Il sindaco di Matera Salvatore Adduce e l’assessore all’ambiente Rocco Rivelli rispondono al consigliere regionale Luca Braia in merito alla nota inviata sulle scelte che dovrà compiere il Comune di Matera per la discarica del borgo La Martella. Di seguito la nota integrale di Adduce e Rivelli e la nota di Braia, già pubblicata da SassiLive in un’altra pagina.
Adduce e Rivelli: “Più precisione su temi ambientali”.
Qui di seguito una dichiarazione congiunta del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, e dell’assessore comunale all’Ambiente, Rocco Rivelli.
“L’assessore regionale Luca Braia, in una lunga dichiarazione, mette insieme temi molto diversi tra loro rischiando di generare così qualche incomprensione fra i cittadini intorno a vicende che, al contrario, proprio per la loro importanza e complessità meritano grande chiarezza e precisione.
La questione della discarica del borgo La Martella, la vicenda riguardante la realizzazione di un impianto eolico in località Matine a Matera, le ipotesi ventilate sul cementificio Italcementi richiedono ciascuna una attenta analisi. E’ compito innanzitutto di chi governa fare molta attenzione a ridurre questioni diverse ad un unico pastone per certi aspetti indecifrabile. Innanzitutto, nel rispetto della città e dei cittadini. L’Amministrazione Comunale sta mantenendo in materia ambientale una posizione lineare e rispettosa delle esigenze dalla città e del territorio.
Proprio per questo rispondiamo a ciascuna delle questioni sollevate dall’Assessore Braia.
1) Per quel che riguarda i rifiuti solidi urbani l’Amministrazione comunale in questi 3 anni ha operato in condizioni difficili (ricordo l’annullamento dell’aggiudicazione del servizio raccolta; la venuta meno nell’arco di pochi mesi di due dirigenti del settore; l’ottemperanza alle ordinanze della Regione sui rifiuti di Potenza e quella della Provincia di Matera riguardante cinque comuni del materano …) garantendo la continuità del servizio e soprattutto la complessa funzionalità degli impianti nel rispetto delle norme. Obbiettivo primario è dare soluzione all’annosa questione dei settori della discarica di Matera sequestrati nel 2007 per iniziativa della magistratura e che richiedono da parte della Regione Basilicata la decisione di attribuire almeno 50 mila metri cubi di volumi già utilizzati (attraverso l’illecito sovrabbanco) e 30/40 mila metri cubi necessari alla chiusura definitiva dei quattro settori esauriti in modo da poter realizzare un’adeguata “riprofilatura” e mettendo la parola fine a questa annosa vicenda. I nuovi volumi complessivamente richiesti dal Comune di Matera, pertanto, non superano i 60 mila metri cubi necessari a portare ad esaurimento anche il quinto settore, quello attualmente in esercizio, in attesa della realizzazione del piano provinciale dei rifiuti che Provincia di Matera e Regione Basilicata hanno il compito di realizzare. Volumi strettamente necessari per arrivare alla definitiva chiusura della discarica di La Martella in linea e nei tempi previsti dal Piano Provinciale dei rifiuti che non prevede alcuna discarica a Matera così come dall’autunno del 2010 abbiamo richiesto e convenuto. Nostro compito è quello di non consentire che Matera, patrimonio UNESCO vada in emergenza rifiuti.
2) Così come ardito appare l’accostamento che l’Assessore Braia fa tra la vicenda della discarica e la richiesta di autorizzazione a incenerire rifiuti da parte della Italcementi. Il Comune di Matera, come auspica lo stesso Braia, è impegnato ad elevare le percentuali di raccolta differenziata attraverso politiche che incentivino tale pratica virtuosa. L’annuncio di un eventuale utilizzo dell’incenerimento a chiusura del ciclo dei rifiuti diversamente rappresenterebbe un grave disincentivo in contrasto con tale obiettivo. La città di Matera già oggi con una raccolta differenziata a metà del suo obiettivo produce rifiuti di gran lunga inferiori al fabbisogno che richiede Italcementi. Non vi è nessuna logica emergenziale, quindi, che giustificherebbe tale iniziativa. Nel frattempo è stata avviata con i 12 comuni del materano la valutazione del progetto CONAI che prevede, tra l’altro, l’utilizzo di 8 milioni di euro (non 10) quale contributo del Ministero (non della Regione) per l’acquisto di macchine e attrezzature.
