La nuova Commissione speciale istituita ieri in Consiglio Regionale ha come primo compito concreto quello di accertare la quantità di greggio estratto in Basilicata dal quale dipende il calcolo delle royalties che spettano a Regione e Comuni. E’ quanto sostiene il capogruppo di Centro Democratico in Consiglio Regionale Nicola Benedetto che aggiunge: infatti, alla luce di quanto riferiscono oggi i quotidiani nazionali, l’ Eni è nel mirino della Procura di Roma accusata di pagare meno tasse sul carburante che esce dalle raffinerie. L’inchiesta fa seguito a quella della Procura di Milano che nel 2010 che si concluse con il rinvio a giudizio per dodici persone tra manager e dirigenti di Eni e Snam Rete Gas: anche in quell’occasione il sospetto che i “contatori truccati” abbiano gonfiato le bollette dei cittadini e ridotto il gettito fiscale spettante allo Stato. Dunque una tesi che trova ancora corpo nell’ipotesi accusatoria dei pm e dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Roma. Per la Procura, l’Eni avrebbe dichiarato valori di quantità di idrocarburi differenti in modo da pagare meno tasse con danno all’Erario. Per questo la Commissione speciale dovrà lavorare sulle modalità e gli strumenti di accertamento del greggio realmente estratto dai pozzi della Val d’Agri e in uscita dal Centro Oli di Viggiano e trasferito a Taranto. Si deve evitare che l’organismo speciale faccia la fine di quello del 2009: un faldone di carte inutili dopo centinaia e centinaia di ore di riunioni senza alcuna conclusione e senza effetti concreti. Ribadisco in proposito – conclude Benedetto – la posizione espressa ieri in aula: dare alla Commissione una “missione” specifica, quella della rideterminazione della ripartizione delle royalties, senza allargarne i compiti a dismisura ma concentrando l’attività su poche questioni.
Giu 18