Movimento 5 Stelle Pisticci in una nota ripercorre le tappe che hanno portato al diniego da parte dell’Amministrazione Comunale per la richiesta che prevedeva l’installazione di un pirolizzatore a conversione catalitica da parte della società IRLE a Pisticci Scalo. Di seguito la nota integrale.
Il 24 Aprile 2018 il Comune di Pisticci ha ribadito la propria contrarietà al pirolizzatore a conversione catalitica, per cui la società Irle ha presentato progetto, scrivendo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e alla Direzione Generale per la salvaguardia del territorio e delle acque.
La sigla IRLE spa si legò al territorio pisticcese nel 2015, quando questa società, con sede a Brescia, chiese alla Regione Basilicata e nello specifico all’ufficio di compatibilità ambientale, lo studio di impatto ambientale e l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per la costruzione di un impianto di recupero e messa in riserva di rifiuti speciali a Pisticci Scalo, presso l’ex stabilimento Panasonic.
Alla luce di ciò, in data 31 Ottobre, il gruppo Pisticci 5 Stelle chiese spiegazioni all’allora amministrazione comunale Di Trani, sottolineando la pericolosità di un impianto di tal tipo. Si tratta, infatti, di un termovalorizzatore a conversione anaerobica catalizzataattraverso il quale i rifiuti speciali (anche pericolosi) verrebbero trasformati, tramite un catalizzatore, in olii combustibili altamente inquinanti. Tutto ciò in un’area SIN, per giunta nell’area di Tecnoparco, della Dow Italia spa (azienda a rischio di incidente rilevante) che tratta sostanze tossiche e pericolose per l’ambiente quali epicloridina, ortocresolo e resine epossidiche, e per questo sottoposta alla direttiva Seveso. Un’area con una discarica per rifiuti pericolosi quindi, a cui all’epoca è stato concesso anche un ampliamento secondo il principio del silenzio assenso, perché si era troppo impegnati nella campagna elettorale per preoccuparsi della salute dei propri cittadini. Un’area che aspetta una bonifica che tarda ad arrivare e che non necessita assolutamente di altri impianti ad alto impatto ambientale.
Nel Dicembre, allorché Via ed Aia erano in fase di procedimento istruttorio, segnalammo le nostre osservazioni alla Regione, invitando l’allora sindaco a fare lo stesso. Seguì un’interrogazione da parte del consigliere regionale Gianni Leggieri (M5S). Evidentemente le nostre numerose pressioni servirono a destare dal lungo letargo l’assessore all’ambiente ed il resto della giunta, perché qualche mese dopo, in data 26 febbraio 2016, con delibera di giunta e con successivo consiglio comunale tenutosi il 18 marzo, il comune di Pisticci espresse parere non favorevole, nonostante le rumorose assenze di alcuni consiglieri tra cui Vito Pelazza e Rocco Fuina.
A tal proposito ci siamo sempre chiesti: un argomento così importante da votare all’unanimità, a prescindere dall’orientamento politico, non meritava un po’ più di rispetto? Sarà che tutte quelle assenze significarono, non solo disinteresse e neutralità, ma anche parere favorevole? Ed il silenzio assordante che circondò la questione in ogni sua fase, e che (quasi) nessuno si sarebbe aspettato da parte delle opposizioni, della comunità stessa, delle associazioni, dei cittadini che avevano già una lista e di quelli che di li a poco si sarebbero candidati, quale significato ebbe?
In quel caso nessuna voce e nessun volantino fecero comparsa nelle piazze del paese. Ebbene, come abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrare, per il Movimento 5 stelle quella dell’ambiente è una tematica seria, tanto da essere sin dall’inizio una delle stelle polari del nostro programma, sia a livello locale che a livello nazionale. Una tematica che, tuttavia, può fare paura, rendere corruttibili oppure essere utilizzata come bandiera. Alcune volte, però, come ci è stato dimostrato, solo per apparenza.