Aree montane, assessore regionale Cupparo: “Da iniziativa ministro Gelmini svolta significativa”. Di seguito la nota integrale.
“L’iniziativa del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini sui problemi che riguardano le aree montane, da noi gran parte del territorio regionale, segna una svolta significativa nelle politiche per la rinascita delle aree interne da sempre più svantaggiate”. Lo afferma Francesco Cupparo, assessore regionale alle Attività Produttive e coordinatore vicario della Commissione per lo Sviluppo Economico delle Regioni.
L’assessore lucano sottolinea che “l’attività del Ministro Gelmini ha consentito di erogare in soli tre mesi circa un miliardo di euro a favore della montagna. Non si era mai registrato prima – aggiunge – un investimento di questa entità destinato a crescere ulteriormente con l’attuazione del PNRR nel quale ci sono “schede” di intervento che riguardano direttamente anche territori e comuni montani.
La più grande novità politica è l’annuncio di una proposta di legge nazionale sul tema della montagna con l’obiettivo del rilancio di un territorio sempre più colpito dallo spopolamento insieme all’istituzione di un tavolo tecnico scientifico al quale le Regioni daranno un forte contributo. Siamo di fronte alla testimonianza – dice ancora Cupparo – che mentre i Governi precedenti si limitavano alle conferenze, penso in particolare a quella più recente degli Stati Generali della Montagna, questa volta si intende fare un decisivo passo concreto attraverso il coinvolgimento di tutti i principali soggetti istituzionali e sociali che consentiranno, innanzitutto, di aggiornare la mappa delle esigenze che riguardano la montagna italiana. Per la Basilicata e le Regioni del Sud che non dispongono di adeguate risorse finanziarie proprie – conclude Cupparo – diventa un’opportunità per affrontare prioritariamente l’emergenza demografica rappresentata dalla fuga dei nostri giovani dai paesi montani e delle aree interne e per elevare la qualità della vita e dei servizi a favore delle comunità che vi risiedono, avviando a soluzione la nota carenza di infrastrutture. Tutto questo sarà determinante per favorire la ripresa economica ed occupazionale del dopo pandemia in zone che si candidano a diventare nuova frontiera del turismo eco-sostenibile ed anche sede di vita e lavoro per quanti praticano lo smart working”.