Piernicola Pedicini (Europarlamentare M5s) in una nota lancia l’allarme per l’acqua della diga di Senise che potrebbe essere contaminata dal percolato della discarica di Palombara. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La situazione delle 23 discariche pericolose e da bonificare della Basilicata sottoposte ad una procedura di infrazione della Ue è sempre più allarmante. Grande preoccupazione desta lo stato di abbandono e di mancato controllo e sicurezza della discarica di località Palombara di Senise che si trova a 900 metri dalla diga di Monte Cotugno.
Dopo un sopralluogo effettuato ieri e documentato da un video dai portavoce comunali e dagli attivisti del M5S di Senise è emerso che a valle della vasca di raccolta del percolato proveniente dalla discarica si stanno continuando a verificare perdite di liquido scuro, probabilmente percolante altamente inquinante, che potrebbe aver già raggiunto o potrebbe raggiungere la diga di Monte Cotugno.
Se ciò avvenisse ci potrebbero essere contaminazioni pericolosissime e danni incalcolabili all’acqua del bacino idrico che fornisce acqua per uso domestico e irriguo nel Metapontino e in varie aree della Calabria e della Puglia.
Il Comune di Senise e gli organi di controllo preposti dovrebbero approfondire subito se il liquido scuro riscontrato nel terreno adiacente al sito deriva da una perdita della vasca di raccolta del percolato oppure se ha origine da qualche altra parte, considerato che è da tempo che non piove. Dovrebbero, anche, effettuare un intervento di messa in sicurezza per ripristinare la recinzione intorno alla vasca che è divelta in alcuni punti e potrebbe consentire il pericoloso passaggio di persone e animali. Inoltre, considerato che nei prossimi giorni potrebbe piovere, la vasca andrebbe svuotata immediatamente per evitare che il percolato fuoriesca ulteriormente sul terreno circostante e possa essere utilizzato come abbeveraggio per gli animali selvatici e d’allevamento che si spingono al pascolo in quell’area.
Va detto che proprio il 23 marzo scorso, la Regione Basilicata ha finalmente stanziato 600 mila euro per la bonifica della discarica di Palombara e altri fondi per la bonifica di altre 12 discariche pericolose presenti in Basilicata. Peccato però che questo sia avvenuto dopo anni e anni di ritardo in cui sono stati provocati danni e gravi rischi per la salute umana e l’ambiente e solo dopo il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Ue.
Va ricordato, infine, che la discarica chiusa nel 2004, fu posta sotto sequestro nel 2009 a seguito di un controllo del Comando Stazione Forestale di Senise che aveva verificato come alla foce e lungo il corso d’acqua Fosso Palombara era in corso uno stato di inquinamento delle falde acquifere provocato dal percolato prodotto dalla discarica dismessa.
Già dal 2006 si iniziava a parlare di bonifica del sito, ma i lavori di messa in sicurezza da parte del Comune di Senise iniziarono diversi anni fa ma non vennero mai portati a termine per mancanza di fondi. Ora, vista la gravissima situazione riscontrata, ci auguriamo che gli interventi urgenti e i lavori di bonifica definitivi avvengano rapidamente e senza ulteriori e ingiustificati motivi.