La conferma pochi minuti fa dopo una serrata interlocuzione con i Ministeri e i soggetti attuatori. L’assessore all’Ambiente: “Ora basta con gli indugi, si marci a tappe forzate”.
Sono salvi i 46 milioni di euro stanziati per le bonifiche dei Siti di interesse nazionale di Tito e della Valbasento.
Lo comunica l’assessore regionale all’Ambiente e Territorio, Aldo Berlinguer, che ha condotto negli scorsi giorni un confronto serrato con il Ministero dell’Ambiente e con quello dello Sviluppo economico per non perdere i fondi destinati i siti lucani.
“Fondi salvi – ha detto l’assessore – a patto che tutti i soggetti coinvolti facciano il loro dovere, rispettando un crono-programma di lavori attendibile e completo, ancorché più lungo della scadenza finora fissata al 30 giugno 2014”.
La conferma del recupero del finanziamento è giunta al termine dei lavori del tavolo che si è tenuto al Dipartimento Ambiente della Regione, a cui hanno partecipato tutti i soggetti interessati dal progetto di bonifica previsto dall’Accordo di programma quadro siglato dalla Regione Basilicata e dai due Ministeri a giugno del 2013.
Durante l’incontro è stato definito e condiviso un documento di lavoro che assegna compiti specifici e tempi tassativi a ciascun soggetto coinvolto. Un programma che ora, alla luce dell’importante risultato ottenuto con i Ministeri, appare ancora più determinante.
Entro dieci giorni la Regione comunicherà al Mise quanto necessario per poter proseguire con lo svolgimento dei lavori. Ciascun soggetto istituzionale dovrà comunicare i dati necessari all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) cui è stata affidata la progettualità degli interventi di bonifica. Giovedì 27 e venerdì 28 febbraio i funzionari dell’Ispra incontreranno i tecnici dell’Arpab per raccogliere i dati e proseguire nelle attività in sinergia e con la massima collaborazione.
“Siamo riusciti ad ottenere finanziamenti e proroghe – ha detto Berlinguer – ora ciascuno faccia la sua parte con ancora maggiore responsabilità e senso del dovere. E’ necessario procedere con celerità verso il raggiungimento di quello che è l’obiettivo comune: bonificare i siti e riconsegnare quei suoli agli usi legittimi. Questa è l’ultima chance che abbiamo per tutelare la qualità dell’ambiente, salvaguardare la salute dei cittadini e offrire un’occasione di rilancio ai siti industriali interessati. Basta con gli indugi – ha concluso l’assessore – si marci a tappe forzate”.
I dieci progetti relativi alle bonifica dei SIN di Tito e Val Basento, potranno essere presentati al Ministero entro il 31 dicembre 2014 che, per il momento, mettono in salvo i 46 milioni di euro deliberati dal CIPE e destinati, appunto, agli interventi di bonifica dei siti SIN di Tito e della Val Basento.
Per il giorno 7 infatti e stata convocata presso il ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, a Roma, una Conferenza di Servizi Istruttoria che prevede i seguenti punti all’odg:
– Cronoprogramma delle attività per la attuazione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e di bonifica delle acque di falda e dei suoli del SIN Val Basento;
– aggiornamenti in merito alla procedura di cui al Dl n. 230 del 1995 attiva per l’area ex Liquichimica di Tito;
– Progetto preliminare per la messa in sicurezza e bonifica del sito ex Materit.
Accogliamo positivamente la notizia appresa durante lo svolgimento dei lavori della cabina di regia per le attività di bonifica (C.R.I.S.I.N.) e, nel ringraziare l’Assessore Aldo Berlinguer per il lavoro svolto, confermiamo la nostra massima attenzione affinché le procedure e le progettazioni necessarie all’avvio dell’opera si bonifica, vengano svolte nei tempi previsti.
NAPOLI (FI): BONIFICA VALBASENTO-TITO E DISTRETTO G BANCHI DI PROVA PER GIUNTA PITTELLA
Il crono programma di lavori di bonifica della Valbasento e dell’area industriale di Tito per salvare definitivamente i 46 milioni di euro stanziati, da una parte, e le azioni da mettere in campo per disincagliare il finanziamento di 64 milioni di euro a favore del “Distretto G”, dall’altra, sono i due banchi di prova ravvicinati della capacità della Giunta Pittella, innanzitutto, di snellimento della macchina burocratico-amministrativa sinora solo annunciata.
Lo sostiene il capogruppo di Fi in Consiglio Regionale Michele Napoli per il quale entrambi i casi diventano la cartina al tornasole di un impegno per ridurre i tempi di realizzazione di importanti programmi di opere pubbliche in grado di rilanciare l’occupazione nel comparto agonizzante delle costruzioni e di dotare il territorio di rilevanti infrastrutture al servizio del mondo agricolo. Si pensi inoltre non solo all’obiettivo di bonifica dalla presenza di “cimiteri” della vecchia industria chimica in Valbasento e a Tito ma all’opportunità di utilizzo di nuove aree e lotti per gli investimenti produttivi in nuclei già serviti da una buona rete di infrastrutture e servizi. Non so se il richiamo a Cabine di Regia o task force sia ancora utile. Di certo gli uffici dipartimentali e la Presidenza della Giunta devono pure escogitare qualcosa.
Napoli ricorda che l’area ex Liquichimica a Tito Scalo interessa 430 ettari e coinvolge nel nucleo industriale ben 95 aziende. Le azioni avviate nel corso degli anni dal Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza – continua – sono state limitate alla rimessione di elementi inquinanti (copertura e frammenti di lastre in eternit, serbatoi di ammoniaca, copertura delle scorie siderurgiche), la messa in sicurezza della vasca fosfogessi, la messa in sicurezza della falda e delle acque superficiali. Non si sottovaluti che è stato accertato l’inquinamento della falda anche a valle dello stabilimento Daramic. Il finanziamento con i fondi Fas prevede ora la messa in sicurezza e la bonifica delle acque di falda; la bonifica dell’area fluviale inclusa nel Sin (siti di interesse nazionale); la messa in sicurezza permanente del bacino scorie; la messa in sicurezza permanente del bacino fosfogessi (indica i residui delle attività di produzione di fertilizzanti e detergenti).
La vicenda del Distretto G invece ha bisogno innanzitutto di un’accelerazione della riforma dei Consorzi di Bonifica dopo la battuta d’arresto della nomina del commissario unico di cui si attende il nuovo prescelto. Se non si chiarisce chi dovrà assumere la responsabilità della gara d’appalto e del controllo dei lavori non sarà possibile fare passi in avanti con il rischio di perdere altro tempo prezioso.