Presentata a Viggiano dal presidente Marco Summa l’associazione Basilicata oil companies network, composta da 21 aziende che operano nel settore dell’oli & gas
Il presidente Summa ha dichiarato: Siamo pronti ad affrontare un’importante rivoluzione culturale e democratica”. La presentazione è avvenuta a margine della presentazione del libro della giornalista lucana Luigia Ierace, intitolato “Gli InVisibili nel mare del web. Quando i lavoratori dell’oil&gas ci hanno messo la faccia” (Edizioni Mistral).
L’annuncio della costituzione di “Basilicata oil companies network”, un’associazione che raccoglie quanti operano nel settore dell’oli & gas, fa da contraltare alle parole di rassegnazione pronunciate dal Presidente Pittella su quanto accadrà nel nuovo anno nell’attività petrolifera che quindi dovrebbe ripetere l’esperienza 2016.
Ad affermarlo è il portavoce del Csail Filippo Massaro per il quale non basta aver incassato negli ultimi giorni dello scorso anno il decreto per il trasferimento di una parte delle risorse che alimentavano la ex card carburante, vale a dire un atto scontato, per ritenersi soddisfatti. Se l’interlocuzione con Eni, Total e Governo resta identica a quella del 2016 per il comprensorio della Val d’Agri non può cambiare nulla specie rispetto all’attuazione di progetti e programmi di sviluppo e nuova occupazione. Anche l’elemento positivo di un’associazione di imprese locali che dovrebbe finalmente partecipare ad appalti e commesse senza accontentarsi, come accaduto in tutti questi anni, alle “briciole” dei subappalti, non darà i risultati attesi per la crescita socio-economica e il lavoro nella valle se non sarà accompagnato da un diverso atteggiamento della Giunta Regionale di reale tutela dell’imprenditoria e dell’occupazione locale mettendo fine all’egemonia di imprese e lavoratori extraregionali e persino stranieri. Ma quello che più ci sconcerta – dice Massaro – è l’ammissione avvenuta nella conferenza stampa di inizio anno dell’impossibilità di prevedere misure agevolative sui costi energetici in quanto si configurerebbero in “aiuti di Stato” sanzionati dall’Ue. Il Csail non intende rinunciare invece alla storica battaglia di Zona Speciale facendo pesare l’apporto energetico che proviene da qui non solo all’Italia ma all’intera Europa. Il dibattito sulle Zone Speciali o Zone Franca è da tempo ripreso con aggiornamenti normativi negli organismi europei e si deve trovare l’opportunità per inserirsi e far riconoscere la Val d’Agri Zona Speciale con riduzione dei costi di carburante alla pompa ed energetici (oltre che idrici di cui la valle è pure macrofornitrice) per le imprese già insediate o che si insediano a Viggiano e nei comuni limitrofi. Oltre ai lavoratori dell’oil&gas vogliamo essere anche noi come cittadini di quest’area a metterci la faccia”.