A Matera 10 milioni di euro per migliorare il sistema di depurazione, nota delle associazioni ambientaliste materane.
Tanto tuonò che piovve? Sono in molti a crederlo ed in tanti ad attendere la pioggia.
La riunione che si tenne in Regione presenti l’Assessore Mazzocco, Il Direttore generale del Dipartimento Ambiente Donato Viggiano ed il portavoce del Presidente De Filippo, Nino Grasso oltre a dirigenti preposti al ramo e molte associazioni ambientaliste e della cittadinanza attiva di Matera, è servito a fare chiarezza sull’ inquinamento del Torrente Gravina e del suo affluente Jesce. Un primo risutato è stato quello che dei fondi stanziati dal Cipe, 32,2 Meuro per potenziare la depurazione in Basilicata, ben 10 di essi sono stati indirizzati alla città di Matera.
Se si escludono interventi per l’impianto di Sarra , gli altri girano tutti intorno- in maniera diretta od indiretta- al torrente Gravina. Sono interessati così i depuratori di contrada Pantano e quello di Lamione ma anche il potenziamento di collettori per la separazione delle acque bianche. Si eviterà così di sversare liquami non depurati nel Gravina. Erano vecchi progetti che L’acquedotto lucano aveva nel casetto ed ora potranno vedere la luce. Ci si aspetta di conoscere, ora, i dettagli degli interventi ed i tempi con i quali essi saranno realizzati oltre le parole di circostanza del Presidente Gentile.
Un’altra positiva iniziativa è stata quella di stringere i competenti organi della Regione Puglia ad analizzare da vicino, i giorni 2 e 3 Maggio, quello che accadeva sull’asta fluviale di loro competenza del torrente Jesce ed in particolare ad analizzare il corretto funzionamento del depuratore di contrada Sgarrone di Altamnura.
Si è avuto modo, così, di verificare che la convergenza dell’osservazione non poteva essere difforme da quanto le associazioni denunciavano da tempo ed alcune anche da 30 anni.
In attesa che la Regione Puglia voglia intervenire con rinnovato impegno e ponga in campo interventi risolutori si potrebbe realizzare sul loro territorio un impianto di fitodepurazione così da garantire alla confluenza dello Jesce nel Gravina una qualità accettabile dell’acqua. Sono tipi di impianti che costano poco sia come realizzazione che come gestione e sono molto eco-compatibili
Ci auguriamo che la Regione Basilicata con lo stesso piglio che l’ha contraddistinta fino ad adesso voglia a breve ottenere le adeguate garanzie dai cugini pugliesi.
Seguiremo da vicino tutte e due le fasi.
Matera, 4 Maggio 2012
Associazione Falco Naumanni
Brio- Matera
Città Plurale- Matera
Fondo Ambiente Italiano – Matera
Legambiente – Matera
Materazione
Movimento Azzurro Murge
Mutamenti a Mezzogiorno
Sassi e Murgia- Matera
WWF – Matera
A Matera 10 milioni di euro per migliorare il sistema di depurazione
“C’è anche Matera nel programma finanziato dal Cipe che ha assegnato alla Regione Basilicata 32.200.000 di euro a valere sui fondi dei Programmi Attuativi Regionali destinati, al potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane. Lo rende noto il sindaco, Salvatore Adduce ed il Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana Pierfrancesco Pellecchia, che nel commentare la notizia diffusa dalla Regione Basilicata, esprimono “soddisfazione” per la decisione di destinare dieci milioni di euro alla città di Matera. Si tratta di risorse che saranno impiegate per il potenziamento dei depuratori a servizio dell’abitato di Matera. In particolare, il progetto prevede la sostituzione dell’impiantistica meccanica con l’introduzione di sistemi di nuova generazione agli impianti di Pantano, Lamione e Sarra, il cui scarico recapita nei Torrenti Jesce e Gravina, ed il potenziamento degli stessi con la realizzazione delle linee di trattamento terziario. E’ previsto inoltre il potenziamento di alcuni collettori per la separazione delle acque bianche.
“Con queste risorse – afferma Adduce – finalmente si potranno riqualificare e rendere più moderni i depuratori della città avviando a soluzione definitiva anche il problema dell’inquinamento dei torrenti Jesce e Gravina, almeno sul versante materano, patrimonio mondiale dell’umanità”.
“ Va dato atto al Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo- ha dichiarato Pellecchia- di aver tenuto in alta considerazione le esigenze della città di Matera a cui è stato assegnato circa un terzo del finanziamento complessivo destinato dal Cipe alla Regione Basilicata per risistemare le situazioni più critiche degli impianti lucani che ricadono in zone sensibili come la Murgia materana”
Alla Basilicata 32 milioni di euro per migliorare il sistema di depurazione
Il Cipe, nella seduta del 30 aprile 2012, ha assegnato alla Regione Basilicata 32.200.000 di euro a valere sui fondi dei Programmi Attuativi Regionali destinati, al potenziamento dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane.
