Cambio di denominazione dell’associazione “Un muro contro il petrolio” in “Associazione un muro d’amare”. Di seguito la nota integrale.
Spesso ci avete chiesto “Perché contro il petrolio? perché un muro? perché contro?”.
La nostra risposta di sempre è che noi non siamo contro il petrolio, ma contro la petrolizzazione selvaggia che da decenni interessa la nostra Regione creando solo illusione, depauperamento delle risorse, povertà e spesso umiliazione. Una risorsa, il petrolio, che poco fa rima con Basilicata, con il suo ambiente, la sua fragilità territoriale, la sua peculiare biodiversità, la sua salubrità e il suo enorme patrimonio idrico. Per estrarre un barile di petrolio ne occorrono otto di acqua e sanno bene quanto sia essenziale tutelare tale bene gli allevatori, che in questi mesi di siccità hanno visto decimare i loro raccolti, o gli allevatori, che cercano in tutti i modi di garantire l’abbeveramento dei loro capi. Il Muro è stato e sempre sarà virtuale: un muro fatto di persone, di sogni, di progetti, di speranza e di amore verso un territorio generoso in termini ambientali, paesaggistici, idrici, alimentari, storici e culturali, in grado di incantare visitatori e regalarci sorprese , come la nidificazione della bellissima e rara cicogna nera. In questi anni di associazionismo siamo cresciuti molto ed io, personalmente, ho avuto l’opportunità di conoscere persone straordinarie che nella loro diversità, per amore del territorio, sono riusciti a stare insieme senza mai paura di mettersi in discussione.
All’unanimità, abbiamo deciso di cambiare denominazione: “Associazione un muro d’amare”. Nella sostanza continueremo a lavorare per la tutela del territorio, delle sue risorse, della sua promozione e della sua valorizzazione credendo sempre in uno sviluppo ecocompatibile di Muro Lucano, del Marmo-Platano e dell’inera Basilicata.
L’augurio a tutti noi è di crescere sempre di più, di raggiungere traguardi importanti per l’intero comprensorio e di trovare sempre i consensi e la collaborazione di tanti di voi.
