“Il numero dei cinghiali che circolano nelle campagne italiane, e spesso anche nei centri abitati, è ormai fuori controllo. I danni alle colture agricole prodotti da questi animali selvatici sono ingenti e, per risolvere l’emergenza, ho depositato un Disegno di Legge che mira a tenere sotto controllo il numero degli esemplari circolanti”. Lo dice, in una nota, il senatore e capo del Dipartimento per il Mezzogiorno della Lega, Pasquale Pepe.
“Nelle fasce collinari e pianeggianti – spiega Pepe – si sviluppano colture agricole quali grano, mais, orzo ma anche castagne, farro e uva che diventano alimenti ideali per i cinghiali selvatici. Essi, tra l’altro, sono molto prolifici, basti pensare che una femmina della specie può arrivare a partorire fino a dieci esemplari e, in condizioni ottimali, anche tre volte all’anno. I conseguenti danni alle coltivazioni vanno a incidere sui bilanci economici delle aziende agricole, soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, che vedono compromesso gran parte del reddito. Senza contare il rischio per le persone e per le cose nei centri abitati e lungo le vie di comunicazione”.
Nello specifico “il Ddl – dice il senatore lucano – punta a fornire particolari poteri di deroga alle Regioni, al fine di poter attuare gli abbattimenti controllati dei cinghiali e di altra specie, fino ad un massimo di due, con tempi di apertura della stagione venatoria in deroga all’attuale impianto normativo nazionale. Questo Disegno di Legge potrà essere fondamentale per rilanciare un settore, quello agricolo, strategico per l’economia italiana che, oltre alle perdite subite per il Covid-19, non può continuare ad osservare inerme le proprie colture andare in fumo per la proliferazione incontrollata di fauna selvaggia a volte incompatibile con la coltivazione della terra”.
Lug 16