Associazioni ambientaliste Mediterraneo no triv, Cova Contro e Mamme Libere commentano in una nota la decisione del coordinatore regionale di Italia Madre, Dina Sileo di denunciare le stesse a seguito delle dichiarazioni pubblicate sulla visita di Irene Pivetti e Dina Sileo al Centro Olio di Viggiano e dichiarano: “Sileo e Pivetti non accettano invito al confronto e denunciano le associazioni ambientaliste”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Abbiamo appreso a mezzo stampa che la candidata alle Regionali Dina Sileo ha presentato denuncia per diffamazione aggravata nei confronti di tre associazioni ambientaliste: Mediterraneo no triv, Cova Contro e Mamme Libere. Ci sarebbe molto da dire e da discutere sul fatto che alcuni annunciano in campagna elettorale decine e decine di querele, avvalendosi del fatto di esercitare, oltre che l’attività politica nella speranza di futuro Governatore della Regione Basilicata, anche la professione di avvocato. Ma di questo, siamo certi, potranno e dovranno pronunciarsi le competenti istituzioni a cui sarà inviata nota formale. La candidata di Italia Madre non ha apprezzato, forse, il fatto che cittadini lucani, attivi da anni per la tutela del loro ambiente, hanno doverosamente contestato le dichiarazioni rese da lei e da Irene Pivetti dopo la visita al centro Oil di Viggiano, da loro definito centro con la massima sicurezza, affermando addirittura che << è da matti non creare una interazione positiva con questa risorsa>>. Tali dichiarazioni, senza un solo cenno ai disastri in atto, alla dispersione di petrolio dal Cova classificato incidente rilevante, al rapporto della VIS ( Valutazione di Impatto della Salute) dal quale è emerso che a Grumento e Viggiano la mortalità per tutte le cause per gli uomini è del 14% più alta rispetto al dato regionale mentre la mortalità per malattie del sistema circolatorio tra le donne è del 19% in più rispetto al dato regionalehanno suscitato indignazione e sdegno. Si aggiunga che la Pivetti si è spinta sino al punto di dire di <<dover superare gli ecologismi decadenti e superficiali>>. A causa del silenzio sugli impatti del petrolio in Basilicata, le associazioni hanno formalmente invitato le due esponenti politiche a Policoro, per un incontro e un confronto costruttivo. L’invito è però caduto nel vuoto, tanto che Dina Sileo ha impiegato giorni per replicare, sempre con comunicato stampa, le sue posizioni, senza accettare l’invito. Subito dopo ha annunciato a mezzo stampa di voler querelare le associazioni ambientaliste. Sono decine di anni che ci battiamo per la difesa della salute dei cittadini ed in questo terreno ci siamo sempre confrontati e scontrati con potentissime compagnie petrolifere che, tuttavia, hanno sempre rispettato il nostro ruolo. Oggi scopriamo che in Basilicata chi dice di voler fare politica anche per noi, piuttosto che fare campagna elettorale contro i disastri ambientali e contro il sistema di corruzione imperante o contro gli avversari politici, decide di far guerra ai cittadini che chiedono e pretendono la difesa del loro territorio. Quello di Italia Madre pare essere un inizio disastroso della propria campagna elettorale. Noi siamo ben lieti della notizia delle querele, che avranno il merito di fare chiarezza su alcuni soggetti. In una terra di chiaroscuri ci voleva proprio! Ci difenderemo ed anzi coglieremo tale occasione giudiziaria, per dimostrare con documenti alla mano, quello che dicevamo da tempo, ossia che parlare di inquinamento in Basilicata non è consentito. Noi non ci faremo intimidire, continueremo anzi più determinati, perchè queste reazioni scomposte di questo modo di fare politica, ci spingono a continuare a lottare con tutti i mezzi leciti, per difendere la Basilicata.