Il 19 maggio scorso, presso la sola centralina di monitoraggio della qualità dell’aria denominata “Viggiano – Zona Industriale”, è stato registrato un superamento del valore limite per la protezione della salute umana relativo all’SO2 e imposto dal D.Lgs. 155/2010 e s.m.i. Tale superamento risulta essere il primo evento registrato nel corso dell’anno. E’ stata l’Arpa a registrarlo a seguito dell’ “autodenuncia” dell’Eni per il superamento, tra le ore 16.00 e le ore 17.00 del 30/04/2013, del limite orario delle emissioni di SO2 dal camino e20 del Centro Oli Val d’Agri. Si tratta – commenta Filippo Massaro, a nome del Csail-Indignati Lucani – di un primo importante risultato della mobilitazione popolare che ha prodotto la diffusione di dati (purtroppo non di facile lettura ed interpretazione) sul sito dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri www.osservatoriovaldagri.it . Sempre in data 19 maggio presso le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria denominate “Costa Molina Sud 1”, “Viggiano 1” e “Grumento Nova” è stato registrato il superamento simultaneo del valore limite per la protezione della salute umana relativo al PM10 definito dal D.Lgs. 155/2010 e s.m.i. Anche in questo caso, tale superamento risulta essere il primo evento registrato nel corso dell’anno. Ancora, riguardo all’H2S, – si legge nel rapporto Arpa – si osserva che, nel periodo 10 -14 maggio, e nei giorni 17, 19 e 20 maggio sono stati registrati valori superiori alla soglia odorigena di 7 µg/m3 indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) presso la centralina denominata “Viggiano – Zona Industriale”. Tali eventi sono stati registrati anche presso la centralina denominata “Masseria Puzzolente” nei giorni 12, 14 e 19 maggio. Anche il monitoraggio del rumore, nel periodo considerato, ha evidenziato superamenti del valore medio di pressione sonora connessi alle attività di manutenzione nei giorni 16 maggio (fascia notturna) e 17 maggio per la sola centralina denominata “Casetta Padula – Est COVA”.
E’ la prima volta che l’Arpa ammette che “in definitiva, durante gli interventi di manutenzione, riavvio e raggiungimento della piena condizione di regime dell’impianto COVA, svoltisi dal 12 al 20 maggio 2013, si siano registrati superamenti dei limiti di alcuni parametri” anche se di fatto assolve il management tecnico dell’Eni aggiungendo che “essi non hanno comportato impatti significativi sull’ambiente circostante il COVA” .
L’auspicio pertanto – commenta Massaro – è che si possa aprire una nuova pagina se non altro nell’informazione-comunicazione, quanto più tempestiva, completa, scientifica e al tempo stesso di facile lettura, a cui deve far seguire contestualmente una seconda pagina in tema di prevenzione. Per l’Eni sarebbe infatti troppo comodo e semplice autodenunciarsi e farla franca nel senso di non doverne rispondere e di non garantire che non debba più accadere. Inoltre – conclude il presidente del Csail-Indignati – bisogna concretamente dimostrare di aver riconquistato la fiducia dei cittadini che in passato hanno dovuto subire disattenzioni, omertà e sottovalutazioni.
Giu 05