Finalmente la discarica comprensoriale di rifiuti solidi e urbani non pericolosi di proprietà dell’Unione è chiusa definitivamente e messa in sicurezza permanente nel rispetto della normativa vigente.
La discarica “Mattinella, insieme alle altre della regione Basilicata era interessata dalla Procedura di Infrazione Comunitaria n. 2011/2215 ex art. 258 TFUE – Attuazione in Italia dell’art. 14 della Direttiva 1999/31/CE, relativa alle discariche di rifiuti” e che la predetta Procedura di Infrazione riguarda gli obblighi imposti dall’art. 14 della direttiva 1999/31/CE, in base ai quali esclusivamente le discariche esistenti alla data del 16 luglio 2001 (ovvero tutte le discariche autorizzate e/o in esercizio alla data del 16 luglio 2001) avrebbero dovuto essere conformi entro la data del 16 luglio 2009.
Considerato che l’art. 12 delD.L.gshttp://d.l.gs/n. 36/2003 e s.m.i. dispone al comma 3″La discarica o una parte di essa è considerata definitivamente chiusa solo dopo che l’Ente territoriale competente al rilascio dell’autorizzazione di cui all’art.10 ha eseguito una ispezione finale sul sito…” con Determinazione Dirigenziale n. 23BD.2023/D.01380 del 27/11/2023 la Regione Basilicata – Direzione Generale dell’Ambiente del Territorio e dell’Energia-Ufficio Compatibilità
Ambientale, a seguito della valutazione degli esiti dell’Ispezione Finale tenutasi sul posto in data 14 novembre 2023, ha determinato la chiusura definitiva dell’Istallazione I.P.P.C denominata “Piattaforma di raccolta e trasferimento dei rifiuti solidi urbani ed annesse discariche di servizio e soccorso ubicata in località Mattinella in agro del comune di Genzano di Lucania”, dichiarando i lavori di bonifica e messa in sicurezza permanente eseguiti (lavori conclusi in data 26 novembre 2022) nel rispetto dell’art.12 del D.Lgs n. 36/2003 e s.m.i. e nel contempo conformi ai requisiti indicati all’interno del medesimo articolo di legge.
La discarica sita in località “Mattinella”, nel Comune di Genzano di Lucania, ubicata su un sito di proprietà della ex Comunità Montana Alto Bradano su suolo identificato in NCT al Foglio 72, mappali n. 211, 213, 215, 217 e 219, è stata utilizzata per il conferimento di rsu “tal quali” raccolti dal comprensorio “Alto Bradano”; fino al 30 settembre 2009, quando la sua attività fu cessata per esaurimento delle volumetrie autorizzate.
Nella discarica conferivano i comuni di Acerenza, Banzi, Cancellara, Forenza, Genzano di Lucania, Montemilone, Oppido lucano, Palazzo San Gervasio, San Chirico Nuovo, Tolve e per un periodo limitato anche il comune di Potenza. A ridosso del bacino della discarica si trova la stazione di trasferenza/centro di raccolta intercomunale, a servizio dei 12 comuni consorziati dell’Alto Bradano nella raccolta differenziata con il metodo “porta a porta” spinto, che si è avviata sin dall’ ottobre 2011.
Ricordiamo che, prima, la Comunità Montana e poi l’Unione dei Comuni con i comuni aderenti, è stata la pioniera della raccolta differenziata in Basilicata, che oggi ha raggiunto circa l’80%, con un grande vantaggio per l’ambiente e per il futuro delle generazioni che verranno.
La realizzazione della discarica era stata autorizzata con A.I.A. rilasciata con D.G.R. Basilicata n. 1504 del 10.05.2009 e successiva D.G.R. n. 1030 del 29.09.2017 con la quale è stata rilasciata l’A.I.A. della modifica non sostanziale, per la chiusura, per la sostituzione dello stato di terreno vegetale di circa mt. 2,50 con n. 3 teli geocompositi, con caratteristiche altamente tecnologiche.
Il presidente dell’Unione dei Comuni Alto Bradano dott. Fernando Scattone espone: “Gli interventi eseguiti sono stati finalizzati ad isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti, ovvero ad eliminare/ridurre le fonti di inquinamento e le concentrazioni di sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque superficiali e sotterranee ad un livello uguale o inferiore agli standard fissati dalle norme.
Sostanzialmente, attraverso l’insieme degli interventi eseguiti si è conseguito un grado di salubrità dell’ambiente molto simile a quello naturale, il cui fine è stato il ripristino della situazione originaria nel rispetto di tutte le norme a protezione dell’ambiente e della salute”.
E ancora, aggiunge il Presidente: l’obiettivo prioritario perseguito è stato quello di isolare il contaminante all’interno del corpo rifiuti, evitando l’ingresso delle acque meteoriche al fine di limitarne al minimo la lisciviazione. In pratica è stato fatto un intervento di “incapsulamento dei rifiuti” in modo estremamente ermetico, all’interno dei teli, ossia del telo inferiore posto ai tempi della costruzione della discarica e dei tre teli superiori formanti il capping”.
E’ stato fatto, conclude il Presidente Scattone, da parte dell’Ufficio tecnico dell’Unione, un lavoro lungo accurato, preciso, meticoloso e burocraticamente complesso, che insieme alla ditta affidataria dei lavori e a tutte le professionalità intervenute, a vario titolo, hanno perseguito e raggiunto l’obiettivo della bonifica del sito e della messa in sicurezza in modo definitivo.