Discarica Matera. A seguito della nota inviata da Pio Abiusi per conto delll’associazione Ambiente e Legalità, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata precisa quando segue: “Con l’Aia in corso di rinnovo l’impianto opera in virtù dell’Autorizzazione del 2007”. Di seguito la nota integrale.
Non risponde al vero la notizia che la discarica di Matera é priva di AIA. L’impianto opera infatti in virtù dell’Autorizzazione del 2007. Con l’ Aia in corso di rinnovo, come prevede la legge, vige quella in essere. E’ quanto precisa il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata in relazione alla nota diffusa da dall’Associazione Ambiente e Legalità. Sulla Raccolta differenziata – precisa ancora il Dipartimento Ambiente – la Regione ha previsto circa nove milioni di euro rivenienti dai cosiddetti obiettivi di servizio per un progetto di raccolta differenziata sviluppato da Conai sul modello porta a porta che vede il Comune di Matera, capofila insieme a altri tredici comuni del territorio provinciale. La cordata istituzionale deve ora definire la forma associativa, probabilmente attraverso una convenzione, e procedere con la selezione del gestore. Il progetto potrà rapidamente assicurare un balzo i avanti delle percentuali di raccolta differenziata, con riduzione consistente del ricorso alla discarica. In parallelo, sulla base della programmazione provinciale e delle esigenze di gestione del ciclo rifiuti – conclude il Dipartimento Ambiente della Regione- occorre assicurare la continuità impiantistica per evitare blocchi del sistema e impatti ambientali negativi.
Sulla raccolta differenzata e la gestione dei rifiuti si registrano la nota di Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità e del Consigliere regionale del PD Luca Braia. Le riportiamo integralmente di seguito.
Abiusi: “Si faccia chiarezza sulla gestione dei rifiuti”.
Le risorse per far partire la raccolta differenziata nei due grossi bacini: quello di Potenza e quello di Matera ci sono, anche le direttive regionali ma non si parte. Progetti per la realizzazione di impianti utili al riutilizzo dei rifiuti differenziati ci sono ed anche le risorse, sia private che europee, ma non ricevono le dovute autorizzazioni regionali e sono in giacenza mestamente sulle scrivanie da anni. Ci sono richieste per impianti di compostaggio intercomunali, per la produzione di biogas, per il riciclo del secco- leggasi anche produzione di CSS-, fermi! La causa è un improbabile piano che partendo da quelli provinciali, definitivamente superati, si arriva a quello regionale. Un piano che diventa ridondante data la scarsità dei rifiuti e che dovrebbe essere pronto inesorabilmente per il 12 Dicembre 2013. Chi decide le priorità nell’esaminare le richieste? Quali gruppi di potere e di interesse ci sono dietro tali richieste così da legittimare ancora l’ampliamento della discarica di Matera? Nel 2010 il consiglio comunale approvò la risoluzione di chiusura. La discarica, attraverso la riprofilatura del sovrabanco avrebbe goduto di altre 30 mila mc che sommati a quelli disponibili avrebbe permesso il funzionamento, ad oggi,almeno per altri 2 anni. E’ una discarica, quella di Matera, gestita male i verbali redatti a seguito di visite di controllo da parte degli enti preposti: Arpab e Provincia di Matera denunciano inequivocabilmente vuoi per la gestione del percolato, per l’inquinamento in essere, per il funzionamento della rete di biogas- inesistente-. Sono interventi previsti nel progetto di chiusura ma nel frattempo l’unica discarica funzionante in Regione priva di AIA, ormai da oltre un anno e mezzo, è quella di La Martella. Il tempo trascorso dalla presentazione dell’istanza di chiusura, per la quale la Regione è ancora in attesa di documentazione, è dovuto alla complessità della situazione, dice l’ufficio regionale preposto si va, però, a proporre in giunta il suo ampliamento. I procedimenti di caratterizzazione e bonifica previsti a seguito di contaminazione sono di competenza del Comune. Nel caso specifico sono di competenza dello stesso anche gli interventi di prevenzione, messa in sicurezza, caratterizzazione ed eventuale bonifica dell’area. A distanza di oltre un mese dalle suddette affermazioni regionali non è accaduto nulla. Il Comune avrebbe dovuto convocare una conferenza dei servizi per adempiere a quanto l’art 242 del 152/06 prevede anzi le comunicazioni sarebbero dovute accadere entro 24 ore dalla conoscenza dell’accaduto- l’inquinamento- e poi ci sarebbe stata la fase successiva. Il Comune di Matera ha licenza di inquinare impunemente e la dirigenza regionale preposta non vede di meglio che preparare delibere proponenti l’ampliamento.
