Anna Maria Dubla, Presidente Associazione Ambiente e Legalità, in una nota si occupa della discarica di Sant’Arcangelo. Di seguito la nota integrale.
REGIONE BASILICATA,COMUNITA’ MONTANE, COMUNE DI SANT’ARCANGELO . CHI SONO I SOCI DELLA VAL D’ AGRI SPA ? CHI CI GUADAGNA ?
Premessa: la Val D’ Agri Spa è una società di capitali composta, nel suo assetto societario dalla Comunità Montana Medio Agri con il 45,89%, dalla Comunità Montana Alto Agri con il 4,21% e dalla Eco Impianti Srl, con sede legale a Stigliano e gestore dell’impianto di trattamento e smaltimento, con il 49,90%. Società mista , dunque.
Infatti il Consiglio di amministrazione è composto dal Signor Colucci Vincenzo, assessore presso il Comune di Stigliano, nella carica di Presidente del Consiglio di amministrazione, dal Signor Galante Giuseppe, Commissario Liquidatore delle due Comunità Montane presenti in questa compagine societaria, nella carica di Vice Presidente e dal Signor Copeti Francesco, condannato in via definitiva con Sentenza n. 7214 Sez 3 del17/11/2010 della Corte di Cassazione, nella carica di amministratore delegato !
Ma la Regione Basilicata non aveva posto in liquidazione le Società Montane?
Cosi’ sembrava dettare la Legge Regionale n. 33 del 2010 che all’ articolo 23 comma 7 dettava i tempi per la soppressione dei suddetti Enti entro il 31 dicembre 2011, ma si sa, in Basilicata come nel vecchio impero borbonico i tempi sono dilatati negli spazi dei labirinti burocratici. Avendo affidato , il medesimo comma, ai Liquidatori il compito di redigere un atto di ricognizione dei beni degli Enti estinti, nonché delle obbligazioni giuridiche dai medesimi contratti, il comma 8 stabiliva, con chiarezza, che solo dopo l’ emissione del Decreto di estinzione emanato dal Presidente della Giunta regionale, i Comuni delle soppresse Comunità Montane potevano succedere nella proprietà dei beni e delle obbligazioni giuridiche degli Enti soppressi.
Questa è la legge, i fatti sono altro.
Proprio altro era il Decreto, n. 33 del 13 febbraio 2012, dell’ allora Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, con il quale stabiliva il subentro , “ visto l’ articolo 23 comma 8 della LR n. 33/2010” (!),del Comune di Sant’ Arcangelo “ nella titolarità e nei rapporti giuridici e patrimoniali inerenti la piattaforma comprensoriale di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani della disciolta Comunità Montana Medio Agri “.Inoltre la regione si impegnava a versare al Comune le risorse accantonate per assicurare la post gestione trentennale della discarica , “ ovvero . quota parte delle entrate derivanti dai cespiti incamerati al termine delle procedure di liquidazione della Comunità Montana Medio Agri “
Perché il Comune di Sant’Arcangelo non subentrava , anche, nella compagine societaria che gestiva e gestisce la discarica? Perché si lasciavano le Comunità Montane,Medio ad Alto Agri, in liquidazione , con questo Decreto, svuotate della loro consistenza patrimoniale, all’ interno della società Val D’ Agri ?Ma, domanda ancor piu’ interessante è : perché la nuova proprietà non emanava e ancora non emana un Bando di Gara per l’ affidamento della piattaforma di trattamento con annessa discarica? Quale “ interesse” economico legava e lega la nuova proprietà ( il Comune di Sant’ Arcangelo)alla società di gestione della discarica?
Mistero, perché i Bilanci 2013 e 2014 della società Val D’Agri Spa dicono cose ben poco interessanti, sia per le Comunità Montane in liquidazione che per lo stesso Comune di Sant’Arcangelo, almeno sotto il profilo economico.
La Prima cosa che colpisce in questi due bilanci è la mancanza di posta alcuna per l’ ampliamento della discarica i cui lavori, come si deduce dalla nota informativa al Bilancio 2013, erano iniziati nel settembre dell’ anno di bilancio citato. Era la Società Val D’ Agri Spa a presentare il progetto di ampliamento , consistente nella costruzione di altre due vasche fino ad un aumento di volumetria pari a 150.000 mc,ed era sempre la stessa società ad ottenere l’ autorizzazione, nel 2013, alla costruzione delle medesime. Il Bilancio 2014 conferma l’ assenza di tale posta, ne si deduce, quindi, che a pagare sia stata il proprietario della piattaforma, con un congruo contributo della Regione Basilicata ?
La seconda cosa che colpisce nei due bilanci è il valore della produzione, veramente molto alto, questo a spiegare, se ancora ce ne fosse bisogno, che con la monnezza ci si guadagna e le emergenze sono una vera manna dal cielo. Infatti nel 2013 il valore della produzione era di 6.179.385 Euro, nel 2014 , invece, di 5.572.264 Euro.
Ma chi ci ha guadagnato ?
Nel capitolo “ costi di produzione, ”la voce “ per servizi” ammonta a ben 4.789.429 euro nell’ anno 2014 e a 5.445.060 Euro nell’ anno 2013. Nei Bilanci della socia Eco Impianti Srl relativi ai medesimi anni ritroviamo le stesse cifre, però, sotto la voce dei ricavi !
Pertanto l’ utile netto della società Val D’Agri spa si riduce a ben poca cosa mentre a ben altro utile giunge la società che di fatto gestisce la piattaforma di Sant’Arcangelo.
La terza e non ultima cosa, per importanza, che colpisce nella lettura delle scritture della società è la presenza nella compagine societaria, con ruolo di Amministratore Delegato, del Signor Copeti Francesco “ socio minoritario” della Eco Impianti Srl, condannato in via definitiva, come già accennato sopra, “ per aver effettuato lo scarico, nel corso d’ acqua denominato Fiumarella, del percolato prodotto nell’ impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani del Comune di Sant’ Arcangelo”. Come può non aver avvertito, la parte pubblica , un certo “ imbarazzo” nel continuare ad affidare un ruolo di così alta responsabilità ad un soggetto condannato in via definitiva per reati cosi’direttamente connessi all’attività svolta dalla stessa ?
Si spera che almeno il dirigente responsabile dell’ ufficio tecnico della Medio Agri Spa, rinviato a giudizio, per i medesimi fatti, dopo la sentenza di Primo Grado, sia stato allontanato, perché, il responsabile tecnico dell’ impianto, anch’esso rinviato a giudizio, se si identifica con il Signor Livello Lorenzo, quest’ ultimo è cessato dalla carica di responsabile tecnico nell’anno 2012, forse a seguito del suo rinvio a giudizio, da parte della Procura della Repubblica di Pescara per “distribuzione per il consumo di acque avvelenate” (Corte Cassazione Sez 1 Sentenza 4878 del 26/10/2012)?
Sarà questa la piattaforma a cui il Presidente della Giunta Regionale, agli inizi di settembre, ordinerà di ospitare una parte dei rifiuti della Provincia di Matera?
Beh, infondo dovrebbero essere contenti. Primo, perché piu’ emergenza c’è, piu’ soldi si fanno (Loro!), poi perché glielo devono a questa regione che sborsa denari e chiude gli occhi su tutto. Non si sa come la pensano i cittadini!
Anna Maria Dubla, Presidente Associazione Ambiente e Legalità