La nuova e forte richiesta di accelerazione all’attività di bonifica della zona SIN della Valbasento, come è già accaduto nei mesi scorsi per quella di Tito, secondo quanto è emerso nell’incontro di ieri in Regione presieduto dall’assessore Pietrantuono, chiama in causa Governo e Regione per superare ostacoli, ritardi, sottovalutazioni che caratterizzano il presente e il futuro della Valbasento in buona parte legati all’opera di bonifica. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Forza Italia) che aggiunge: non mi sembra sia arrivate novità di rilievo dalla comunicazione dell’assessore sullo lo stato di avanzamento dei progetti previsti per la caratterizzazione e bonifica, mentre non può non preoccupare la situazione riferita all’ex stabilimento della Materit per la quale il Comune di Ferrandina ha chiesto un intervento urgente per contenere la potenziale contaminazione del territorio circostante.
Voglio ricordare – dice Castelluccio – che in Terza Commissione abbiamo tenuto numerose audizioni e sedute dedicate alla ValBasento sollecitando il Governo Regionale ad incalzare l’Eni a tenere fede agli impegni per recuperare le aree dismesse ex Enichem-Anic di Pisticci e il Governo Nazionale ad accelerare l’opera di bonifica in Valbasento che continua ad accumulare ritardi enormi ed ingiustificabili. E sempre per l’Eni l’impegno in Basilicata ha un significato particolare per le note vicende riferite da una parte all’attività del Centro Oli di Viggiano e lo smaltimento dei rifiuti speciali proprio in Valbasento e dall’altra ai programma di cosiddetta chimica verde. Sarebbe un controsenso immaginare attività di biochimica e ricerca in un’area ancora da bonificare dalla presenza della vecchia chimica degli anni sessanta. Anche dal programma di Terna con quattro miliardi di investimenti in quattro anni, ci aspettiamo risposte alle esigenze dell’utenza lucana sia privata che imprenditoriale. Non vorremmo che la “strategia verde” di Eni e Governo nazionale bypassi i nostri territori che invece – penso ai comparti agricolo-zootecnico e della piccola impresa – per raggiungere la competitività necessitano di piccoli-medi impianti di energia alternativa a costi più bassi. Vale tra i tanti gli esempi del costo energetico per il sollevamento dell’acqua degli impianti irrigui e per riscaldare impianti-serra nel Metapontino.
Credo – aggiunge il vicepresidente del Consiglio Regionale – che la nuova sollecitazione non consenta dubbi almeno su un punto: la Regione e gli enti locali direttamente coinvolti non hanno saputo vigilare sui passaggi riferiti a quanto previsto con delibera CIPE e successi decreti legislativi e tanto meno esercitare il ruolo di pressing nei confronti dei oggetti responsabili. Su tutti l’esempio degli interventi relativi al SIN Valbasento che ricadono nel territorio di Pisticci, riferiti al progetto di “Completamento esecuzione della caratterizzazione dell’area ex Pista Mattei”, valore 1,72 milioni di euro, con relativi atti di gara approvato con DGR n. 1347 del 20/10/2015, mentre la procedura di gara si è conclusa con l’aggiudicazione definitiva in data 6/9/2016 con Determina 23.AA2016/D.00058 del 7.09.2016. Solo il 12 gennaio scorso è stato firmato il contratto di appalto con la ditta aggiudicataria e si è sempre in attesa di interventi. E’ evidente che – conclude Castelluccio – bisogna rivedere e riaggiornare il funzionamento della Cabina di Regia interistituzionale per le attività di bonifica dei SIN (C.R.I.S.I.N.), istituita in attuazione dell’Accordo di Programma Quadro del 2013 quale organo di confronto e coordinamento tra gli enti territoriali e il Ministero, con il compito di verificare l’andamento degli interventi di bonifica, promuovere la divulgazione dei dati relativi allo stato di attuazione, predisporre rapporti periodici sulle attività svolte. E l’intervento per rendere pienamente funzionante lo scalo aeroportuale di Pisticci resta una priorità di cui sono certo terranno conto gli assessori Pietrantuono e Benedetto.