3) La nostra posizione è coerente anche per quel che riguarda il rilascio autorizzativo per la costruzione di un parco eolico della Zefiro Energy srl da parte della Regione Basilicata. E ogni nostra azione è finalizzata ad evitare danni irreparabili al paesaggio e all’ecosistema dell’area parco e dell’intero territorio di Matera. Insieme alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata, all’Ente parco della Murgia materana ed a tutte le associazioni culturali e ambientaliste abbiamo più volte espresso la massima contrarietà al progetto di un parco eolico in località Le Matine. Oltre che formalmente, anche per vie non ufficiali, abbiamo fatto sapere all’assessore Braia che l’Amministrazione competente in materia di autorizzazione paesaggistica, e cioè il Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della sostenibilità ambientale, Ufficio urbanistica e tutela del paesaggio della Regione Basilicata, con note del 25 gennaio 2012 e 9 aprile 2013, riteneva che il parco eolico proposto “genera significative e negative interferenze con l’area di rilevanza paesaggistica del parco archeologico, storico, naturale delle Chiese rupestri del Materano e con l’emergenza storico testimoniale della masseria Torre spagnola” e in applicazione dell’art.152 del DL 22 gennaio 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) prescriveva: “Le distanze, le misure e le varianti idonee comunque ad assicurare la conservazione dei valori espressi dei beni protetti ai sensi delle disposizioni del presente Titolo” e che debba essere formulata una nuova proposta progettuale in aree poste sul lato nord della SS 271 Matera – Santeramo e a Nord della zona archeologica di Serra D’Alto. Chiediamo all’Assessore Braia se si è mai reso conto che è la stessa Regione a formulare prescrizioni molto severe a carico del progetto! A questo c’è da aggiungere che il formale dissenso espresso in sede di conferenza dei servizi dal Ministero dei Beni culturali avrebbe dovuto determinare senz’altro la remissione degli atti a diversa autorità, e cioè alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in applicazione dell’art.14 quater, comma 3, della legge 241/90.
Il nostro percorso, quindi, è chiaro e trasparente. L’Amministrazione Comunale sta mantenendo in materia ambientale una posizione lineare e rispettosa delle esigenze della città, del territorio e dei suoi cittadini. Ritengo che anche le altre istituzioni, a partire dalla Regione, debbano muoversi nella stessa direzione mettendo in campo ogni azione utile a proteggere il patrimonio che appartiene non solo a noi ma a tutta l’umanità.
Comprendo le difficoltà e anche l’imbarazzo di chi è chiamato a svolgere una funzione delicata di governo.
Ma proprio per questo è necessario lavorare di concerto mettendo al primo posto l’interesse generale, compreso quello delle imprese che a loro volta sono chiamate a farsi carico insieme alla comunità del bene comune.
Riportiamo di seguito la nota inviata domenica scorsa e già pubblicata su SassiLive.
Il Consigliere regionale del PD Luca Braia ha inviato alla nostra redazione una nota in cui esprime la propria posizione rispetto alla politica da attuare per la raccolta e la gestione dei rifiuti. Di seguito la nota integrale.
Braia: “Stop alle discariche. Investire nella raccolta differenziata!
Rivedendo il piano provinciale per l’organizzazione della gestione dei rifiuti della provincia di Matera (2012) e la sua stima di produzione complessiva di RUS (rifiuti solidi urbani) pari a 83.512 ton/anno (anno 2010) e notando che la crescita anno non supererà l’1%, ritengo non sia più derogabile l’attivazione di tutti i processi utili a migliorare la raccolta differenziata in Provincia di Matera e nell’intera Basilicata .
