“Il contratto con la ditta che si è aggiudicata l’appalto per il completamento dello schema idrico Basento-Bradano – Attrezzamento distretto G” sarà sottoscritto non appena il Consorzio di Bonifica Vulture – Alto Bradano completerà tutte le verifiche dei requisiti. Attualmente manca solo il parere dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, al quale il Consorzio di Bonifica si è rivolto per acquisire autorevole parere – peraltro vincolante – con il solo scopo di sgomberare il campo da ogni indecisione e/o dubbio ancora persistente e al fine di avviare i lavori – il cui primo atto formale è costituito proprio dal contratto di reciproco vincolo tra le parti – nella più totale legittimità”.
Lo afferma il Consorzio di Bonifica Vulture-Alto Bradano.
“L’istanza rivolta all’Anac si è resa necessaria anche a seguito di una diffida dell’impresa seconda classificata con la quale è stato intimato alla stazione appaltante di disporre l’immediato annullamento, in via di autotutela, del provvedimento di aggiudicazione, per carenza di un requisito ritenuto essenziale.
In merito alle questioni sollevate dalla seconda classificata, sulle quali non vi è stata alcuna pronuncia giudiziaria né da parte del TAR e né tantomeno del Consiglio di Stato, il RUP ha effettuato una propria istruttoria all’esito della quale ha ritenuto di non poter prescindere dalla richiesta di parere con effetto vincolante all’ANAC, al fine di procedere alla sollecita sottoscrizione del contratto di appalto in condizioni di piena legittimità.
L’opera è stata rifinanziata con il Decreto Interministeriale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 498 del 14.11.2014, il quale all’art. 3 lett. d) inserisce – tra gli interventi oggetto di finanziamento – anche il “Completamento sistema idrico Basento – Bradano, Settore G” per il quale è previsto lo stanziamento di 65 Milioni di euro”.
Il Consorzio precisa, fra l’altro, che “il Decreto non reca traccia di scadenze temporali di sorta; né risultano peraltro emanati, alla data attuale, decreti o altri disposti di legge che possano far temere la revoca.
Il chiarimento si è reso necessario per tranquillizzare sia il mondo agricolo, sia le organizzazioni sindacali che molto si aspettano in termini di ricadute occupazionali da questi lavori”.