E’ il caso di dire Basta! quei dirigenti che non riescono ad esaminare le tante pratiche per la concessione delle AIA e che scelgono secondo opportunità discrezionali vengano rimossi specie se per casi simili potrebbero essere rinviati a giudizio. Si faccia pulizia nel dipartimento Ambiente e si lavori davvero per avviare la raccolta differenziata favorendo la realizzazione di quella impiantistica utile e necessaria a valle del processo di raccolta.
Per quel che riguarda il Comune di Matera tutto viene tenuto nelle più segrete stanze né il Consiglio Comunale né i cittadini vengono messi a conoscenza e che sia il PD un partito delle discariche appare chiaro e gode anche dell’appoggio del “ Soccorso Rosso”. Se la raccolta differenziata parte attraverso il riuso del materiale vi sarà un abbattimento dei costi del quale i cittadini potranno godere.
Così come è oggi, attraverso le discariche, i vantaggi, talvolta illegali, li godono in pochi , coloro che gestiscono il partito dei rifiuti anche attraverso la politica autorizzativa che viaggia su corsie privilegiate.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità.
Il Consigliere regionale del PD Luca Braia ha inviato alla nostra redazione una nota in cui esprime la propria posizione rispetto alla politica da attuare per la raccolta e la gestione dei rifiuti. Di seguito la nota integrale.
Braia: “Stop alle discariche. Investire nella raccolta differenziata!
Rivedendo il piano provinciale per l’organizzazione della gestione dei rifiuti della provincia di Matera (2012) e la sua stima di produzione complessiva di RUS (rifiuti solidi urbani) pari a 83.512 ton/anno (anno 2010) e notando che la crescita anno non supererà l’1%, ritengo non sia più derogabile l’attivazione di tutti i processi utili a migliorare la raccolta differenziata in Provincia di Matera e nell’intera Basilicata .
La proposta di ampliamenti di 150 mila mc. giacente in Regione da parte del Comune di Matera, che si unisce a quella di 50 mila mc del Comune di Pomarico, va molto oltre la riprofilatura del sovrabanco delle vasche della discarica di La Martella e ben oltre i prossimi 2 anni ad oggi già garantiti dai volumi autorizzati.
Questo periodo di autosufficienza si allungherebbe ulteriormente se operassimo, come propone il piano del CONAI, per il raggiungimento di livelli di Raccolta Differenziata pari al 50-55%, allora, si otterrebbe, anche, un consistente risparmio nella gestione del sistema di trattamento e smaltimento, insieme ad un consistente risparmio in termini di volumi di discarica. Vorrei ricordare che l’impatto sulle discariche della raccolta differenziata delle frazioni secche incide maggiormente sui volumi mentre la raccolta della frazione umida consente di ridurre drasticamente la formazione di percolato e l’emissione di gas serra. Mi pare che questo fosse il senso della delibera del Consiglio Comunale di Matera (delibera n.62 del 29 ottobre 2010) che riconfermava l’impegno già preso nella seduta consiliare del 27/12/2006, circa la chiusura definitiva della discarica del Borgo La Martella.
Ricordo, inoltre, che la legge regionale nel ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti intende favorire la raccolta differenziata, la selezione e la valorizzazione delle frazioni di rifiuti urbani raccolte separatamente e ridurre progressivamente l’uso delle discariche come sistema ordinario di smaltimento.
Per il raggiungimento di tali obiettivi il Comune di Matera dovrebbe esercitare il ruolo di comune Capofila e predisporsi, insieme ai comuni della provincia (Pomarico compresa), al meglio per l’utilizzo dei 10 Meuro che la Regione ha reso di fatto disponibili.
E’ per queste ragioni che dico Stop ad incrementi delle discariche oppure ad incrementi volumetrici delle stesse in assenza di ulteriori e diverse pianificazioni approvate, crono-programmi definiti e potenziamento reale della raccolta differenziata integrale su tutta la Regione, a partire dalla città di Matera.
La Basilicata non può restare agli ultimi posti in fatto di raccolta differenziata deve andare ben oltre l’attuale 32,8%, abbondantemente sotto la media nazionale del 45,6%, così come registra l’ultimo “Rapporto del gruppo di lavoro di Anci e Ancitel, Energia e Ambiente”.
Per l’immediato futuro occorrerà anche valutare come far sparire le discariche, magari valutando con serietà proposte di impianti di ultima generazione che bruciando rifiuti producono anche energia.
Ebbene, è in questo contesto che varrà la pena valutare la proposta di utilizzo dei Combustibili Solidi Secondari (CSS) che è stata avanzata qualche settimana fa dall’ Italcementi S.p.A. alla Regione Basilicata e che merita analisi approfondita e risposta consapevole ed adeguata .