La proposta di ampliamenti di 150 mila mc. giacente in Regione da parte del Comune di Matera, che si unisce a quella di 50 mila mc del Comune di Pomarico, va molto oltre la riprofilatura del sovrabanco delle vasche della discarica di La Martella e ben oltre i prossimi 2 anni ad oggi già garantiti dai volumi autorizzati.
Questo periodo di autosufficienza si allungherebbe ulteriormente se operassimo, come propone il piano del CONAI, per il raggiungimento di livelli di Raccolta Differenziata pari al 50-55%, allora, si otterrebbe, anche, un consistente risparmio nella gestione del sistema di trattamento e smaltimento, insieme ad un consistente risparmio in termini di volumi di discarica. Vorrei ricordare che l’impatto sulle discariche della raccolta differenziata delle frazioni secche incide maggiormente sui volumi mentre la raccolta della frazione umida consente di ridurre drasticamente la formazione di percolato e l’emissione di gas serra. Mi pare che questo fosse il senso della delibera del Consiglio Comunale di Matera (delibera n.62 del 29 ottobre 2010) che riconfermava l’impegno già preso nella seduta consiliare del 27/12/2006, circa la chiusura definitiva della discarica del Borgo La Martella.
Ricordo, inoltre, che la legge regionale nel ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti intende favorire la raccolta differenziata, la selezione e la valorizzazione delle frazioni di rifiuti urbani raccolte separatamente e ridurre progressivamente l’uso delle discariche come sistema ordinario di smaltimento.
Per il raggiungimento di tali obiettivi il Comune di Matera dovrebbe esercitare il ruolo di comune Capofila e predisporsi, insieme ai comuni della provincia (Pomarico compresa), al meglio per l’utilizzo dei 10 Meuro che la Regione ha reso di fatto disponibili.
E’ per queste ragioni che dico Stop ad incrementi delle discariche oppure ad incrementi volumetrici delle stesse in assenza di ulteriori e diverse pianificazioni approvate, crono-programmi definiti e potenziamento reale della raccolta differenziata integrale su tutta la Regione, a partire dalla città di Matera.
La Basilicata non può restare agli ultimi posti in fatto di raccolta differenziata deve andare ben oltre l’attuale 32,8%, abbondantemente sotto la media nazionale del 45,6%, così come registra l’ultimo “Rapporto del gruppo di lavoro di Anci e Ancitel, Energia e Ambiente”.
Per l’immediato futuro occorrerà anche valutare come far sparire le discariche, magari valutando con serietà proposte di impianti di ultima generazione che bruciando rifiuti producono anche energia.
Ebbene, è in questo contesto che varrà la pena valutare la proposta di utilizzo dei Combustibili Solidi Secondari (CSS) che è stata avanzata qualche settimana fa dall’ Italcementi S.p.A. alla Regione Basilicata e che merita analisi approfondita e risposta consapevole ed adeguata .
Questa richiesta, poste tutte le attenzione possibili per la tutela ambientale e banditi i potenziali inquinanti, se sarà infatti scientificamente e dalla comunità valutata sostenibile, non andrebbe in contrasto con la raccolta differenziata, anzi, ne potrebbe rappresentare il naturale completamento dove distruggere, la parte organica che non potrà mai essere inferiore al 25% .
Sulla base di queste scelte che ci stanno di fronte faccio appello proprio a quei soggetti, che in questi giorni si sono esibiti in plateali disfide a singolar tenzone e l’uno contro l’altro armato, e chiedo di smetterla con i proclami e grida su temi come ad esempio la produzione di energie rinnovabili.
Questi sono temi molto, troppo, importanti per trattarli con leggerezza o in maniera strumentale, prima di decidere si faccia chiarezza e si alimenti un dibattito approfondito e trasparente, istituzionale e pubblico.
