso”. Di seguito la nota integrale.
Il bravo Zoccali fa il bis dei finanziamenti, così dichiarava ad un organo di stampa: ma di cosa stava parlando? Il MISE ha messo a disposizione della Area Metropolitana di Matera per lo sviluppo della raccolta differnziata la somma di 8,5 meuro ed i Comuni interessati erano 13 incluso Matera. Il 3° sub- ambito si è costituito con 5 comuni più Accettura che non era prevista e non ha goduto di finanziamento, il 2° sub-ambito si è formato con 4 Comuni ed il 1° è composto da 4 comuni tra cui Matera, capofila, a questi ultimi si è aggiunto Bernalda che non gode di finanziamenti. I fondi a disposizione dell’sub-ambito cui aderisce Matera sono 5,6 meuro ai quali bisogna aggiungere altri 1,35 Meuro che verranno attinti dai bilanci comunali. Vi è poi quello che viene spacciato come finanziamento bis. Si tratta in realtà di 1,220 Meuro che verranno erogati dal fondo di rotazione a disposizione della Regione e che dovranno essere restituiti. Si tratta di una anticicipazione della somma che andrà rendicontata secondo procedure ben individuate e con chiarezza e poi la somma andrà restituita alla Regione, quindi nessun finanziamento ma anticipazione . Le somme serviranno per la manutenzione straordinaria della piattaforma dei rifiuti solidi urbani di La Martella che solo così potrà ricevere la revoca della diffida ad operare una volta che i lavori indicati saranno ultimati. Oltre ai predetti lavori occorrerà, per avere la revoca della diffida, emungere il percolato presente nel sub- settore D del settore V ( quello realizzato ma non autorizzato) e dovrà essere smaltito tutto il rifiuto abbancato abusivamente e non solo nel settore V. il sovrabbanco dovrebbe aggirarsi ormai sulle 6 mila tonn. Per il sovrabbanco abusivo al comune di Matera è stata elevata una oblazione di 26 mila euro che qualcuno dovrebbe onorare, sarà Pantalone? Circa il percolato stiamo parlando di quello presente solo nel suindicato sub-settore, teniamo conto che la discarica galleggia sul percolato e la quantità non è stata mai conteggiata con precisione e potrebbe aggirarsi anche sui 100 mila mc.Si tenga conto che il percolato presente nel sub-settore D ed alla fine emunto non superava le 15 mila tonnellate.
Veniamo all’inquinamento delle acque sotterranee presenti intorno alla discarica che è in atto . Appare chiaro che la richiesta dall’ASM di emissione del divieto di emungimento e di utilizzo delle acque sotterranee, risalente al 3 Marzo scorso, è stato disattesa. Nell’ultimo monitoraggio sono state controllate 4 cisterne delle 6 previste e delle 23 presenti in esse non vi è stata presenza oltre soglia di metalli pesanti ma altri analiti sono risultati sopra soglia di contaminazione ed in simile circostanza venne imposto al Comune di Matera di indire la conferenza di servizi di cui all’art.242 del d.lgs.152/06 per la caratterizzazione del sito ed il rifacimento della rete piezometrica ritenuta insufficiente e non idonea. I valori emersi dai prelievi della rete piezometrica esitente,quella nuova, hanno confermano la diffusa contaminazione e questa volta ci si aggiunge anche il selenio oltre al mercurio, piombo, nichel ed i soliti manganese, fluoruri,solfati,boro, ferro,alluminio. In buona sostanza la richiesta dell’ASM rivolta al Sindaco di Matera di emettere ordinanza contingibile ed urgente di divieto di emungimento e di utilizzo delle acque di falda e sotterranee è ancora ignorata in maniera irresponsabile e colpevole da parte dell’autorità cittadina preposta ed i risultati ottenuti dal nuovo monitoraggio non fanno altro che confermare come necessario l’adempimento richiesto .Cosa anche essa grave è che la Regione non applica i poteri sostitutivi. Sia chiaro che la emissione della ordinanza di divieto non è che la prima fase di un processo che deve arrivare alla bonfica del sito attraverso l’emungimento integrale del percolato esistente tracciando l’analisi di rischio come già richiesto dalla Provincia di Matera. Ultimo argomento ma non già per importanza è che appare chiaro quanto già a suo tempo abbiamo dichiarato e che il dirigente preposto al settore ambiente del comune di Matera è abusivo e non poteva essere nominato ed il suo posto è indisponibile come recita l’art 1, comma 219 della legge 28/12/2015 n.208 (legge di stabilità). Lo hanno affermato con propria delibera le sezioni di Controllo della Corte dei Conti della Puglia prima e poi quella del Lazio alle quali si erano rivolti comuni più puntuali ed responsabili ( Taranto e Tivoli), altri comuni avevano già revocato le nomine di iniziativa. Non resta, visto la irresponsabile latitanza del Comune di Matera, che ad esprimersi sia la Procura della Corte dei Conti della Basilicata chiamando i responsabili della nomina alla rifusione del danno erariale prodotto.
