Audizione della Associazione A.I.E.A. Onlus (Associazione italiana esposti amianto).
Le proposte motivate a sostegno delle vittime dell’amianto il tema affrontato nella seduta odierna della terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio e Ambiente) presieduta dal consigliere Pietrantuono (Psi).
La segretaria della sezione di Potenza dell’Aiea, Liliana Guarino, ha specificato che “in occasione dell’audizione della sezione di Potenza dell’Associazione italiana esposti amianto da parte della terza Commissione consiliare è stato richiesto che lo studio portato avanti dall’organismo sia supportato dalle proposte in merito alle tante problematiche legate alla presenza di amianto in Basilicata. La nostra Associazione – ha detto Guarino – è ancora in nuce, conta 200 iscritti ed ha l’obiettivo fondamentale di dare assistenza ai tanti lavoratori senza assistenza con vicende di salute legate alla presenza di amianto sul loro posto di lavoro. Bisogno reale di assistenza, quindi, con una legislazione più chiara in materia ed una normativa meno farraginosa. Intervenire – ha proseguito – anche laddove le organizzazioni sindacali per loro specifica competenza non possono arrivare, se non denunciando, al pari dell’Aiea, l’industrializzazione selvaggia degli anni settanta che ha portato finora a 4000 morti per amianto”.
“Intervenire, dunque, sul territorio, anche in virtù della trasformazione, nel corso degli anni del Dna, evitando ogni tipo di discriminazione circa il riconoscimento della patologia. Una azione previdenziale – ha affermato – con la messa in rete di un sistema complesso che riguarda più attori, evitando gravi sottovalutazioni, bensì tenendo presente che il fenomeno è destinato ad ingrandirsi. Assistenza – ha detto Guarino – è informazione, al di là del semplice aiuto materiale, con la stretta necessità di portare a sistema l’assistenza sanitaria. Un fenomeno che non riguarda solo l’ambiente, ma l’intera infrastrutturazione, ivi compresa quella scolastica. Tutto questo tenendo ben presente che non esiste, purtroppo, sui luoghi di lavoro, solo la presenza dell’amianto, ma di altre sostanze altamente nocive. Il pericolo che diviene una forte remora è che per la mancata sensibilizzazione la situazione possa essere ulteriormente essere sottovalutata, senza ricevere l’indispensabile spinta che non è fatta di interventi sporadici, ma di una vera educazione sul territorio. L’obiettivo
dell’Associazione è quello di divenire punto di riferimento anche per le istituzioni, abbandonando la presenza di organismi vuoti che talvolta divengono addirittura controparte. Il tema amianto – ha sottolineato Guarino – in un contesto più ampio con una concreta interlocuzione con i cittadini”.
“Per quanto concerne i progetti in essere – ha detto Guarino – ci vorrebbe una precisa analisi delle ricadute anche con studi epidemiologici ed una informatizzazione che contempli lo stato di avanzamento dei programmi e ricalibri i nuovi progetti da attuare. E’ adesso che si comincia a morire – ha spiegato – ed il fenomeno, purtroppo, riguarda anche chi ha avuto contato diretto con i lavoratori, le vedove da amianto sono in continuo aumento, colpite spesso da patologie polmonari. Un problema davvero grande destinato a crescere e non solo in siti ben individuati, laddove si offriva lavoro senza sicurezza alcuna. Il problema della sicurezza si pone anche per le aziende che devono attuare la bonifica. Una diaspora, quindi, da comprendere e condividere con l’esperienza”.
“Gli interventi – ha precisato Guarino – possono così sintetizzarsi: tutela dei lavoratori impegnati nella bonifica; tutela dei cittadini; mappatura epidemiologica; potenziamento dell’attività di ricerca”.
I consiglieri intervenuti nel corso del dibattito (Mollica, Galante, Santarsiero, Napoli) hanno ricordato i progetti in itinere e, nel contempo, chiesto lumi sulla loro effettiva utilità, hanno ricordato la proposta di legge del consigliere Romaniello con la necessità di intervenire con modalità più ampie, fatto riferimento agli aspetti economici della bonifica e ad una realtà che non riguarda solo gli immobili, ma che è conseguenza dell’emergenza terremoto del 1980 con l’installazione dei prefabbricati con la legge 219.
Hanno preso parte ai lavori della Commissione, oltre al presidente Pietrantuono (Psi), i consiglieri Luigi Bradascio (Pp), Giannino Romaniello (Sel), Francesco Mollica (Udc), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Gianni Leggieri (M5s), Paolo Galante (Ri), Aurelio Pace (Gm), Michele Napoli (Fi), Vito Giuzio, Vincenzo Robortella, Vito Santarsiero e Carmine Castelgrande (Pd).