“Questo mondo deve fare i conti con una corretta gestione dell’acqua, dalle condotte idriche, dagli invasi fino al sistema della conoscenza”. Così ha esordito, oggi, il direttore dell’Alsia Domenico Romaniello alla presentazione del Festival dell’Innovazione su acqua e irrigazione e del Simposio internazionale su irrigazione e orto-floro-frutticoltura in programma dal 17 al 20 giugno, organizzato dall’International Society for Horticultural Science (ISHS) e dall’Università degli Studi della Basilicata/Dipartimento DiCEM (convener Prof. Cristos Xiloyannis e Bartolomeo Dichio)
Durante i giorni del “IX International Symposium on Irrigation of Horticultural Crops” (17-20 giugno 2019), è stato promosso il “Festival dell’innovazione su acqua e irrigazione”. Il progetto è stato condiviso con entusiasmo dal Gruppo di Lavoro sull’irrigazione della SOI, dall’ALSIA–Regione Basilicata, dall’Acqua Campus e dal CER. Il “Festival dell’innovazione su acqua e irrigazione” è unico nel suo genere in quanto si pone da cerniera tra il mondo scientifico, i tecnici e il mondo della produzione e ha come obiettivo quello di aprire il dibattito e il confronto. La co-presenza del convegno internazionale e del festival dell’innovazione nello stesso luogo facilita quell’osmosi naturale, necessaria per favorire i processi di trasferimento delle conoscenze. All’interno del Festival è previsto un interessante programma culturale, in linea con la vitalità della città di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, con eventi variegati.
Nel corso del convegno internazionale verranno presentate più di 190 contributi scientifici, organizzati in 8 sessioni a cui parteciperanno delegati provenienti da 25 paesi di tutto il mondo. Dai cambiamenti climatici all’utilizzo corretto della risorsa acqua, esperti, studiosi e operatori economici si confronteranno anche alla luce delle novità e delle buone pratiche presentate da altri Paesi, ad esempio Israele e Spagna.
Il 17 Giugno, in particolare, in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, la prima giornata del Simposio sarà dedicata alle tematiche riguardanti le prospettive di utilizzo della risorsa idrica e gli aspetti sociali ed economici determinati dai cambiamenti climatici con una sessione a cui parteciperanno tra gli altri, rappresentanti della FAO (Food Agriculture and Organization of the United Nations), ICID (International Commission on Irrigation & Drainage), UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification), CIHEAM-IAM (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes), IWMI (International Water Management Institute).
E’ prevista la diretta streaming dei lavori del 17 giugno, dalle 9 alle 13. La diretta sarà visibile dal web collegandosi a http://irrigationmatera2019.com/ o dal sito dell’ALSIA https://www.alsia.it/, ma anche direttamente nell’aula C204, al secondo piano del Campus universitario.
“L’acqua è un tema su cui non si può lavorare per compartimenti stagni ma, al contrario, muoversi con interventi capillari – ha aggiunto il direttore Romaniello, sottolineando l’impegno dell’ALSIA accanto all’Università degli Studi della Basilicata.
“Il tema centrale è quello di presentare i risultati provenienti dal mondo della ricerca a livello internazionale e favorire il dialogo tra i ricercatori e gli operatori del comparto agricolo, al fine anche di definire nuovi modelli di trasferimento delle innovazioni. Il dibattito sarà arricchito dalle riflessioni che arriveranno dalle numerose aziende del comparto produttivo e dagli stakeholder che parteciperanno ai lavori del Festival dell’Innovazione – ha precisato Bartolomeo Dichio, dell’Università degli Studi della Basilicata – in un momento in cui i cambiamenti climatici sono al centro degli approfondimenti e dei confronti a livello mondiale trasferire conoscenze e buone pratiche nell’ambito delle otto sessioni previste nel corso delle quali il dibattito”.
Sul ruolo dei giovani ricercatori si è soffermato poi il professor Cristos Xiloyannis che ha aggiunto: “Bisogna investire nella formazione delle risorse umane, dei giovani e al tempo stesso fare in modo che comunità scientifica e parte pubblica si uniscano ai privati. Negli ultimi 70 anni – ha inoltre ricordato – in agricoltura si è assistito ad una gestione non sostenibile del suolo con un notevole impatto sull’ambiente, tematica per la quale manca la sensibilità e il trasferimento di conoscenza”.