L’Assocazione Ambiente e Legalità risponde in una nota alle dichiarazioni diffuse Gaetano Santarsia, commissario del CSI e dipendente part time Arpab.
Di seguito la nota integrale.
Consorzio Sviluppo Industriale, giano bifronte.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso. L’Assocazione Ambiente e Legalità, tirata in ballo dall’Ing. Santarsia, eterno commissario del CSI e dipendente part time Arpab, si limita a citare il contenuto della Conferenza Di Servizi Istruttoria tenutasi presso il Ministero dell’ Ambiente in data 21 Luglio 2012. Nella stessa al punto 4 si dice testualmente-: CSI Matera a) tenuto conto del parere ISPRA si rileva che il documento esaminato (confinamento superficiale della discarica 2 C) NON RISPONDE a quanto prescritto nelle conferenze di servizi precedenti ed in particolar modo di quella decisoria del 24/01/2008;
b) si richiede alla società il rispetto delle prescrizioni già fornite con particolare riferimento agli interventi integrativi di messa in sicurezza di emergenza della falda”. Se le date, storiche, citate dal CSI non sono un’opinione, appare evidente da che parte sia la superficialità e la conoscenza non completa dei dati e fatti. L’associazione Ambiente e Legalità non entra nel merito delle millantate competenze tecniche, a dimostrazione di tale penuria sono il trascorrere del tempo intorno a presentazioni e successive bocciature di progetti siano essi di messe in sicurezze o di bonifiche, es. terreni esterni all’area diaframmata, di proprietà del CSI,vincolate perchè inquinate e coltivate a cereali oppure il famoso tubo ritrovato rotto in un campo di grano di proprietà del CSI, campo anche esso vincolato dal 2006 perchè inquinato,oppure ancora il campo coltivato ad orzo oggetto di attenzioni di buchi in un muro al fine di lasciar defluire reflui ancora una volta di proprietà del CSI e, tanto per cambiare, dal 2006 vincolato perchè inquinato.In merito, infine, allo sbandieramento di millantate, anch’esse, sensibilità ambientali, l’Associazione vorrebbe ricordare la posizione quanto mai difficile e spesso ambigua dello stesso Consorzio, Ente Pubblico, e socio di Tecnoparco Val Basento SPA, a maggioranza privata, che è in ritardo con la messa in sicurezza della falda di propria competenza ed è causa di tanti problemi per i cittadini del territorio in cui opera. Eh si! Giano bifronte.
Anna Maria Dubla, presidente Associazione Ambiente e Legalità