Pio Abiusi (Associazione Ambiente e Legalità)
Egregio signor Abiusi, leggo con attenzione le sue valutazioni dettagliate e, a quanto pare critiche, sulla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti a Matera.
Quanto da lei autorevolmente sostenuto appare ineccepibile, sorge una domanda allora: come mai chi ha la responsabilità politica non interviene? Lasciando da parte per il momento i detentori di altri poteri e responsabilità.
La domanda attende una risposta.
in giornata le rispondo
La risposta , tralasciando altri poteri, tenta di essere sintetica . Premetto che ho sempre sostenuto come la Magistratura ed i Carabinieri debbano dedicarsi ad altro e non già alle patologie determinate dalla Pubblica Amministrazione e come questo in realtà non accade quasi mai. Proprio in Basilicata abbiamo sotto gli occhi degli esempi significativi: COVA di Viggiano, Siderpotenza, Fenice, Monnezzopoli, discarica di Pallareta di Potenza per citare i casi più significativi. A questo ci si può aggiungere un’altra considerazione che è amara. Stiamo parlando di eventi in cui ad essere interessata, per competenza territoriale, è stata sempre la magistratura di Potenza……….. un osservatore direbbe che è un fatto strano! Perchè la classe politica non fa la sua parte? Molto spesso non conosce o non vuole conoscere e poi sono “rogne” che non danno riscontro elettorale e spesso, ignorando, vi sono altre ricadute “positive”. E’ molto più semplice poter dire “E’ Tuttoapposto”. Lei immagini se a fermare il COVA fosse stato non già la magistratura ma l’organismo politico, apriti cielo! La diffida ad operare la emette l’organo amministrativo ma il dirigente o i dirigenti regionali preposti, questi avrebbero perso il sonno e sarebbero dovuti fuggire dalla Basilicata e tutto sarebbe ricaduto,comunque, sui politici. Tenga conto che i fatti di cui all’ordinanza del G.I.P. erano sostanzialmente noti, mancavano i dettagli ottenuti dalle intercettazioni, la lotta del Sindaco di Pisticci e della sua gente era sacrosanta ed infatti il partito regione lo ha disconosciuto. Siamo in molti a sperare che l’indagine partita dal COVA non si fermi al COVA.Cosa ha impedito ad Eni di realizzare un depuratore tutto nuovo ed idoneo e trattare così i rifiuti che esso produceva a valle del Centro Olii come sta accadendo con Total? Anche un bimbo potrebbe darsi la risposta. . Per tornare a fatti più terra terra: la gestione dei rifiuti di Matera. Appare evidente che Zoccali fa il gioco delle tre carte quando parla di nuovo finanziamento e non già di anticipazione che sono soldi che la collettività dovrà restituire;ci sono gli atti che sono pubblici ed i consiglieri comunali che hanno l’anello al naso potrebbero leggere. Appare chiaro che Zoccali e l’amministrazione De Ruggieri sta cercando di forzare la mano e lasciare anche quelle 6 mila tonn. abbancate abusivamente o quasi in discarica così come è accaduto con le altre 53 mila a suo tempo. Rimuoverle significa costi aggiuntivi. L’amministrazione comunale di Matera sta cercando di riportare la spesa dei rifiuti dagli oltre 11 Meuro del 2015 a i circa 9 del 2016 ma il meccanismo si è rotto e l’operazione è “difficile”se non creando un debito fuori bilancio che altri saranno chiamati a ripianare. Per Santarsiero, il sindaco uscente della città di Potenza, il buco di bilancio non andava oltre i 5 Meuro si è accertato, invece, dopo tre verifiche dei conteggi che era di oltre 50 Meuro e che, scremato dalle sanzioni bonificate, si è ridotto a soli 32 Meuro. Anche per la indisponibilità del posto occupato da Montemurro è tutto chiaro, è la legge di stabilità che lo dice ed è stato ribadito da due delibere di due sezioni di controllo di Corte dei Conti, sarà la Procura della giustizia contabile a metterci le mani con i suoi tempi.Il Sindaco Minieri è stato chiamato a rifondere un danno erariale consistente ben oltre i 10 anni dalla data in cui aveva completato il suo mandato, anche questi sono fatti pubblici. La vicenda dell’inquinamento intorno alla discarica è grazie alla caparbietà di Arpab che oggi si comincia a connotare il danno prodotto ma occorrerà emungere tutto il percolato sul quale galleggia la discarica e sono costi e poi si potrà fare l’analisi del rischio ed attrezzare la bonifcia. Quale politico dirà mai queste cose? È meglio guardare da un’altra parte se poi la magistratura materana decidesse di fare il proprio dovere ed allora si cercheranno le pezze giustificative. Oltre ai costi è da capire cosa sia successo e siamo in una situazione di stallo in cui il comune non è in grado di tracciare una linea di risanamento e di sicuro dovremo affidarci a professionalità esterne come è già accaduto con l’area industriale di S. Nicola di Melfi dove ci siamo affidati all’Ispra.