Ciò vale anche per il Comune di Matera che invito a rivedere o a giustificare meglio alla Regione Basilicata e ai cittadini, la richiesta del dicembre scorso di ampliamento delle volumetrie della discarica di La Martella che non è solo finalizzata allo stoccaggio dell’esistente, alla riprofilatura e copertura della vasca in uso ma prefigura il persistere dell’impianto per i prossimi anni e ciò dopo i solenni impegni assunti dal Sindaco con i cittadini del Borgo.
Tutto ciò avviene mentre alcune istituzioni locali si intrattengono, in maniera pretestuosa, su “prese d’atto” effettuate dalla Giunta Regionale o scelte su cui la Regione, loro assenti, ha dovuto compiere.
Questi comportamenti hanno fatto già registrare la nascita di una amplissima fazione di conservatori dello status quo ante soprattutto quando ciò possa convenire loro e, purtroppo, una esigua schiera di veri modernizzatori che guardano solo al futuro possibile di questa regione.
Su questo spero che la prossima scadenza elettorale non trascuri di aprire un dibatto che coinvolga in modo serio ed approfondito la comunità materana e regionale e che sia in grado di generare una soluzione condivisa e soprattutto sostenibile in un territorio che da troppi anni attende di vedere realizzata una raccolta differenziata dei rifiuti ed una gestione ottimale degli stessi in grado di produrre economia magari attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia che possono diventare una realtà produttiva.
Queste scelte, che posso condizionare in positivo o in negativo i destini di una comunità, potrebbero avvenire valorizzando gli strumenti della democrazia rappresentativa magari assieme a quelli della democrazia partecipata. A questo proposito sarebbe utile approfondire le potenzialità delle piattaforme Software per migliorare la partecipazione dei cittadini alle scelte. Ricordo che non c’è il solo il Meetup che usa il M5S di Grillo che abilita l’organizzazione di incontri di gruppi tematici sul territorio, ma, in Germania il PARTITO PIRATA ha adottato la piattaforma Liquid feedbek per realizzare la c.d. democrazia liquida. Una democrazia digitale che si pone a metà strada tra democrazia diretta o partecipata e democrazia rappresentativa.
Propongo, invece, di studiare come, attraverso l’uso di una specifica famiglia di strumenti tecnologici, che si chiamano “Media Civici”, sia possibile individuare nuove modalità di potenziamento della attività dei consigli regionali o comunali, con particolare riferimento alle opportunità di coinvolgimento del più largo numero di cittadini, ed alla rimozione dei tradizionali vincoli di tempo e di spazio che hanno limitato fino ad oggi questa possibilità. Ma a scanso di equivoci ricordo in conclusione il discorso del Presidente Napolitano, il 23 aprile 2013, alle Camere, “la Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all’aggregazione e manifestazione di consensi e dissensi. Ma non c’è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti da vincolare all’imperativo costituzionale del “metodo democratico”.
….che trio…povera Matera!!!
E’ vero che siamo in campagna elettorale ma ci vuole un minimo di onestà intellettuale, gli imbonitori non vanno lontano.
Braia evidentemente è ancora in vacanza a spese dei contribuenti e quindi mischia i vari argomenti per non spiegare perchè ha firmato in giunta regionale la delibera che autorizza il parco eolico nel parco della murgia.
E’ evidente che è a favore della zefiro!
Ci avviciniamo alla festa patronale dove sfilano le Bande musicali che tra di loro si sfidano in chi suoma la migliore musica.
Ecco c’è una guerra di bande in atto…..
Sono costretti a difendere la discarica per evitare di finire stritolati ….. oltre che agli affari con gli amici.
Rivelli e Adduce…. Braia e Antezza… Cotugno e Santochirico… se tutto va a gonfie vele siamo rovinati! Votateli voi questi…. personaggi … ma poi non lamentatevi…
Ci vorrebbe un’altra discarica per scaricare i POLITICI nominati dal sig. Pinuccio, perchè questa gente non merita manco di stare vicino hai nostri rifiuti solidi urbani!!!