Su richiesta del comitato “Diritto alla Salute” e l’associazione “Ambiente e legalità” il direttore e i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata hanno incontrato stamane alcuni rappresentanti per un incontro interlocutorio.
Sul tavolo la discussione dell’emissione anomala del 2 novembre scorso al camino dell’impianto Fenice, la gestione delle centraline dell’aria e della rete dei piezometri ubicati nel comprensorio industriale di Melfi e le attività dell’ARPAB relative all’attuazione delle autorizzazioni integrate ambientali.
Il direttore Schiassi, ribadendo la funzione di diagnostica e di monitoraggio di ARPAB, ha illustrato le attività svolte quotidianamente dal personale specializzato sottolineando anche la fragilità della struttura pubblica quanto a reperimento di risorse finanziarie e di ulteriore personale altamente specializzato da impegnare nei laboratori.
Tra gli impegni più urgenti: un sistema di monitoraggio dei camini, l’ eventuale utilizzo dei laboratori dell’Università di Basilicata per l’analisi delle diossine, la riqualificazione e ristrutturazione del dipartimento provinciale ARPAB di Matera oltre all’intenzione di istituire una sede di accoglienza, in ARPAB, da destinare al confronto costante con tutte le associazioni ambientaliste.
I tecnici dell’Unità Operativa Reti di monitoraggio dell’Agenzia lucana per la Protezione dell’Ambiente hanno, poi, illustrato lo stato di fatto della rete di monitoraggio della qualità dell’aria nella zona del Vulture-melfese, mostrando i dati acquisiti dal 2004 ad oggi e focalizzando l’attenzione su dati del periodo interessato dall’evento del 2 novembre di Fenice.
Gli stessi tecnici hanno confermato che non ci sono state variazioni significative nell’andamento dei parametri registrati e si resta in attesa di valutare la presenza di metalli sui filtri di qualità dell’aria.
Da parte dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste la richiesta di affidare la gestione delle rimanenti centraline di qualità dell’aria, attualmente proprietà di Fenice EDF, in capo ad ARPAB.
È stato inoltre presentato, ancora dai tecnici ARPAB, il progetto “Applicazioni modellistiche e attività di monitoraggio delle componenti aria e suolo per la valutazione degli impatti nell’area industriale di San Nicola di Melfi”.
Tra le finalità specifiche del progetto, avviato ad agosto 2013 e che si concluderà entro febbraio 2015, la definizione nell’area di studio delle zone a maggior impatto e quindi particolarmente significative dal punto di vista ambientale e di esposizione della popolazione, utilizzando i risultati delle attività svolte nel corso degli anni; la verifica della direzionalità della provenienza di alcune classi inquinanti mediante campagne di monitoraggio “vento selettive” in aria- ambiente e l’utilizzo di strumenti utili per la formulazione di un piano di monitoraggio permanente dell’intera area industriale di Melfi.
Apprezzamento per quanto discusso è stato espresso dai rappresentanti delle due associazioni ambientaliste che hanno evidenziato una nuova “visione propositiva” dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata riconoscendo le prerogative dell’Ente quale laboratorio pubblico diagnostico quanto a funzionalità scientifiche e motivazione del personale altamente specializzato impiegato.
Da parte dell’ Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata massima apertura ad incontrare ogni associazione ambientalista impegnata sul territorio per soddisfarne istanze e problematiche.