Gli interventi candidati a finanziamento dalla Regione Basilicata affrontano le criticità ambientali connesse ai sistemi di depurazione e in particolare: la realizzazione dei sistemi di trattamento terziario per gli impianti di depurazione ricadenti nelle aree sensibili individuate dal Piano di tutela della Regione Basilicata negli comuni di Venosa, Senise, Irsina, Grassano, Sarconi, Cancellara, Ripacandida, Palazzo San Gervasio, Latronico per un importo di 4,3 meuro. I sistemi di trattamento cosiddetti terziari consentono di abbattere i nutrienti nei reflui prevenendo così i fenomeni di eutrofizzazione che, promuovendo la proliferazione di alghe e di forme superiori di vita vegetale, altera gli equilibri degli eco-sistemi presenti nell’acqua.
“Stiamo continuando a lavorare per efficientare il sistema di gestione del ciclo dell’acqua – ha spiegato il presidente De Filippo – che rappresenta un vanto della Basilicata. L’intervento massiccio di capitali pubblici – ha aggiunto – dimostra come un’attività di questo tipo a garanzia di un bene essenziale e dell’ambiente non possa che avere caratteristiche pubbliche rivelandosi, specie in territori a scarsa densità abitativi come quello di Basilicata, antieconomico per una gestione privata. E in questo la Basilicata ha fatto scuola”.
Negli impianti di depurazione, oggetto degli interventi, saranno realizzate nuove linee di trattamento in grado di abbattere il contenuto di azoto, fosforo e solidi sospesi nel refluo in uscita e saranno effettuati interventi di adeguamento alle migliori tecnologie e di potenziamento delle linee per aumentare la capacità di trattamento dei reflui in termini di abitanti equivalenti.
Si interverrà sui depuratori più grandi e quindi con maggiore impatto, poiché i 9 depuratori oggetto di intervento hanno una capacità di ben 102mila abitanti equivalenti.
Un altro intervento riguarderà la realizzazione del depuratore cittadino e del relativo sistema di collettamento del Comune di Pisticci per un importo di 6 meuro.
L’intervento prevede la realizzazione di un nuovo impianto a valle dell’abitato sul versante del fiume Cavone a servizio del centro abitato e la realizzazione del sistema fognario di raccolta dei reflui prodotti e di collettamento verso il nuovo depuratore.
Fra gli altri interventi ci sarà la realizzazione del nuovo impianto di depurazione e delle reti fognarie di collettamento al nuovo impianto dell’abitato di Melfi per un importo di 5 meuro. L’impianto era rimasto seriamente danneggiato dagli eventi franosi dello scorso mese di gennaio. I fondi Cipe saranno inoltre impiegati per il potenziamento dei depuratori a servizio dell’abitato di Matera per un importo di 10 meuro. Il progetto prevede la sostituzione dell’impiantistica meccanica con l’introduzione di sistemi di nuova generazione agli impianti di Pantano, Lamione e Sarra, il cui scarico recapita nei Torrenti Jesce e Gravina, ed il potenziamento degli stessi con la realizzazione delle linee di trattamento terziario. E’ previsto inoltre il potenziamento di alcuni collettori per la separazione delle acque bianche.
Separazione acque bianche e nere nei collettori a servizio dei depuratori dell’alta valle dell’Agri. Importo di 4,5 meuro.
Il sistema di collettamento e di depurazione a servizio degli abitati dell’alta valle dell’Agri riveste una importanza strategica a valenza interregionale, in considerazione del fatto che i reflui depurati vengono scaricati nell’invaso del Pertusillo. La Regione Basilicata ha concluso la realizzazione degli impianti di depurazione di nuova generazione nei comuni di Tramutola, Montemurro, Grumento Nova e per garantire il corretto funzionamento del nuovo sistema depurativo sono stati programmati i necessari interventi sul sistema di collettamento, con la sostituzione delle reti obsolete.
Nel comune di Lavello sarà avviato un progetto di potenziamento della rete fognaria e del depuratore per un importo di 2,4 meuro.
L’attuale depuratore a servizio dell’abitato di Lavello vedrà la realizzazione di una seconda linea di trattamento. Il potenziamento della linea di trattamento esistente ed il relativo adeguamento, la realizzazione di una stazione di defosfatazione e di una stazione di filtrazione per il trattamento terziario dei reflui. L’intervento porterà la capacità di trattamento complessivo a 14mila abitanti equivalenti.
“Garantire l’equilibrio ambientale – ha dichiarato l’assessore Vilma Mazzocco – vuol dire seguire con attenzione tutte le attività umane, quelle industriali e produttive, ma anche quelle legate alla quotidianità. Il sistema di depurazione è uno snodo fondamentale per la qualità del sistema idrico delle acque e per la salvaguardia degli ecosistemi. I progetti che ora ci apprestiamo a mettere in campo daranno un contributo importante all’innalzamento degli standard qualitativi”.