Riceviamo e pubblichiamo la proposta del materano Angelo Stagno del progetto per il restauro e la riattivazione delle Meridiane storiche e degli orologi solari a Matera con la realizzazione di un orologio Analemmatico Azimutale in collaborazione con ASI (Agenzia spaziale italiana) – Telespazio – Centro di Geodesia Spaziale “Giuseppe Colombo” di Matera.
La lettura del tempo e dello spazio, connotano inequivocabilmente l’osservazione della dimensione architettonica del luogo attraverso la sua posizione nel cosmo in un preciso ed imprescindibile istante del giorno o della notte.
Il mandorlo, protagonista emblematico dei nostri paesaggi meridionali e primo indicatore naturale dell’ avvicendarsi della stagione primaverile all’inverno, nel corso dei secoli lascia il passo a nuovi strumenti e metodi per la percezione e misura del tempo secondo calcoli e prassi convenzionali.
Strumenti e metodi di acquisizione di tali informazioni, realizzati dall’uomo ormai da tempi immemorabili, consentono di prendere direttamente visione e coscienza della contestualità fisica e geografica dei siti in cui sono collocati. La riscoperta e la valorizzazione nonché il restauro o la ricostruzione di questi indicatori storici del tempo, gli orologi solari e le meridiane, presenze ricorrenti sia all’interno della Città dei Sassi che sul territorio comunale e regionale, si pone come obbiettivo di questa iniziativa. Non solo la ricollocazione, qualora si dovesse rendere necessaria, ma anche ed in particolare il restauro conservativo degli strumenti solari storici dismessi o in condizione di precaria sussistenza e la loro documentazione specifica, danno adito
all’interessamento ed intervento competente di noti esperti italiani del settore e della pratica applicativa della disciplina gnomonica. Le recenti scoperte raggiunte attraverso la ricerca condotta in merito a questa antica branca dell’astronomia, ha raggiunto ormai ed internazionalmente, livelli di notevole importanza documentativa sia in ambito storico che di approfondimento tematico a più livelli e per aree di competenza specifica. L’ intento si propone di porre all’attenzione dei materani così come dei visitatori della Città dei Sassi queste splendide preziosità, spesso invisibili o celate all’interno di silenziose corti, chiostri o giardini privati nonché ancora presenti o più di frequente appena percettibili sulle facciate di edifici monumentali e sacri del centro storico cittadino. La loro presenza, oltre a fornire una costante visione grafica del trascorrere del tempo, offre un suggestivo strumento di lettura del luogo e delle sue peculiarità storico-geografiche, quindi della intrinseca quanto logica e conseguente comprensione funzionale di questo antichissimo sito della civiltà mediterranea. La proposta si avvale della supervisione scientifica dell’osservatorio ASI – Centro di Geodesia spaziale – Telespazio – “ Giuseppe Colombo” di Matera e della competenza del suo Direttore Dott. Giuseppe Bianco, quindi della partecipazione di documentatori e specialisti di gnomonica provenienti da diverse regioni italiane e dalla stessa Basilicata. Partecipano a questo intento il Prof. Lucio Saggese di Castelgrande (PZ), autore della pubblicazione “Meridiane di Basilicata” , l’ Ing. Paolo Albéri-Auber di Trieste, scopritore e restauratore della Meridiana in Piazza della Borsa a Trieste ed il Sig. Giovanni Paltrinieri di Bologna, noto esperto di gnomonica e costruttore di orologi solari in parchi tematici e didattici in diverse regioni italiane nonché documentatore della storica meridiana della Basilica di San Petronio in Bologna, realizzata da Giandomenico Cassini a metà del seicento. Ulteriormente questa iniziativa conta sulla partecipazione dell’astronomo Giuseppe Zuccalà di Bari, noto ed apprezzato matematico ed esperto di gnomonica nonché autore di numerose pubblicazioni relative a strumenti e metodologie per la misurazione dell’ora solare quindi realizzatore di strumenti solari originalissimi, la cui opera vedrebbe a Matera un luogo quanto mai opportuno per la loro collocazione oltre che di studio e di approfondimento in campo specifico.
Il contributo offerto da questa proposta, coronerebbe la scoperta sempre sorprendente della Città troglodita e della storia dei suoi antichi Rioni, nati e sviluppatisi proprio in ragione della loro esposizione solare, strumento alla base delle strategie di sopravvivenza e di sostentamento degli abitanti e dei loro co-abitatori naturali di cui abbiamo manifesta testimonianza attraverso la conservazione e tutela sensibile di questo inestimabile patrimonio culturale.