Parere favorevole, a maggioranza, in terza Commissione consiliare ( (Attività produttive – Territorio – Ambiente), riunitasi con la presidenza del consigliere Pietrantuono (Psi), alla proposta di legge d’iniziativa del consigliere Mollica (Udc) che introduce modifiche alla legge regionale su “Norme in materia di energia e Piano di indirizzo energetico ambientale regionale”. Favorevoli i consiglieri Luigi Bradascio (Pp), Aurelio Pace (Gm), Paolo Galante (Ri), Giannino Romaniello (Sel), Francesco Mollica (Udc), Paolo Castelluccio (Fi), Vincenzo Robortella (Pd), contrari i consiglieri Gianni Rosa (Lb-Fdi) e Gianni Leggieri (M5s), astenuto il consigliere Francesco Pietrantuono (Psi).
La proposta di legge è stata riesaminata a seguito del rinvio in Commissione deciso nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale. La Commissione nel merito dell’articolato ha riproposto i medesimi articoli già licenziati dall’organismo consiliare. Nel corso dell’ampio dibattito, su iniziativa dei consiglieri Romaniello (Sel) e Cifarelli (Pd), è stato inserito un nuovo articolo con il quale si è precisato che le disposizioni della proposta di legge non si applicano nei confronti delle istanze di autorizzazione unica già avviate, per le quali restano validi i termini già previsti di 180 giorni dalla normativa vigente (Decreto legislativo n.387 del 2003).
La proposta di legge di modifica del Piano di indirizzo energetico ambientale regionale interviene a modificare l’Appendice A “Principi generali per la progettazione, la realizzazione, l’esercizio e la dismissione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”. La finalità è quella di tutelare e preservare i terreni agricoli irrigui con una notevole produttività intensiva, terreni destinati a colture di pregio , vale a dire che hanno già ottenuto i riconoscimenti Dop, Igt e Igp, e quindi, a riconoscerne il grande valore ambientale che, allo stato attuale, risulta escluso dal novero delle aree e siti non idonei. Infatti, attualmente, le aree non idonee ricomprendono solo i terreni destinati a colture intensive e non ricomprendono i terreni irrigui. La proposta trova il proprio fondamento nella considerazione che i valori di energia di Radiazione Solare Diretta (DNI- Direct Normal Insolation) sono inversamente proporzionali alla occupazione di suolo a parità di energia prodotta. Considerato l’enorme sacrificio in termini estensivi di terreno agricolo, spesso per condizioni intrinseche estremamente produttivo per tutta l’economia lucana, si ritiene indispensabile adeguare i parametri di irradiazione giornaliera ai più congrui e diffusi parametri analizzati e descritti a livello mondiale. Infatti, con l’aumentare del DNI diminuisce la quantità di terreno da sottrarre al mondo agricolo. La possibilità è di ottimizzare il ricorso a tale tecnologia, determinando nuovi tagli degli impianti termodinamici, in modo da ridurre significativamente gli effetti sull’agricoltura. Prevista la variazione della potenza massima degli impianti solari termodinamici che non devono superare, nelle aree e siti idonei, i 30 megawatt, con una irradiazione giornaliera media annua valutata in KWh/mq giorno di sole sul piano dei moduli non inferiore a 5,5.
La Commissione ha, poi, rinviato il provvedimento di Giunta regionale riguardante l’approvazione dei piani di vendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica, decidendo di audire i responsabili delle Ater di Potenza e Matera.
I consiglieri regionali Gianni Rosa e Gianni Leggieri commentano in una nota l’approvazione della proposta di legge di modifica al P.I.E.A.R. in terza Commissione regionale. Di seguito la nota integrale.
Approvata in III Commissione la proposta di legge di modifica al P.I.E.A.R. che contempla i Principi generali per la progettazione e la realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili. Una legge che avrebbe voluto prefiggersi finalità molto nobili: “preservare i terreni agricoli irrigui con una marcata produttività intensiva”, quelli destinati a colture di pregio e “riconoscere l’eccezionale valore ambientale” di tali terreni.
Una proposta di legge che doveva difendere il territorio e la sua principale vocazione: l’agricoltura. Una legge che è ritornata, su precisa richiesta del capogruppo del Pd, Cifarelli, il quale aveva avanzato in Consiglio “dubbi tecnici”, dopo essere stata già approvata dalla Commissione.
Come prevedibile, le nobili intenzioni in Basilicata si scrivono ma non si perseguono, tant’è che, a sorpresa, viene presentato un emendamento a firma Cifarelli e Romaniello che prevede l’esclusione delle limitazioni a tutela del territorio per i provvedimenti autorizzativi in corso. Senza giri di parole: la TeKnosolar e il suo impianto ubicato nei territori di Banzi e Palazzo.
Dunque, una legge a salvaguardia della nostra agricoltura si trasforma in un Salva-TeKnosolar. Uniche voci fuori dal coro: Leggieri (M5s) e Rosa (FdI).
I due Consiglieri concordano sul fatto che in Basilicata, ad oggi, non si può calcolare, con precisione, la quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili e che sicuramente non servono ulteriori impianti. Pertanto, si rende necessaria una moratoria che blocchi le nuove autorizzazioni e una modifica del P.I.E.A.R che impedisca lo sfruttamento selvaggio del territorio ad esclusivo vantaggio delle multinazionali.
Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale e Gianni Leggieri, consigliere regionale Movimento 5 Stelle