Una nuova interrogazione al ministro dell’Ambiente e a quello dello Sviluppo Economico è stata presentata dall’on. Cosimo Latronico (FI) in merito alla localizzazione del deposito nazionale di scorie radioattive. Nel testo Latronico evidenzia che “lo scorso 20 luglio l’Ispra ha inviato ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico la Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il sito unico nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari, ancora secretata. Sarà un’ infrastruttura di superficie dove mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi, consentirà la sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività. Insieme al deposito è prevista la realizzazione del Parco Tecnologico: un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile in accordo con il territorio interessato”. Il deputato lucano sottolinea, inoltre, come “indiscrezioni giornalistiche affermassero che la Basilicata e in particolare Matera, Montescaglioso, Montalbano Jonico, Banzi, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania e Altamura erano stati individuati nella Carta preliminare delle aree potenzialmente idonee per il deposito unico nazionale delle scorie e che la città di Matera, capitale della cultura nel 2019, e l’area murgiana non possono essere indicate come sito per l’ubicazione del deposito nazionale di scorie radioattive, in quanto creerebbe un pregiudizio all’immagine della città dei sassi, patrimonio dell’Unesco”. Alla luce di tutto ciò il parlamentare lucano chiede ai due ministri se “il Governo non ritenga quanto prima rendere pubblica la Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee e quali iniziative intenda assumere per evitare che si riproponga la Basilicata quale sito per il deposito unico nazionale delle scorie, regione in cui già è presente il deposito di stoccaggio scorie radioattive di III categoria nell’impianto di Itrec di Rotondella ”.