Leggieri, Perrino e Giannizzari (M5S): bando periferie, dal PD e da Polese falsità. Nessun taglio dei fondi: il Governo sta cercando di rimediare ai disastri creati da una classe politica alla deriva. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’Avv. Polese nella sua ultima uscita parla, senza alcuna cognizione di causa, accusando il Governo Conte di un fantomatico “scippo nei confronti dei cittadini Lucani” in merito “bando periferie”. Nessuno scippo: come precisato dal Ministro Castelli, il Governo è intervenuto per dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 74 del 2018 che l’Avv. Polese dovrebbe conoscere, garantendo l’immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100. La sentenza della Consulta ha costretto il Governo Conte ad intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano, davvero, una funzione di rilancio per le periferie: in ogni caso le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate. Il Ministro Castelli sottolinea poi che il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente Governo solo per metà dell’importo complessivo. Si trattava di mere promesse più che di risorse vere, realmente a disposizione. Come richiesto dalla Corte Costituzionale, occorreva restituire autonomia ai comuni nell’utilizzo dei fondi: il Governo ha perciò deciso di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018 e 2019 non solo per alcuni dei progetti dei Comuni capoluogo che hanno partecipato al bando, ma per tutti gli 8.000 Comuni d’Italia, al fine di consentire alle tante amministrazioni comunali con avanzi di amministrazione di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche, secondo un criterio di premialità e di equità e rispetto di principi costituzionali.
A tal proposito, domandiamo all’Avvocato Polese se è mai stato applicato davvero il principio di sussidiarietà, ad esempio, per il progetto Bucaletto e se tale progetto può considerarsi un salto nel vuoto, soprattutto senza le dovute precauzioni per tutti i cittadini residenti.
Il PD ancora una volta tenta la penosa manovra di scaricare le proprie immani colpe su chi sta faticosamente cercando di rimediare ai disastri creati dall’incompetenza e improvvisazione di una classe politica ormai allo sbando.
Quanto ai fondi per l’edilizia residenziale pubblica, il Ministro Toninelli ha precisato oggi che le voci che sono circolate di presunte decurtazioni del fondo, sono tutte fesserie: non c’è alcun taglio. I fondi da assegnare, pari a 321 milioni complessivi, sono rimasti intatti. Prenda nota il disinformato Avv. Polese ed anche la precipitosa Vice Pres. Franconi: ciò che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) sta facendo è applicare, finalmente e seppure con gradualità, un criterio meritocratico sconosciuto ai governi PD e precedenti. Il Governo del cambiamento non consente più a nessuno di dilapidare soldi dei cittadini, soldi che devono servire a dare concretamente alloggi a chi ne ha bisogno. A differenza di quanto poi qualcuno sostiene, non v’è stato alcun accordo già ratificato nella Conferenza unificata in cui discutono lo Stato e le Regioni: l’intesa, preliminare e valida soltanto tra le Regioni, si fonda su un riparto delle risorse stanziate con un decreto del marzo 2015, poi integrato da un altro decreto dell’ottobre dello stesso anno: come chiarisce il Ministro Toninelli i due testi “avevano generato comportamenti scorretti da parte di alcuni governatori, i quali avevano modificato le proprie liste e gonfiato l’entità del fabbisogno senza rispettare le norme, a discapito delle Regioni più corrette. Abbiamo visto proposte di interventi senza la minima giustificazione e senza le informazioni basilari sui progetti”.
Chicca (avvelenata) finale: è nota all’Avv. Polese e alla Francone che la Regione Basilicata ha utilizzato solo un misero 2,40% dei fondi ricevuti nel 2015 (dati MIT, progetti di ristrutturazione completati)? Una percentuale ridicola! Il MIT ha quindi “avanzato una proposta, peraltro flessibile, per ripartire i fondi utilizzando, almeno parzialmente, gli stessi criteri del decreto del 2015 già approvati all’unanimità anche dalle Regioni”.
Alla luce di quanto chiarito, la vice-Pittella, la Franconi, insieme agli altri governatori, torni a sedersi al tavolo del MIT per un accordo con il Governo del Cambiamento che sia davvero rispettoso di un corretto utilizzo dei soldi dei cittadini per attenuare un’emergenza abitativa sempre più preoccupante. Per concludere, è bene ricordare – e non è un dettaglio di poco conto – che l’emendamento tanto vituperato è stato votato all’unanimità, quindi anche dalla parte politica che ora si straccia le vesti. Che dire? Kafka non avrebbe saputo immaginare niente di meglio nei suoi romanzi.