Pio Abiusi in rappresentanza dell’Associazione Ambiente e Legalità rilancia la propria posizione in merito alle scelte che riguardano la discarica di Matera. Di seguito la nuova nota inviata alla nostra redazione.
Dipartimento Ambiente suona un disco rotto
Ben tre interventi nostri e due del Dipartimento hanno ribadito che malgrado non ci sia l’AIA per la discarica di Matera questa ultima può continuare ad operare pur in presenza di prescrizioni rigorose sancite dal legislatore e che , comunque, permette di disattendere. Anche sulla triste vicenda dell’inquinamento in atto presso la suddetta discarica appare tutto chiaro: è compito del Comune indire conferenza dei servizi , caratterizzare e bonificare, nel frattempo tutto tace.
C’è licenza di inquinare impunemente! Quello che viene ribadito e conferma la presenza del partito della discarica è ”assicurare la continuità impiantistica per evitare blocchi del sistema e impatti ambientali negativi”. Tradotto : visto che la raccolta differenziata non parte autorizziamo ampliamenti delle discariche e così ce ne sono per Sant’Arcangelo, Pisticci, Ferrandina, Salandra, Pomarico e Matera e forse l’elenco non è completo.
Nel caso del comprensorio di Matera si provveda alla nomina di un commissario estraneo alla amministrazione comunale e far partire tutta l’operazione. 5 mesi sono sufficienti per ottenere risultati proprio perchè le risorse sono disponibili. Appare sempre più evidente che la volpe- Adduce- ed il gatto- Rivelli- non sono assolutamente in grado di gestire l’operazione sia perchè il loro interesse è “altro” e sia perchè non hanno assoluta conoscenza del ciclo dei rifiuti solidi urbani. Arrivano a confondere i “rifiuti” con tale termine , normalmente, si intende il Tal Quale con il CSS. Neanche gli inceneritori hanno interesse a trattare il Tal Quale perchè costa molto bruciarlo ed infatti il CSS è un combustibile recuperato a valle del ciclo di raccolta differenziata ed è quella parte residuale che o va in discarica o viene riutilizzata come carburante. Giusto per amore di precisione diciamo che neppure sulla richiesta di ampliamento della discarica vi è chiarezza si è parlato di 80 mila mc adesso si afferma essere 60 mila, di sicuro se si mette mani ne verranno 100mila perchè gli strumenti di misurazione saranno in avaria. Ci preme sapere: chi decide e cosa al Dipartimento Ambiente? Perchè si lavora solo sull’allargamento delle discariche e le richieste di Autorizzazione per l’impiantistica a valle della raccolta differenziata quali: impianti di compostaggio, di produzione di CSS, di biogas da rifiuti, di trattamento di RAEE segnano il passo? Perchè i Comuni virtuosi lucani che differenziano debbono portare l’umido in Puglia o in Calabria? ( non è il caso di Matera perchè “l’umido” prodotto va direttamente in discarica). Non si invochi la solita melina dei piani provinciali e regionale che sono come la tela di Penelope buoni per spendere un po’ di soldi pubblici ed imbrattare carte. Darà riscontro la Regione questa volta alla nostra? Il pensiero del partito delle discariche ed accoliti non ci riguarda ci sono già degli ignari onorevoli da noi pagati che ci pensano, purtroppo.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità
Questo è parlar chiaro, cosa di cui non sono in grado i nostri politicanti e, a quanto pare, anche il Dipartimento ambiente Regionale si stàadeguando (al politichese intendo).