cqua del fiume Basento, Matera Olistica: il cambio di paradigma è già in un decreto. Acque per consumo umano: è richiesto un controllo olistico.
Di seguito la nota integrale inviata dal presidente dell’associazione, Luca Fortunato.
“Da mesi, e in tempi non sospetti, perché riguarda le nostre prerogative statutarie e il nostro fare settimanale, l’Associazione “Collettivo Matera Olistica” ha studiato e tenuto in debita considerazione – come uno dei diversi esempi che dimostrano come l’Olismo avanzi sempre di più nel sistema della Società – il decreto n. 18 del 2023 che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano e che – non a caso – presenta in modo chiaro ed esplicito l’aggettivo “olistico” nel suo testo. Infatti, l’art. 6 di suddetto decreto riporta (testualmente):
” L’approccio basato sul rischio è finalizzato a garantire la sicurezza delle acque destinate al consumo umano e l’accesso universale ed equo all’acqua in conformità al presente decreto implementando un controllo olistico di eventi pericolosi e pericoli di diversa origine e natura – inclusi i rischi correlati ai cambiamenti climatici, alla protezione dei sistemi idrici e alla continuità della fornitura – conferendo priorità di tempo e risorse ai rischi significativi e alle misure più efficaci sotto il profilo dei costi e limitando analisi e oneri su questioni non rilevanti, coprendo l’intera filiera idropotabile, dal prelievo alla distribuzione, fino ai punti di rispetto della conformità dell’acqua specificati all’articolo 5 e garantendo lo scambio continuo di informazioni tra i gestori dei sistemi di distribuzione idro-potabili e le autorità competenti in materia sanitaria e ambientale”
“E’ evidente, dunque, come in questa delicata materia (così come anche in altre, a dire il vero) il cambio di paradigma (dal Riduzionismo all’Olismo) è già formalizzato. Occorre solamente seguirlo ed applicarlo”.
“Certo, fare Olismo non è cosa semplice. L’approccio olistico, la metodologia olistica non si improvvisano. Lo sanno bene i nostri attuali 52 soci (ingegneri, agronomi, architetti, informatici, commercialisti, ecc.) alcuni dei quali sono stati recentemente e positivamente destinatari e protagonisti di un nostro Corso propedeutico di Olismo Generale a cui stanno seguendo, proprio in queste ultime settimane, nostri corsi di olismo specialistico (olismo per l’economia e la finanza, olismo giuridico, olismo per l’informatica, olismo per l’agraria, ecc.)”.
“Ebbene, ad umile ma fondato giudizio dell’Associazione, la captazione dell’acqua dal fiume Basento (per essere convogliata nella diga del Camastra per poi a sua volta soddisfare l’erogazione previa potabilizzazione di acqua nei Comuni particolarmente colpiti dalla crisi idrica) pecca di Riduzionismo sotto diversi aspetti (scarsa sistematicità dei prelievi, ad esempio, sia in merito ai punti di prelievo sia in merito alla frequenza; interventi induttivi e tardivi; scarsa contestualizzazione ambientale dei punti di prelievo; ecc.) e dunque si invita a maggiore prudenza e a valutazioni maggiori: diverse, diversificate, sistemiche, complesse; “olistiche”, appunto”. Ma ora, in emergenza, per tutto questo, non c’è tempo. Ed è vero. Ma noi rispondiamo – altrettanto allineati con il vero – che per la salute pubblica il tempo o meglio la temporalità sia molto relativa. Ci si ingegni”.
“Del resto, la problematica dell’acqua e delle crisi idriche, secondo una visione olistica più generale – ma che può fare davvero la differenza – va giocata (andava giocata) soprattutto d’anticipo. Banalità? Provate a parlare di banalità a chi l’acqua non ce l’ha!”.
“Ed è un monito per il futuro, in cui si rischiano gli stessi scenari. Giocare d’anticipo. Ma non solo programmando e pianificando opere e interventi mirati ad aumentare la capacità degli invasi, a riparare le condotte, ecc. ecc. Ma anche e magari rendendosi semplicemente conto del contesto, di come una annata decorre; osservando il territorio e se questo fosse troppo problematico magari semplicemente ascoltando quanti, invece, il territorio lo vivono e lo “camminano” ogni giorno, devono viverlo e percorrerlo ogni giorno”.
“Palazzi e piazze: devono ascoltarsi, parlarsi, fare insieme. Prevenire insieme. Soprattutto quando parliamo di cose di base, di matrici di base, di beni essenziali, vitali, ecc. In questo caso, parliamo di acqua. Di acqua. Non di un optional”.
“I cittadini sono giustamente preoccupati e giustamente si organizzano con manifestazioni, petizioni (che anche noi firmiamo), ecc. Anche in questo caso. Come Associazione non possiamo, e non potevamo, essere insensibili, per giunta come associazione olistica. Per chi ci ha già contattato così come per chi dovesse farlo, siamo a disposizione”.
“Le Associazioni come la nostra non sono né il mondo professionale né il mondo istituzionale. Ma la Società potrà funzionare solo se tutti e tre – lavoro, associazionismo, istituzioni – entreranno in virtuosa collaborazione e in virtuosa sinergia”.
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