Mentre una parte dei lucani si ridestava dai bagordi del capodanno e l’altra spalava residui della copiosa nevicata dal proprio vialetto, il Presidente Marcello Pittella avviava la sua personale campagna di informazione sull’art. 38 del c.d. Sblocca Italia. Archiviata con una vergognosa astensione della maggioranza la mozione presentata il 30 dicembre dai “pentiti” Romaniello e Mollica (sottoscritta anche dal portavoce M5S Perrino), che chiedeva al governo di procedere alla impugnativa innanzi alla Corte Costituzionale degli art. 35, 36 bis, 37, 38 della legge ‘Sblocca Italia’, il presidente Pittella ha deciso di comunicare con i lucani, sempre più spaventati e perplessi sulla proliferazione delle Trivelle, attraverso facebook e posta elettronica: fino al 5 gennaio sarà possibile inviare all’indirizzo scrivialpresidente@regione.basilicata.it il proprio quesito sull’art. 38 dello Sblocca Italia.
Da cittadini nelle istituzioni, quali siamo, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione: d’altronde non capita spesso la possibilità di ricevere risposte dal Presidente Pittella e in tempi ragionevolmente brevi. Infatti, in consiglio regionale giacciono senza risposta molte nostre mozioni e interrogazioni.
Di seguito il quesito che abbiamo inoltrato al Presidente Pittella:
“Gentile Presidente,
perché continua a sostenere che, sia in materia di estrazioni petrolifere, che incenerimento dei rifiuti e di trasporto di energia, le regioni abbiano ancora voce in capitolo? Perchè continua a sostenere che gli articoli 35, 37, 38 dello “Sblocca Italia” non siano incostituzionali?
Basta leggere il c.d. “Sblocca Italia” per comprendere che :
– l’art. 35 “sblocca gli inceneritori“: infatti, il Presidente del Consiglio dei ministri – su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – impone alle regioni di bruciare rifiuti negli inceneritori (“fino a saturazione del carico termico”, ovvvero fino alla capacità massima di incenerimento); Presidente Pittella, con questa norma Lei potrà impedire che in Basilicata gli inceneritori esistenti (Fenice di Melfi ma anche quelli situati nei cementifici, come a Matera, in località Trasanello) non vengano bruciate migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti da altre regioni (anche dalla Campania, dalla c.d. “Terra dei Fuochi”)?
– l’art. 37 “sblocca i gasdotti”: anche dalle infrastrutture della rete nazionale di trasporto del gas naturale, incluse le operazioni preparatorie necessarie ((alla redazione dei progetti e le relative opere connesse” vengono estromesse le regioni in quanto “rivestono carattere di “interesse strategico e costituiscono una priorita’ a carattere nazionale e sono di pubblica utilita’, nonche’ indifferibili e urgenti”; da oggi, i gasdotti potranno attraversare anche zone di notevole importanza agricola, di grande valenza ambientale e, quindi, turistica: potrà opporsi Presidente Pittella a eventuali scempi?
– l’art. 38 “sblocca le Trivelle”; fermo restando che le Regioni sono definitivamente estromesse, dal 31/03/2015, dalle valutazioni di impatto ambientale (VIA), è il Ministro dello sviluppo economico che, con proprio decreto – sentito il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – che predispone un piano delle aree in cui sono “consentite” le trivellazioni. Il piano, per le attività sulla terra ferma, è adottato previa intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni. In caso di mancato raggiungimento dell’intesa, cosa succede? Entro 150 giorni il Ministero dello sviluppo economico invita la Conferenza unificata Stato-Regioni a esprimersi e assegna un termine non superiore a 30 giorni. In caso di ulteriore mancato raggiungimento dell’intesa, lo stesso Ministero rimette gli atti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale, entro 60 giorni dalla rimessione, provvede in merito “con la partecipazione della regione interessata” (ma che non può più opporsi!). Una volta “varato” il PIANO DELLE AREE interessate dalle trivelle,la Regione interessata è definitivamente estromessa.”
In attesa delle risposte di Marcello, invitiamo tutti i cittadini a mandare una mail al presidente, magari utilizzando la domanda da noi proposta.
Preghiamo tutti di utilizzare, nella formulazione dei quesiti al Presidente Pittella, un linguaggio consono e, possibilmente, cortese.