Con una lettera inviata al Ministro delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il Consigliere Comunale del Partito Socialista di Matera Michele Lamacchia chiede un intervento risolutivo al fine di dare giustizia e giusto risalto al ritrovamento di un fossile unico al Mondo e dimenticato in un cortile del Museo Nazionale “Domenico Ridola” di Matera.
Nel 2006 venivano ritrovati sulle sponde del Lago di San Giuliano nell’Agro Materano, invaso artificiale realizzato negli anni 50 dal Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto e distante dal mare circa 40 chilometri, resti fossili di un grande cetaceo risalente al Pleistocene.
Il ritrovamento, avvenuto sulle sponde dell’invaso suscitò immediatamente grande interesse nella Comunità Scientifica viste le perfette condizioni di conservazione e le dimensioni del fossile che con la testa raggiunge complessivamente ventisette metri di lunghezza.
Le operazioni di recupero, anche se molto lente, si conclusero definitivamente nel 2011.
Per stimolare l’interesse della Amministrazione e della Soprintendenza, il Consigliere Comunale materano più volte intervenne sulla Stampa oltre che in Consiglio Comunale per coinvolgere direttamente la massima assise e l’esecutivo guidato dal Sindaco Salvatore Adduce. La presentazione di un Ordine del Giorno approvato all’unanimità dava indirizzi al Sindaco e all’intera Giunta al fine di mettere in atto tutti gli adempimenti , i provvedimenti e le iniziative, in collaborazione con gli altri Enti per individuare un sito idoneo ad ospitare un reperto che per le caratteristiche sopra menzionate è unico al Mondo e poterlo quindi, finalmente, mettere a disposizione del pubblico.
Ad oggi, a distanza di otto anni da quel ritrovamento, l’Ordine del Giorno è stato completamente disatteso. Il grande cetaceo è accantonato in grossi contenitori di legno nel giardino del Museo Nazionale “Domenico Ridola” nel più totale disinteresse delle Istituzioni e degli Amministratori di una Città che pur nominata Capitale della Cultura per il 2019 continua a rimanere passiva nel continuo aspettare che gli altri facciano.
Lamacchia rivolge allora una preghiera al Ministro Franceschini nella speranza che si provveda ad un tempestivo e risolutivo intervento per mettere a disposizione del Mondo intero un tesoro, ritenuto dai maggiori esperti, inestimabile e degno di giusta attenzione.
Ricordiamo che è nato un blog per il ecupero della Balena di Matera.
Per aderire basta cliccare su http://balenadimatera.blogspot.it/
Il blog è ancora incompleto ma nei prossimi giorni si riempirà di informazioni corrette sulla balena di Matera.
Buongiorno,
mi chiamo Alberto Collareta, sono dottorando in paleontologia presso l’Università di Pisa. Lo scavo della ‘balena di Matera’, terminato nel 2011, è avvenuto sotto la guida del del prof. Walter Landini e dott. Giovanni Bianucci del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, che hanno anche provveduto all’unico lavoro scientifico ad oggi effettuato circa lo straordinario reperto. Il gruppo di paleontologia dei vertebrati dell’Università di Pisa, forte di un’esperienza pluridecennale nello studio dei cetacei fossili, auspica la rapida valorizzazione della ‘balena di Matera’. A questo scopo essa dovrebbe essere presto resa disponibile per il completamento dello studio intrapreso e per un’adeguata esposizione al pubblico.