E’ necessario fare il punto su Fenice e stabilire un calendario riflettuto. La determina dirigenziale di sospensione delle attività di Fenice ha messo in luce tutte le carenze che il sistema amministrativo e tecnico lucano riesce a dispiegare . Le motivazioni addotte per giustificare il fermo dell’impianto sono apparse poco convincenti. Il Presidente Lacorazza ha affermato che l’intera vicenda verrà esaminata con i legali del’Ente e qualora esistano i presupposti verrà inoltrato ricorso al Consiglio di Stato, va da se che le argomentazioni andranno rinforzate. Da un altro aspetto vi è l’indagine avviata dalla magistratura ordinaria con i relativi riflessi penali su quanto è accaduto intorno a Fenice dal 2002 fino al Marzo 2009. La convocazione della conferenza dei servizi per discutere il piano di bonifica dell’area dovrà far emergere elementi di certezza e, di sicuro, il fermo dell’impianto per la chiara verifica dei livelli delle soglie di contaminazione presenti nella falda acquifera è necessario. Prima di avviare la conferenza dei servizi per la concessione o meno dell’A.I.A, qualora Fenice abbia le caratteristiche per ottenerla, va discussa la V.I.A. – Valutazione di Impatto Ambientale- a fronte della richiesta dell’inceneritore di aumentare la quantità di rifiuti solidi urbani da trattare da 30 mila ton. a 39 mila. Sono state presentate molte opposizioni e tra queste anche quella del Comune di Lavello, tutte molto qualificate. Tra i pochi investimenti fatti da Fenice, a detta della stessa proprietà, c’è stata la sostituzione del forno nella linea del” forno a griglia”- quella dei rifiuti solidi urbani- per fare questo l’impianto è stato fermo l’estate scorsa per oltre un mese. Fenice da per scontato che l’autorizzazione ad incenerire più rifiuti le venga concessa del resto, fino ad oggi, a fatto quello che ha voluto sul nostro territorio. Molto strano è che l’ incremento richiesto riporti alle tabelle Ispra del 2008 che mai nessuno ha contestato. Ispra ha dichiarato che Fenice ha bruciato, per il 2008, 39 mila ton di rifiuti soldi urbani ed assimilati mentre era autorizzata a farlo per 30 mila Il commissario Ato parla per il 2008 di 16 mila ton di rifiuti urbani regionali avviati ad incenerimento di questo c’è riscontro anche nella tabella Ispra, si è arrivati ad oggi a 20 mila più 5 mila della Fiat-. Questi dati ci dicono che la Basilicata non ha bisogno di bruciare una quantità superiore di rifiuti ed allora perchè mai si dovrebbe accordare l’aumento della lavorazione? L’esigenza a che questo avvenga è tutta di Fenice che ha bisogno di tornare a fare utili e lo può fare solo incrementando la quantità di rifiuti urbani da bruciare vista la ridotta disponibilità di rifiuti speciali- gli industriali. Non dimentichiamo che Fenice è una industria che fa utili bruciando rifiuti, più rifiuti brucia più utili fa o meno perdite subisce. La termovalorizzazione è un termine tutto italiano, è una favola per spillare soldi ai contribuenti. Abolito il Cip 6- gabella che paghiamo nella bolletta dell’energia elettrica- l’incenerimento dei rifiuti non è energeticamente conveniente . Per il 2010 Fenice S.p.A. ha presentato i conti in rosso per 116 milioni di Euro. Fiat , cliente storico, conferisce sempre meno rifiuti, c’è troppa concorrenza sui rifiuti industriali, molti inceneritori chiudono o sono sottoutilizzati per mancanza di materia prima. Occorrere far di conto e chiudere in attivo ed allora bisogna bruciare più rifiuti urbani, quelli che nel meridione sono disponibili. Perché la Basilicata dovrebbe concedere l’aumento della lavorazione che è funzionale solo a Fenice e non già alla gestione dei rifiuti regionali? Se Fenice riesce a fare utili con i limiti di lavorazione concessi è bene altrimenti tragga le conclusioni, naturalmente la sua permanenza in Basilicata è subordinata al pieno rispetto di tutte le norme ambientali e si faccia carico dei costi di un monitoraggio moderno e rigoroso adottando, nel contempo, tutte le migliori tecnologie tese a ridurre l’inquinamento. La richiesta di aumento della lavorazione avanzata da Fenice va respinta immediatamente.
Pio Abiusi – Città Plurale