Legambiente, al pari delle altre associazioni ambientaliste, manifesta la propria preoccupazione per le voci che si rincorrono da giorni sul progetto “Airport City: Tuning Gravity’s Strings” che dovrebbe realizzarsi nella zona di riserva integrale del Parco.
Pur non conoscendo il progetto – pare ancora in fase di definizione – e pur apprezzando il grande valore artistico di Tomàs Saraceno, non v’è alcun dubbio che il progetto Airport City, per quel poco che è dato sapere, è assolutamente incompatibile con la riserva integrale.
Da anni, Legambiente Matera denuncia i problemi del Parco, dall’incremento dei flussi totalmente incontrollati alle speculazioni edilizie, dalle discariche agli eventi (musicali, luminosi, pirotecnici) sempre più numerosi e ai set cinematografici, dall’avere lasciato consumare il suolo murgiano ed il banco roccioso alla sentieristica scriteriata, per finire alla realizzazione del tristemente noto ponte tibetano, terribile attrattore ormai irreversibile e di cui sarebbe opportuno l’immediato smantellamento e restauro ambientale.
Con gravi, gravissimi danni per l’habitat naturale del Parco.
Ci chiediamo se la zona A del Parco, dopo anni di scelleratezze e di forte antropizzazione, possa ancora oggi qualificarsi come “riserva naturale”.
Se così è, continuiamo a pretendere la chiusura integrale della zona ed il rispetto ferreo della normativa.
I prossimi giorni assisteremo nuovamente all’assalto del Parco da parte di valanghe di turisti, che accedono senza alcun controllo, senza alcuna disciplina ed alla trasformazione delle nostre care “grotte” in fosse settiche naturali!!!
Il Parco è da sempre sotto attacco e lo è quotidianamente.
Il progetto di Tomàs Saraceno, si legge, sarà presentato a breve alle associazioni ambientaliste e scopriremo in che cosa consiste realmente questa idea progettuale allo stato embrionale, ma è indubbio che non avalleremo alcun progetto che sia incompatibile con le norme della riserva integrale del Parco. Ma siamo disponibili a valutare con attenzione l’utilizzo di altri siti.
Ma prima ancora che alla Fondazione, la nostra istanza è rivolta agli Enti che hanno l’obbligo di tutela dell’area protetta. Non ci si limiti a non concedere il nulla osta a questo progetto, ma a fare rispettare le regole, sempre e comunque senza alcuna eccezione.
Purtroppo, però, finché le nomine saranno alla mercé della politica, la deturpazione non potrà che proseguire.