Questa richiesta, poste tutte le attenzione possibili per la tutela ambientale e banditi i potenziali inquinanti, se sarà infatti scientificamente e dalla comunità valutata sostenibile, non andrebbe in contrasto con la raccolta differenziata, anzi, ne potrebbe rappresentare il naturale completamento dove distruggere, la parte organica che non potrà mai essere inferiore al 25% .
Sulla base di queste scelte che ci stanno di fronte faccio appello proprio a quei soggetti, che in questi giorni si sono esibiti in plateali disfide a singolar tenzone e l’uno contro l’altro armato, e chiedo di smetterla con i proclami e grida su temi come ad esempio la produzione di energie rinnovabili.
Questi sono temi molto, troppo, importanti per trattarli con leggerezza o in maniera strumentale, prima di decidere si faccia chiarezza e si alimenti un dibattito approfondito e trasparente, istituzionale e pubblico.
Ciò vale anche per il Comune di Matera che invito a rivedere o a giustificare meglio alla Regione Basilicata e ai cittadini, la richiesta del dicembre scorso di ampliamento delle volumetrie della discarica di La Martella che non è solo finalizzata allo stoccaggio dell’esistente, alla riprofilatura e copertura della vasca in uso ma prefigura il persistere dell’impianto per i prossimi anni e ciò dopo i solenni impegni assunti dal Sindaco con i cittadini del Borgo.
Tutto ciò avviene mentre alcune istituzioni locali si intrattengono, in maniera pretestuosa, su “prese d’atto” effettuate dalla Giunta Regionale o scelte su cui la Regione, loro assenti, ha dovuto compiere.
Questi comportamenti hanno fatto già registrare la nascita di una amplissima fazione di conservatori dello status quo ante soprattutto quando ciò possa convenire loro e, purtroppo, una esigua schiera di veri modernizzatori che guardano solo al futuro possibile di questa regione.
Su questo spero che la prossima scadenza elettorale non trascuri di aprire un dibatto che coinvolga in modo serio ed approfondito la comunità materana e regionale e che sia in grado di generare una soluzione condivisa e soprattutto sostenibile in un territorio che da troppi anni attende di vedere realizzata una raccolta differenziata dei rifiuti ed una gestione ottimale degli stessi in grado di produrre economia magari attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia che possono diventare una realtà produttiva.
Queste scelte, che posso condizionare in positivo o in negativo i destini di una comunità, potrebbero avvenire valorizzando gli strumenti della democrazia rappresentativa magari assieme a quelli della democrazia partecipata. A questo proposito sarebbe utile approfondire le potenzialità delle piattaforme Software per migliorare la partecipazione dei cittadini alle scelte. Ricordo che non c’è il solo il Meetup che usa il M5S di Grillo che abilita l’organizzazione di incontri di gruppi tematici sul territorio, ma, in Germania il PARTITO PIRATA ha adottato la piattaforma Liquid feedbek per realizzare la c.d. democrazia liquida. Una democrazia digitale che si pone a metà strada tra democrazia diretta o partecipata e democrazia rappresentativa.
Propongo, invece, di studiare come, attraverso l’uso di una specifica famiglia di strumenti tecnologici, che si chiamano “Media Civici”, sia possibile individuare nuove modalità di potenziamento della attività dei consigli regionali o comunali, con particolare riferimento alle opportunità di coinvolgimento del più largo numero di cittadini, ed alla rimozione dei tradizionali vincoli di tempo e di spazio che hanno limitato fino ad oggi questa possibilità. Ma a scanso di equivoci ricordo in conclusione il discorso del Presidente Napolitano, il 23 aprile 2013, alle Camere, “la Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all’aggregazione e manifestazione di consensi e dissensi. Ma non c’è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti da vincolare all’imperativo costituzionale del “metodo democratico”.
Ottima base di partenza per dialogare sulle problematiche dei rifiuti senza arroccamenti di retroguardia e senza fughe in avanti per precostituire rendite di posizione.
Braia usa un polichese che non va al cuore della questione… non è chiaro come e quando verranno attuate queste percentuali di raccolta differenziate e inoltre non parla ne di raccolta differenziata porta a porta (l’unica efficace) nè di percentuali di recupero dei rifiuti, nè di legge Rifuiti Zero nè di chiusura degli inceneritori. Insomma NULLA che riguardi i cittadini
Parla, parla, parla ma non dice mai niente…mandiamo a casa i mediocri….quando votiamo pensiamoci un pò di più
Braia, il tuo tempo è finito! Sei al capolinea, tu ed i tuoi compari!
L’unica raccolta differenziata da fare è gettare via questi politici e rimpiazzarli con gente capace.
E comunque sono sempre più convinto che non sia Braia a scrivere i suoi comunicati: c’è troppa discrepanza tra come scrive e come parla dal vivo.